Polymorphia – …But Secretly We Thirst
…But Secretly We Thirst si rivela sicuramente una buona partenza per il gruppo lecchese, che mostra una sua già delineata idea di metal estremo seguendo le proprie ispirazioni in maniera personale.
Coil Commemorate Enslave – The Unavoidable
La musica è violenta ma sì lieve che porta il nostro animo molto in alto.
Mos Generator – Night Of The Lords
Questo concerto è di grande bellezza e valore dall’inizio alla fine, sarà molto gradito ai fedeli del gruppo ma anche a chi deve cominciare ad approcciarsi a loro: alla fine si vorrebbe chiedere il bis, ma basta ricominciare l’ascolto daccapo.
The Morganatics – The Love Riot Squad VS The F-World
The Love Riot Squad VS The F-World è un album che cresce notevolmente con gli ascolti e merita sicuramente l’attenzione di chi nel genere cerca qualcosa di più che la solita minestra alternativa ad uso e consumo delle radio rock.
Crucifixion – Paths Less Taken / Raising the Dead
La ristampa limitata a cinquecento copie mantiene inalterata l’atmosfera catacombale che il combo americano creò per questo putrido lavoro, rivestito da un maligno drappo nero, di matrice Morbid Angel, anche se, all’interno del mondo Crucifixion si agitano demoni ancora più temibili di quelli che accompagnavano i primi passi dell’angelo morboso.
Noisem – Cease To Exit
Cease To Exit spazza via tutto in poco tempo, ma alla fine ci sarà molto da ricostruire perché, dopo un simile micidiale terremoto sonoro, rimarranno solo le macerie a ricordarci del passaggio dei Noisem.
Rebis – Rebis
I Rebis pescano nel passato, usando bene il presente e guardando decisamente al futuro, con le distorsioni sempre accese e una gran voglia di far rumore, senza rinunciare a buone melodie che fanno sognare in tempi certamente non facili.
At The Dawn – The Battle To Come
Gli At The Dawn hanno indurito il sound senza perdere quell’approccio melodico e raffinato, marchio di fabbrica della scena italiana, facendo sì che il lavoro offerto sia quanto mai coinvolgente.
Hellish Grave – Hell No Longer Waits
Dieci brani che non trovano tregua, dieci inni metallici dall’impatto old school che trovano nei vari Motorhead, Possessed ed Hellhammer le massime influenze, meritandosi un più che sufficiente giudizio per attitudine, impatto e songwriting.
The Rods – Brotherhood Of Metal
I The Rods sono tornati con un album magnifico all’insegna dell’heavy metal più duro e puro, imperdibile per chiunque si dichiari un amante di questi suoni.
Idle Hands – Mana
La band americana continua il suo viaggio nel mondo del dark/gothic ed anche Mana, come il precedente lavoro, si nutre del buio della notte, un mondo oscuro pregno di atmosfere new wave in potenziata dall’anima heavy metal che agita il sound dei nostri.
Aftermath – There Is Something Wrong
Thrash metal e hardcore, progressive e crossover, sono dunque le anime che vivono nel sound degli Aftermath, che continuano la loro denuncia contro politiche dannose ed una società allo sfascio tramite una musica estrema che non manca di sorprendere per l’ottima preparazione strumentale dei protagonisti, che tra Devin Townsend e Voivod ci investono con il loro metal fuori dagli schemi e non poco riottoso.
Destroyer Of The Light – Mors Aeterna
Mors Aeterna è uno dei motivi per cui amiamo così tanto l’underground pesante.
Nornír – Verdandi
Discreto debutto per una band che ha iniziato un suo percorso e che si spera possa portare ulteriori frutti, magari esibendo una migliore personalità.
Athanasia – The Order of the Silver Compass
Non lasciatevi ingannare dalla provenienza, perché il trio non ha nulla a che fare con il sound nato sui marciapiedi del Sunset Boulevard, anzi il metallo incendiario racchiuso in questo ottimo lavoro risulta di matrice europea, tra power metal, melodic death e hard & heavy.
Heart Of A Coward – The Disconnect
Nel suo genere The Disconnect sarà una delle migliori uscite di quest’anno, potente, melodica e molto interessante.
Starbynary – Divina Commedia – Purgatorio
Divina Commedia – Purgatorio è un altro lavoro che merita applausi a scena aperta dal primo all’ultimo minuto di musica offerta dagli Starbynary.
Rammstein – Rammstein
Rammstein è un album molto potente, estremamente ironico ma anche terribile nella descrizione di ciò che siamo davvero, come se ci guardassimo allo specchio senza filtri.
Syrence – Freedom In Fire
Qualche valido spunto a livello strumentale, specialmente nei brani in cui le chitarre si impongono con ritmiche incisive, e un look ed un’attitudine alla Judas Priest sono ciò che resta di un lavoro che rimarrà confinato nell’underground confuso tra la montagna di uscite che ogni mese affolla il mercato dell’hard & heavy.
Black Thunder – All My Scars
Con All My Scars, album massiccio, potente e diretto, i Black Thunder firmano dieci brani tellurici e compatti sicuramente meritevoli d’attenzione.