The Flesh – Dweller

Ventidue minuti di note che creano un mondo (quello dei The Flesh) di totale annientamento psichico, disturbante ed estremo come i generi da cui trae abominevole energia per arrivare inesorabilmente alla fine.
Ultha – The Inextricable Wandering

Grande affresco di black metal angosciante, disperato e figlio della desolazione metropolitana. Un’opera di altissimo livello.
MINERVIUM – ETERNO E OMEGA

Buon ep d’esordio per questo combo black metal di Catanzaro. Un primo passo, sicuramente non falso, che molto ci racconta delle espressioni tipiche del genere mediterraneo, sia per liriche e tematiche proposte, che per linguaggio e manifestazione musicale
Fluisteraars / Turia – De Oord

De Oord è un’uscita decisamente stimolante, proprio perché mette in luce due realtà notevoli di una scena black olandese che sta ritagliandosi spazio prezioso in una nazione che ha sempre visto tradizionalmente predominare, in campo metal, il death ed il gothic.
Spectrum Mortis – קדוש

Il lavoro è breve, aggirandosi attorno ai venticinque minuti di durata, ma la densità del sound fa sì che questo non si tramuti in un difetto: ciò che resta è l’impressione di aver ascoltato l’opera di una band di alto livello, capace di maneggiare con competenza una materia insidiosa come il doom ritualistico.
All My Sins – Pra Sila – Vukov Totem

Uno dei migliori dischi di black metal degli ultimi anni, potente, melodico ed affascinante, con una poetica musicale e non che non può lasciare indifferenti.
Helrunar – Vanitas Vanitatvm

Ennesima prova di enorme spessore targata Helrunar, una garanzia di qualità e profondità che va ben oltre gli angusti confini del genere in cui la band tedesca viene incasellata.
Mutilation Rites – Chasm

Black death statunitense viscerale, selvaggio, con una grande sezione ritmica: l’adrenalinico e ispirato terzo disco di una band in costante evoluzione.
Sercati – Devoted, Demons and Mavericks

La formula non e’ certo nuova, ma quando viene proposta con buona competenza ed uno spiccato senso della melodia non si può fare a meno di dimostrare la giusta approvazione
Throneum – The Tight Deathrope Act Over Rubicon

Gruppo che da anni porta avanti il suo credo con dedizione e costanza, i Throneum rimangono confinati nel loro oscuro e diabolico limbo: The Tight Deathrope Act over Rubicon non intacca la reputazione del gruppo rimanendo nell’ambito di quelle opere appannaggio di pochi
VƆID – Jettatura

I VƆID partono con un brano sparato a cento all’ora come la title track e più o meno proseguono su questa falsariga lungo tutto il lavoro, mantenendo una coerenza stilistica apprezzabile, sia pure con minimi scostamenti rispetto alle linee guida di base.
Mourning By Morning – Mourning By Morning

L’album si muove a ritmi sempre controllati, senza che venga mai meno un sentire malinconico che trova il suo opportuno contraltare in uno screaming adeguato e in un lavoro chitarristico preciso ed incisivo in ogni frangente.
ACOD – The Divine Triumph

La carriera degli ACOD fino a qui era già soddisfacente, ma questo disco è molto al di sopra della media e dovrebbe essere il definitivo trampolino per una formazione musicale che, in questo frangente, ha prodotto davvero una grande uscita, potentissima e molto coinvolgente.
Bald Anders – Spiel

Il cantato il lingua madre caratterizza non poco opere di questo tipo, che sono comunque in grado di soddisfare il palato di chi vuole cibarsi di qualche pietanza saporita e meno usuale, assumendosi pure qualche rischio, ampiamente compensato dalla bellezza straniante di Spiel.
An Autumn For Crippled Children – The Light of September

The Light of September è un album raccomandato ai fruitori del black più atmosferico e degli amanti di certo post punk e lo si ascolta con grande piacere, in virtù di una grande scorrevolezza e delle sue peculiarità che, piacciano o meno ai puristi, ne costituiscono il principale punto di forza.
Déhà – 4 5 6

Déhà riesce a produrre un lavoro che si rivela atmosferico, sofferto e disperato, ricco di svolte che costituiscono delle sorte di portali i quali, per assurdo, paiono spalancarsi sempre e soltanto in luoghi dove non sembra esserci requie per le anime tormentate.
Behemoth – I Loved You At Your Darkest

I Loved You At Your Darkest è un album magnifico, vera arte estrema dall’appeal altissimo anche per chi è solito ad ascolti più melodici, orchestrato a meraviglia, prodotto perfettamente e composto da dieci brani, più intro ed outro, del tutto inattaccabili.
Ordinul Negru – Faustian Nights

Dopo Sorcery of Darkness, album che ha sancito definitivamente il passaggio da one-man band a vero e proprio combo, gli Ordinul Negru ci donano un’altra perla di black metal maturo, mai scontato, coinvolgente ed ammagliante.
Runeshard – Dreaming Spire

Ascoltando Dreaming Spire si viene avvolti da una calda sensazione di epica bellezza e si sta bene, si viene portati in volo da un’aquila e vediamo battaglie, draghi che assaltano castelli, insomma si chiude gli occhi e si sogna, cosa non da poco in questi tempi.
Cemetery Lights – Lemuralia

Questo è l’underground metal nella sua accezione più reale, con un’offerta musicale genuina, priva di filtri, direttamente dal produttore al consumatore anche per il formato prescelto, quello della musicassetta.