Rainbow Bridge – Lama
Secondo ottimo lavoro per i Rainbow Bridge, band che all’hard rock di matrice settantiana aggiunge blues e stoner, creando un sound avvolgente e psichedelico.
Alice Cooper – A Paranormal Evening – Live at the Olympia, Paris
Un live di Alice Cooper è soprattutto teatro, ma questa volta la parte visiva passa in secondo piano e lascia alla musica l’onore di celebrare una epopea musicale travolgente con le sole imperdibili uscite in doppio cd e vinile.
Ultraphonix – Original Human Music
Original Human Music risulta un ottimo lavoro, perché quando artisti di questo spessore si mettono in gioco c’è sempre da divertirsi.
Tamarisk – The Ascension Tape
Nastro di culto, da parte di uno sfortunato ma pionieristico gruppo inglese, tra i primissimi a lanciare il new progressive britannico a inizio degli Eighties.
Lucifer – Lucifer II
Lucifer II, anche per i nomi coinvolti, non fa prigionieri: il carisma innato della Sadonis ed un songwriting di livello assoluto sono gli elementi che danno vita ad un album tra i migliori ascoltati quest’anno, almeno per quanto riguarda il genere proposto.
Junkyard Drive – Black Coffee
Successore dell’acclamato album di debutto Sin & Tonic, uscito lo scorso anno, Black Coffee è un’irresistibile tuffo nel rock potenziato da riff di matrice zeppeliniana, in un contesto travolgente che il singer Kristian Johansen trasforma in oro con la sua magnifica prestazione.
Lizzies – On Thin Ice
Le ragazze spagnole non si lasciano attrarre da soluzioni moderne e guardano invece ad un passato glorioso per il rock al femminile, fatto e scritto da gentaglia come le Runaways o le Girlschool.
Barros – More Humanity Please
Paul Barros, pur lasciando intravedere la sua ottima tecnica chitarristica, lascia la scena alle canzoni, ottimi esempi di hard rock melodico raffinato, a tratti graffiante ma pur sempre debordante di melodie.
Gabriels – Fist Of The Seven Stars Act 2 – Hokuto Brothers
Fist Of The Seven Stars Act 2 – Hokuto Brothers risulta l’ennesima opera di spessore per Gabriels, una conferma per chi conosce la sua musica, un’autentica sorpresa se l’album in questione risulta il primo incontro con il talentuoso tastierista e compositore.
Bastian – Grimorio
Album da non perdere assolutamente, come del resto tutte le opere di questo nostro talento nostrano, Grimorio prende in parte le distanze dai precedenti lavori per una più accentuata vena doom, con il groove a prendere il sopravvento sul sound, ma risultando ugualmente un album di classico hard & heavy firmato Bastian.
ShakesnaKe – Dynamite
Dynamite è composto da quattro brani diretti e senza fronzoli, quattro scariche adrenaliniche che accomunano per ispirazione varie icone del genere: di Motley Crue agli Skid Row, dai Twisted Sister ai Kiss, per un sentito e riuscito tributo ad uno dei periodi più splendenti per la nostra musica preferita.
1968 – Ballads Of The Godless
Un album bellissimo, un trip claustrofobico ed ipnotico che si prende la scena di questa prima metà dell’anno per quanto riguarda le sonorità stoner.
Nightraid – Indians
I Nightraid non inventano nulla, ma prendono gli strumenti, accendono gli amplificatori e suonano del buonissimo hard rock con attitudine e passione, serve altro?
Black Space Riders – Amoretum Vol.2
Nel suo complesso, anche questa seconda parte si porta a casa un giudizio positivo: anche se di difficile assimilazione il sound prodotto dai Black Space Riders troverà estimatori tra i fruitori del rock vintage.
Rockstar Frame & Kiara Laetitia – Bulletproof
Bulletproof nel suo insieme funziona quanto basta per piacere ai fans dell’hard rock, in bilico tra tradizione hard & heavy e qualche accenno al rock suonato negli ultimi anni del nuovo millennio.
Red Eleven – Fueled By Fire
Un tocco di alternative rock, un pizzico di grunge, hard rock sudista quanto basta e la ricetta dei Red Eleven per conquistare i palati dei fans è pronta, buon appetito.
Lipz – Scaryman
Scaryman è un lavoro imperdibile per i veri amanti di queste sonorità e i Lipz sono un gruppo da seguire con molta attenzione, perché la festa sembra ancora ben lungi dall’essere finita.
Graveyard – Peace
Peace continua il viaggio dei Graveyard nella musica degli anni settanta, con un sound forse più immediato di altri ma pur sempre ricalcando la formula, ormai abusata, del classic rock animato da iniezioni di rock duro e drogato di psichedelia.
Steelmade – The Stories We Tell
La band forse si specchia leggermente troppo su una formula che alla lunga lascia qualcosa in termini di scorrevolezza, ma le idee ci sono, qualche buona canzone anche, quindi per noi l’album è promosso anche se non con lode.
A Gathering Of None – One Last Grasp At Hope
I The Gathering Of None suonano rock a stelle e strisce, potente e melodico e pazienza se molti passaggi di One Last At Hope li avrete sicuramente già sentiti negli album usciti qualche anno fa, certo rock è come il bacio di una bella donna: non stanca mai.