Not My Master – Disobey

Violenti, paranoici, e pericolosissimi i Not My Master esordiscono con un concentrato di musica pesante e schizzata, che in mezzora costruisce un muro sonoro invalicabile.

Nelle province americane non scherzano, quando si parla di estremizzare la materia metallica.

Sarà il disagio , il caldo soffocante o i morsi dei crotali, ma i Not My Master sono l’esempio di come (in questo caso in Texas) prendano sul serio l’estremismo sonoro, amalgamando in un unico sound sludge, southern e metalcore con tanto di quel disagio da bastare per dieci generazioni.
Violenti, paranoici, e pericolosissimi i Not My Master esordiscono con un concentrato di musica pesante e schizzata, che in mezzora costruisce un muro sonoro invalicabile.
L’opener Acadence è l’inizio di un urlo brutale e rabbioso che si sviluppa su sei brani più la cover di How The Gods Kill di Danzig, uno spaccato della provincia americana tra crocifissi, predicatori e famiglie impegnate nell’omicidio seriale stile Non Aprite Quella Porta, deliri di vite travolte da droghe, alcool e follia.
E Disobey è la perfetta colonna sonora di queste nefandezze e molto altro, un album disturbante già dalla copertina con quattro cadaveri che penzolano da un patibolo, in una foto in bianco e nero che mette i brividi più che centinaia di innocui demoni death/black.
Mixato e masterizzato da Chris Collier (Korn, Prong, Fear Factory), l’album risulta un debutto di tutto rispetto nel panorama sludge metal, quindi cercatelo assolutamente se il genere è nelle vostre corde.

Tracklist
1. Acadence
2. Revenge
3. Where’s God Now
4. Morning Star
5. Lies
6. How The Gods Kill
7. Consume

Line-up
Chris Kidwell – Vocals
Chelo Styes – Guitar
Rudy Barajas – Bass
Charlie Gonzalez – Drums

NOT MY MASTER – Facebook

https://youtu.be/NhOoqKUcRN8

King Heavy – Guardian Demons

Guardian Demons si rivela un lavoro di buona fattura, curato ed onesto, sicuramente adatta ai fans del doom, i quali troveranno nei King Heavy una band affidabile nel suo genere.

Doom metal di estrazione classica ed heavy è quello che ci propongono i King Heavy, band per tre quarti cilena che si avvale del cantante belga Luce Vee (Luther Veldmark).

Guardian Demons è il loro secondo full length, successore dell’ep Horror Absoluto con cui hanno aperto le ostilità nel 2014 ed il primo album omonimo rilasciato l’anno dopo.
Potente, epico ed evocativo, il lavoro è un buon esempio di doom metal tradizionale: il quartetto segue la strada tracciata da Candlemass, Trouble e Slough Feg, le atmosfere ricalcano con coerenza i dettami del genere senza sorprese a livello di sound, proponendo la formula collaudata del genere con lente marce e dirompenti acuti heavy metal.
Il singer riesce a coinvolgere con il suo approccio alla Messiah Marcolin, la musica viaggia in scioltezza tra non pochi riferimenti allo storico gruppo svedese, e riff pesantissimi e solos heavy di buona fattura fanno di Guardian Demons un buon lavoro, epico e dinamico nella sua pesantezza e potenza doom metal.
I brani di durata medio lunga, come impone il genere, hanno in Come My Disciples il migliore esempio del sound proposto dai King Heavy, trattandosi di una monolitica suite di dieci minuti nella quale una lenta ed inesorabile marcia doom viene resa epica da un cantato evocativo ed attraversata da solos che fungono da litanie heavy, creando così un’atmosfera pesantissima e granitica.
In conclusione, Guardian Demons si rivela un lavoro di buona fattura, curato ed onesto, sicuramente adatta ai fans del doom, i quali troveranno nei King Heavy una band affidabile nel suo genere.

Tracklist
1.Guardian Demon
2.(Death is but an extreme form of) Narcosis
3.Doom Shall Rise
4.Cult Of The Cloven Hoof
5.Come My Disciples
6.As in a Nightmare

Line-up
Luce Vee – Vocals
Matias Aguirre – Guitar
Daniel Pérez Saa – Bass
Miguel Canessa – Drums

KING HEAVY – Facebook

June 1974 – Nemesi

Nemesi risente talvolta delle difficoltà oggettive nell’assemblare pulsioni e stili differenti dei vari ospiti, per di più da parte di un compositore che si cimenta per la prima volta con sonorità di questo genere, ma una simile operazione alla fine va vista con favore, avvicinandovisi possibilmente con la giusta mentalità.

Se, fino ad oggi, chi ascolta abitualmente metal non ha mai sentito nominare i June 1974 è tutto sommato giustificato, nonostante la marea di lavori pubblicati sotto questo monicker negli ultimi anni.

Il perché è presto spiegato: per la prima volta Federico Romano, il musicista che sta dietro al progetto, ha deciso di approdare in territori a noi più familiari dopo avere esplorato svariate forme musicali; così , con la collaborazione di Tommy Talamanca, che ha registrato il lavoro presso i suoi Nadir Studios, ha chiamato in qualità di ospiti nei diversi brani nomi piuttosto illustri della scena rock e metal, italiana ed internazionale.
Non si può negare, quindi, che alla luce del cast messo assieme da Romano, comprendente, tra gli altri, musicisti come Patrick Mameli , Andy LaRocque, James Murphy, Paul Masdival e lo stesso Talamanca, si finisce per prefigurare un disegno stilistico che alla fine non corrisponde del tutto al vero.
Nemesi è, infatti, un lavoro di stampo progressivo, interamente strumentale e virato più sul rock che sul metal, e non è che questo sia di per sé un male, l’importante è appunto non farsi traviare da idee precostituite; è anche vero, d’altro canto, che a livello di consuntivo i brani che più convincono sono quelli che vedono coinvolti ospiti non di estrazione metal, come Sognando Klimt con Gionata Mirai (Il Teatro Degli Orrori) e Home con Francesco Conte (Klimt 1918), oppure specialisti di altri strumenti che non siano la chitarra, come Nothing Man con Jørgen Munkeby (sassofonista degli Shining norvegesi) e Beloved con Francesco Sosto (tastierista dei The Foreshadowing).
Molto bello è anche Narciso, il brano che vede impegnato John Cordoni dei Necromass, con un chitarrismo morbido e melodico, in antitesi con l’appartenenza dell’ospite alla band più estrema tra quelle rappresentate, ma in generale l’album è comunque molto vario e si lascia ascoltare senza che la mancanza di parti vocali presenti più di tanto il conto.
Quello che non convince del tutto, finendo per inficiare parzialmente la resa finale del lavoro, è però l’elemento percussivo che si rivela il più delle volte troppo invadente, se non addirittura fuori luogo, nell’accompagnare uno sviluppo melodico che avrebbe richiesto un approccio più morbido e meno incalzante.
Detto questo, Nemesi, pur non essendo un’opera imprescindibile, contiene diversi motivi di interesse anche se, guardando le forze messe in campo da Federico Romano, potrebbe sembrare a prima vista soprattutto un’occasione perduta; indubbiamente il lavoro risente delle difficoltà oggettive nell’assemblare pulsioni e stili differenti dei vari ospiti, per di più da parte di un compositore che si cimenta per la prima volta con sonorità di questo genere, ma una simile operazione alla fine va vista con favore, avvicinandovisi possibilmente con la giusta mentalità.

Tracklist:
1.”Sognando Klimt” featuring Gionata Mirai (Il Teatro Degli Orrori)
2.”Inoubliable” featuring Tommy Talamanca (Sadist)
3.”Narciso” featuring John Cordoni (Necromass)
4.”Home” featuring Francesco Conte (Klimt 1918)
5.”Panorama” featuring Andy LaRocque (King Diamond)/Tommy Talamanca(Sadist)
6.”Nothing Man” featuring Jørgen Munkeby (Shining/Ihsahn)
7.”Death Note” featuring Patrick Mameli (Pestilence)
8.”Arcadia” featuring Paul Masvidal (Cynic/Death)
9.”Creed” featuring James Murphy (Obituary/Death/Testament/Cancer/Gorguts)
10.”Beloved” featuring Francesco Sosto (The Foreshadowing)

Line-up:
Federico Romano

JUNE 1974 – Facebook

EDWARD DE ROSA

Il video di Replicants, dall’album Zeitgeist in uscita a ottobre (Revalve Records).

Il video di Replicants, dall’album Zeitgeist in uscita a ottobre (Revalve Records).

The guitarist Edward de Rosa (Souls of Steel, Elegy Of Madness) currently working on his first solo album titled Zeitgeist that wll be available the 26th October 2018 via Revalve Records. The album is a Symphonic power metal opera of 10 tracks which has been produced at the Reverse Music Studio in Taranto and in post production at the Rogue Studios in London. The whole album will see the voice of Giacomo Voli (Rhapsody Of Fire, Teodasia). Edward de Rosa has released the first videoclip for the imposing instrumental track Replicants:

https://www.facebook.com/EdwardDeRosaOfficial/
https://www.facebook.com/revalverecords/
https://www.revalverecords.com

This Isn’t Over – Ora

Come abbiamo spesso affermato su queste pagine, il movimento metalcore (o modern metal qual dir si voglia) è molto affollato, ma bisogna dire che ultimamente in Italia ci sono gruppi come i This Isn’t Over che stanno notevolmente alzando l’asticella della qualità.

I This Isn’t Over sono un gruppo italiano di metalcore, molto potenti e dalle idee ben chiare.

Vengono dalle Marche, hanno due voci e questo è il loro primo ep chiamato Ora, fatto di un buonissimo sound dalle forti influenze hardcore e molto melodico, con passaggi più sognanti e momenti più claustrofobici, in stile molto americano. La produzione è assai curata e riesce a mettere in risalto tutte le doti del gruppo, che sono molte, una su tutte la capacità di costruire canzoni ben articolate e con diversi momenti al loro interno, in modo da rendere più vario ed interessante il tutto. Come abbiamo spesso affermato su queste pagine, il movimento metalcore (o modern metal qual dir si voglia) è molto affollato, ma bisogna dire che ultimamente in Italia ci sono gruppi come i This Isn’t Over che stanno notevolmente alzando l’asticella della qualità. Questo ep è la perfetta testimonianza di come si possa essere melodici e potenti, con capacità tecniche al di fuori della media che vanno però al servizio del progetto nella sua totalità. Certamente qui non viene inventato nulla, gli standard del genere non vengono stravolti, ma vengono affrontati nel migliore dei modi, per un prodotto che funziona molto bene davvero.

Tracklist
1. Mr huge cock von dick
2. Deconstruction
3. Misanthrophrenic
4. Sea
5. Never forget
6. Harmonized

Line-up
Luca Fortuna – Drums
Yuri Fetisov – Guitars
Eros Cartechini – Bass
Luca Ortolani – Voice
Luca Cecchini – Voice

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