Lung Flower – Effigy
Gruppo di culto, musica per pochi, ma esperienza da vivere chiudendo gli occhi e ritrovandoci legati ad un totem con stregoni che agitano feticci davanti ai nostri occhi prima di darci la morte.
DSW – Tales From The Cosmonaut
Ogni canzone è molto bella e vive di vita propria, con un suono che è filo conduttore, un rumoroso tema che si dispiega per la durata di tutto il disco, ora declinato in forma stoner, ora in momenti che farebbero invidia a molti gruppi degli anni settanta.
The Picturebooks – Home Is A Heartache
I titoli sono solo un proforma, un modo per dare un senso di inizio e di fine ai deliri contenuti i questo Home Is A Heartache, che non lascia scampo e si insinua come un serpente sotto la coperta.
Void Cruiser – Wayfarer
Lenta possenza, giri acidi, grunge e space desert stoner fanno di questo disco un qualcosa di davvero interessante, dove chi ama la musica pesante troverà la sua raison d’etre.
Tre Chiodi – Murmure
Un album affascinante e sicuramente originale, ma complicato e difficile da’assimilare se non si riesce ad entrare in simbiosi con ciò che i Tre Chiodi vogliono descrivere: per questo c’è bisogno di tempo e della dovuta attenzione nell’ascolto.
Rhino – The Law Of Purity
I Rhino riescono sempre a trovare la giusta concatenazione di note, il ritornello adatto e la sfuriata di classe, ed è gran stoner rock.
Black Rainbows – Carmina Diabolo
Carmina Diabolo è forse il loro disco maggiormente duro, con meno spazio alla psichedelia rispetto ad altri momenti, qui c’è più velocità ed aderenza al verbo desertico.
88 Mile Trip – Blame Canada
Gli 88 Mile Trip trasformano le montagne del Canada nel deserto della Sky Valley e ci consegnano un’altra bordata di hard rock stonato, questa volta intitolato Blame Canada, ep composto da cover di nomi conosciuti o meno del panorama rock.
Mars Era – Dharmanaut
Dharmanaut non è un disco comune grazie alla sua intensità e potenza, con un’ottima unione fra desert stoner e psych settanta, e ci si può trovare anche uno spruzzo di grunge.
Atlas – Death & Fear
Il quartetto crea così un lavoro colmo di contrasti tra la forza e la pesantezza del genere e veloci ripartenze thrash di scuola statunitense.
Monsternaut – Monsternaut
Il disco non dura molto e la durata è giusta, ma se ne vorrebbe ancora dei Monsternaut, ed il perché lo capirete ascoltandoli.
Wyld – Wyld
Il pregio del quintetto è tutto nel saper suonare il genere senza risultare troppo psichedelico: in Wyld non troverete jam sabbathiane o lunghe suite drogate, ma buoni brani dall’elevato appeal radiofonico.
Buzzard Canyon – Hellfire & Whiskey
Un lavoro sui generis, dalle buone atmosfere e qualche anthem carico di allucinato hard rock, ma dedicato a chi del genere vuole ascoltare veramente tutto.
Whores. – Gold.
Una botta spaventosa da parte una band che potrebbe ritagliarsi fin d’ora uno spazio davvero importante.
Wendigo – Initiation
I Wendigo, se sapranno sviluppare ed amalgamare l’elemento stoner con l’hard rock di scuola australiana, nel prossimo futuro ci faranno divertire non poco.
Blind Marmots – Spore
Una mezza dozzina di brani intriganti, coinvolgenti, sufficientemente freschi e irriverenti il giusto per cogliere nel segno.
Elepharmers – Erebus
Un’opera che ti avvolge come un serpente, ti ipnotizza con le sue letali spire e ti ingoia senza che tu te ne accorga
Orion – Builders of Cosmos
Gli Orion, senza inventarsi nulla, centrano benissimo il bersaglio, stupendo l’ascoltatore tenendolo incollato allo stereo, perché dopo ogni riff ne arriva un altro ancor più gigantesco, e dopo ogni pausa arriva la tempesta, e tutto il gruppo si muove all’unisono come un grande mostro sonoro.
Bells Of Ramon – Jamie Lee
I Bells Of Ramon rialsciano un sette raffinato, ben suonato e ben prodotto che lascia ben sperare per il futuro disco.
Black Rainbows – Stellar Prophecy
I Black Rainbows, con un talento spropositato per l’hard rock vintage e le sonorità settantiane, prendono il meglio da quel magico periodo e lo drogano con lo stoner rock creato dalle generazioni cresciute negli anni novanta