Helllight – As We Slowly Fade
As We Slowly Fade è un album che non deve sfuggire a chi apprezza il death doom melodico nelle sue espressioni emotivamente più elevate.
Tytus – Rain After Drought
Vera macchina da guerra hard & heavy, i Tytus non fanno prigionieri e si confermano come una delle più convincenti realtà del genere.
Norilsk – Weepers Of The Land
Weepers Of The Land non è affatto un brutto album, perché i due musicisti sono autori di un sound gradevole al quale manca quell’incisività e soprattutto quel pathos che vengono richiesti a chi si cimenta in ambito doom e dintorni: la sensazione è che ci siano ampie potenzialità per fare decisamente meglio, magari offrendo un ‘interpretazione meno dispersiva del genere.
A Pale Horse Named Death – When the World Becomes Undone
Il ritorno degli A Pale Horse Named Death è bellissimo ed assolutamente imperdibile per gli amanti del sound nato tra le vie di Brooklyn una trentina d’anni fa.
Pressor – Weird Things
Pesanti come macigni, i quattro brani che compongono questo ep non lasciano scampo: nel genere i Pressor sono un gruppo sicuramente da seguire nelle sue prossime mosse.
Sulphur Aeon – The Scythe Of Cosmic Chaos
Questo lavoro si colloca tra le migliori produzioni del genere, ad uso e consumo di chi ha storto il naso per la svolta “dark/gotica” dei sempre fondamentali Behemoth.
Monuments – Phronesis
I Monuments possiedono quelle caratteristiche che in parte coprono i difetti riscontrabili in tutte le opere del genere e Phronesis, da questo punto di vista, ha dalla sua richiami al nu metal che imprimono quella verve in più all’ascolto.
Unearth – Exctintion(s)
Gli Unearth concentrano qui tutto ciò di buono che sanno fare, esaltando al massimo le proprie capacità; la maturità musicale è netta e incontrovertibile, come la loro superiorità rispetto agli altri gruppi.
Cantique Lépreux – Paysages Polaires
Una Natura aspra e invincibile si ritrova nella seconda opera dei canadesi Cantique Lepreux che riescono con la purezza della loro arte a rappresentarla in tua la sua magnificenza.
Cóndor – El Valle del Cóndor
Il sound del quintetto colombiano amalgama in modo sagace gli elementi dell’heavy/death/doom, e li modella lasciando che le atmosfere si dilatino senza perdersi troppo, potenziate da mid tempo potenti ed un rantolo di matrice death nel cantato.
Hollow – Between Eternities of Darkness
Echi di Nevermore, Queensryche, Morgana Lefay e Tad Morose sono presenti in questo splendido ritorno firmato Hollow, un lavoro che mette in primo piano sentimenti, emozioni, dubbi e paure e le trasforma in musica, tragicamente metallica, potente ma dall’impatto melodico straordinario.
The Blank Canvas – Vantablack
In questi tempi di estrema fretta, quando un disco, per quanto possa essere buono, dura solo il tempo della promozione attraverso i social media, Vantablack è un lavoro che si propone per quello che è, ovvero un’esplorazione di territori ancora parzialmente inesplorati da parte di musicisti che hanno fatto della ricerca sonora una specialità della casa.
Svarthart – Awaiting The Return
Il problema degli Svarthart è che il loro death doom è davvero troppo scarno per poter attrarre chi desidera ascoltare dolenti melodie, ma non è neppure abbastanza crudo ed incisivo per lasciare un segno.
Esben And The Witch – Nowhere
Praticamente l’album è un sogno lungo diverse decine di minuti, nel corso del quale il tempo e lo spazio sono sospesi e si va via con gli Esben And The Witch.
Metal Church – Damned If You Do
In questo ultimo album le atmosfere dark sono presenti così come le accelerazioni di scuola thrash metal, e le melodie incastonate in assoli e chorus che hanno fatto scuola permettono ai Metal Church di ripresentarsi in buona forma.
Death Waltz – Born To Burn
I Death Waltz guardano avanti e, pur non nascondendo ispirazioni ed influenze, licenziano un buon lavoro provando a farsi spazio nella scena underground nostrana.
Coffin Birth – The Serpent Insignia
I Coffin Birth sono una nuova formazione nata nel 2018 dalla collaborazione fra musicisti metal maltesi ed italiani. Non deve stupire il fatto che vi siano dei componenti maltesi, perché la scena metal dell’isola, in special modo quella doom, è molto fiorente e valida. Il gruppo offre una potente miscela di death metal con un […]
Who Dies in Siberian Slush – Intimate Death Experience
Convincente ritorno, a sei anni dall’ultimo full length, di una delle più influenti band della scena doom moscovita, gli Who Dies in Siberian Slush di Evander Sinque.
Eternal Candle – The Carved Karma
The Carved Karma è un lavoro ottimo, maturo benché i musicisti coinvolti siano ancora oggi relativamente molto giovani, convincente in ogni sua parte, sia quando vengono tessute dolenti melodie che rimandano al death doom sia quando è un’anima progressiva a prendere il sopravvento.
Spleen Flipper – Myndbreyting
L’aggressività è notevole, i testi sono interessanti e personali, mai banali o scontati, il risultato è un graditissimo ritorno di un gruppo che scalcia tantissimo e non ti lascia tregua, e che insegna che l’attitudine non scompare, ma anzi è maggiore quando si fa qualcosa di originale e non di derivativo.