I Riah sono di Bologna, sono nati nel 2015, questo è il loro disco di esordio dopo una lunga maturazione e la storia è appena cominciata.
I Riah sulla loro pagina Facebook descrivono perfettamente cosa sia la loro musica, anche se la descrizione perfetta è sempre quella che viene spinta dentro le vostre orecchie durante l’ascolto, bellezza e brutalità senza parole. Ed è per davvero così perché l’ensemble bolognese con il suo post metal, definizione assai stretta per la loro musica, ci portano per mano tra le bellezze e le bruttezze della nostra esistenza ed oltre. Autumnalia è come un sogno, un viaggio onirico dove tutto è più carico e vivido, come un ascoltare la vita dall’interno delle nostre viscere, vivendone appieno i momenti leggeri e subendo quelli pesanti. Il gruppo ha un tocco magico, per semplificare molto Autumnalia è il disco che vorremmo sentire dai Mogwai più incazzosi, ed invece lo ha fatto un gruppo di Bologna che ha cominciato come duo, con il chitarrista Flavio Di Bella e il batterista Rocco Catturani, e da lì è cominciato un viaggio di cui Autumnalia è solo l’inizio, e che inizio. Il disco è antico, nel senso che è un lavoro che non può essere sorvolato astrattamente saltando di qua e di là, bisogna sentirlo tutto e più volte, perché è un qualcosa che va iniettato nella nostra arida anima. Ecco, per fare un proclama populista, si potrebbe posare il cellulare e sentire i colori e le mille luci diverse di Autumnalia, o usare il cellulare per ascoltare il disco. Dentro ci sono tantissime cose ma, come nei lavori migliori dell’ex uomo di Neanderthal, qui ognuno ci sentirà quello che ci vuole sentire, perché siamo tutti diversi. E anche Autumnalia è un disco differente, sente le cose in maniera diversa, è una carezza insanguinata, è la calma distillata dalla rabbia, ma soprattutto è un lavoro che scalda il cuore ed il cervello.
Tracklist
1.Melancolia
2.Dastin
3.Il Sogno del Buio
4.Luce
5.Taedium Imperat
Line-up
Batteria: Rocco Catturani
Basso: Diego Ruggeri
Chitarra: Flavio Di Bella
Chitarra / Sinth: Francesco Begnoni
Visual Artist: Francesca Bonci