Coldawn – …In The Dawn

Questo disco è la testimonianza che il black metal può davvero sposarsi con tutto, essere un terreno fertile per molte sperimentazioni e fusioni sonore, ma soprattutto servono la fantasia ed il talento dei musicisti, cosa presente in maniera massiccia in questo caso.
Against Evil – All Hail The King

Ritorno con il botto per i quattro guerrieri metallici provenienti dalla lontana India, con un nuovo lavoro imperdibile per gli appassionati di heavy metal classico.
Pino Scotto – Eye For An Eye

Eye For An Eye è un lavoro arcigno e graffiante, fatto di hard’n’heavy duro e puro, con Pino che torna all’idioma inglese e si circonda di vecchi amici con Dario Bucca al basso e Marco Di Salvia alle pelli e il grande Steve Angarthal che, oltre a suonare la chitarra, riveste il ruolo di coautore ed arrangiatore dei brani presenti sull’album.
Lychgate – The Contagion in Nine Steps

La terza opera della band albionica incute soggezione, non tanto per la mole quanto per la grande quantità di idee, di personalità, di suoni presenti nei sei brani; un vortice di atmosfere vincolate a un suono funeral e black molto personale, cangiante e che non ha eguali nell’attuale scena musicale.
Levania – The Day I Left Apart

Il gruppo ferrarese torna con un ottimo lavoro ed un sound in parte rinnovato, spostando le coordinate del metallo dalle reminiscenze gothic metal verso un più moderno e coinvolgente dark rock che si potenzia di elettronica industriale, valorizzato da una particolare cura per arrangiamenti e produzione.
Letters From The Colony – Vignette

Un lavoro assolutamente in grado di soddisfare solo chi ama per la tecnica fine a se stessa: i Letters From The Colony sono molto bravi ma non riescono a provocare nessuna emozione.
Formalist – No One Will Shine Anymore

Il contributo portato dal background dei singoli musicisti va ben oltre un ideale somma degli addendi, assumendo le sembianze di un sound personale al quale si può attribuire senza alcuna remora il marchio Formalist.
Gnaw Their Tongues – Gendocidal Majesty

L’olandese Mories sforna sempre cose interessanti e potentissime, visioni allucinate di un tempo sospeso dove tutto è possibile, un’esperienza che vale la pena fare, tenendo sempre presente che non si tratta di musica, ma un canale dimensionale.
Crone – Godspeed

Godspeed è un buonissimo disco, tutto da godersi anche per la sua orecchiabilità, a patto di non farsi condizionare dal fatto che vi è coinvolto l’autore di Sun; fatta questa necessaria operazione, l’ascolto fluirà più naturale e soddisfacente.
Lumnos – Ancient Shadows Of Saturn

Lumnos imprime alla sua musica una forza notevole, andando oltre il concetto di black metal atmosferico qui ampiamente superato per un qualcosa di nuovo e di ancora più avanti come concetto.
Škan – Death Crown

Come avrà modo di scoprire chi vorrà ascoltare Death Crown, l’idea di black metal negli Škan è ben più ampia e variegata in virtù di un sound in continua trasformazione ed evoluzione.
The Grotesquery – The Lupine Anathema

Meno gotico del precedente lavoro, che viveva di atmosfere horror, The Lupine Anathema si attesta su un death metal tradizionale, più diretto che in passato anche non mancano se rallentamenti al limite del doom.
Drakkar – Cold Winter’s Night

Cold Winter’s Night ci presenta i “nuovi” Drakkar, una band che ha ancora molto da dire nel panorama metallico tricolore: godetevi dunque questi tre nuovi brani e mettetevi seduti sul molo ad aspettare, il vascello Drakkar è salpato e presto lo scorgerete all’orizzonte.
Throneum / Necrosadist / Empheris / Witchfuck – Night of Terror

La resa audio del live è terribilmente deficitaria e di sicuro questo non rende giustizia all’impegno delle band coinvolte, trattandosi di una registrazione men che amatoriale.
Khoy – Negativism

E’ davvero affascinante ascoltare un suono come questo, veloce ed espressivo, senza essere per nulla autoreferenziale, per un ep è davvero buono.
Shadygrove – In The Heart Of Scarlet Wood

Una manciata di musicisti della scena folk/symphonic/gothic nostrana si unisce alla natura e alle leggende di un mondo antico per un viaggio nel mito celtico, creando una musica che profuma di pozioni e rituali, completamente acustica e dannatamente coinvolgente.
Aikira – Light Cut

Gli Aikira regalano un lavoro maturo ed ispirato che vive di un suo impatto d’insieme piuttosto che di spunti estemporanei, e ciò rende questo loro primo full length un’opera che necessita di diversi ascolti prima di svelare tutte le sue sfumature.
Exumer – A Mortal in Black

Mitico gruppo del thrash teutonico, tra i top 20 del genere negli Eighties tedeschi, e primo passo in direzione di una carriera che, se è vero che non l’ha mai visti protagonisti assoluti, li ha in ogni caso indiscutibilmente immortalati come gli Slayer di Germania.
Tarasque – Innen Aussen

Per una mezzora veniamo travolti dalla forza dello sludge, mentre tramortiti e confusi arranchiamo aiutati da un lento incedere doom metal oscuro ed intimista, e da scudisciate violentissime che lasciano abrasioni sulla nostra pelle e sulla nostra anima.
Battlesoul – Sunward And Starward

La forza di questo nuovo album targato Battlesoul è quella di mantenere un approccio estremo, pur lasciando che le melodie e le armonie folk siano presenti, accompagnando il concept celtico/guerresco.