Djevelkult / Kyy / Nihil Kaos – Kult Of Kaos Serpent

La qualità media è molto alta, dato che i tre gruppi coinvolti sono fra i migliori alfieri del nero metallo apparsi negli ultimi anni, e questa scelta di riunirli assieme della Saturnal Records è davvero azzeccata.

Vacant Body – Vacant Body

Le sensazioni lasciate da questo breve assaggio sono più che confortanti e l’impressione è che un eventuale lavoro su lunga distanza dei Vacant Body possa ritagliarsi in futuro un suo spazio privilegiato.

Aethyrick – Praxis

Gli Aethyrick mettono in scena un lavoro che  possiede tratti sognanti in più di un frangente, e il tutto avviene senza che ciò possa apparire mai forzato o fuori luogo all’interno di una struttura black metal.

Туман – Zuhanás

Zuhanás è un ascolto conseguentemente raccomandato a chi ricerca interessanti realtà sommerse all’interno delle scene dalle tradizioni meno consolidate.

Insonus – The Will to Nothingness

Gli Insonus esibiscono una vena fondamentalmente atmosferica, racchiusa in un sound cupo e al contempo melodico, nel quale il disperato abbandono del depressive lascia spazio ad una rabbia che diviene l’altra faccia di una stessa medaglia nel modo di elaborare il male di vivere.

Dictator – Dysangelist

Dysangelist, album uscito nel 2008 e riedito oggi dalla Aestethic Death, è una dimostrazione di di musica minimale e a tratti inaccessibile nel suo intento di scarificare lentamente la coscienza dell’ascoltatore.

A Vintage Death – Acrid Death Fragrance

Trattandosi di un demo, ovviamente, non siamo in presenza di suoni ottimali, ma tale aspetto passa in secondo piano rispetto a questa ventina di minuti abbondanti ricchi di spunti pregevoli che necessitano appunto solo di una rifinitura a livello formale per essere al 100% competitivi.

Déhà – Blackness in May

Un ep splendido in grado di lenire l’attesa per il prossimo full length che, viste le premesse, ci rende facili profeti nel pronosticarlo quale ennesimo gioiello musicale partorito dalla fervida e geniale mente di Déhà.

Musmahhu – Reign of the Odious

La poliedricità di Swartadaupuz è infinita e ci regala un’opera feroce e malvagia dedita a un death compatto, claustrofobico e corrosivo.

Woest – Le Gouffre

Le Gouffre esibisce un pizzico di fruibilità ed organicità in più rispetto al precedente album, ma la proposta di questi francesi resta rivolta ad un’audience piuttosto selezionata; ciò non toglie che chi abbia pazienza e voglia di confrontarsi con sonorità a loro modo ostiche potrebbe trarne decisamente soddisfazione.

In Twilight’s Embrace – Lawa

Solo mezzora scarsa, ma di qualità questo nuovo parto targato In Twilight’s Embrace, gruppo da seguire nel vasto panorama del metal estremo europeo.

Lucifer’s Child – The Order

Dopo un ottimo lavoro come The Wiccan del 2015, la chitarra dei Rotting Christ (George Emmanuel) e il basso dei Nightfall (Stathis Ridis) escono con questo The Order, attento seguace delle sonorità delle due cult band ateniesi, splendido accolito di tutta la loro produzione, ma altrettanto fedele ammiratore delle sonorità industrial.

Disciples Of The Void – Disciples Of The Void

Un folle assalto alla civiltà nel quale siamo immersi, un escapismo di marca satanica e puramente black metal senza requie, che lascia stupiti e vogliosi di ricominciare per un debutto come non se ne sentivano da tempo.

Spearhead – Pacifism Is Cowardice

Pacifism Is Cowardice è un’opera estrema di buona qualità ed impatto, pur essendo destinata a rimanere confinata nell’underground metallico a uso e consumo degli amanti del genere.

Ahnengrab – Schattenseiten

Un’opera che parte dal black metal e arriva in molti posti diversi, una rivelazione per chi non li conoscesse ancora, e una grande riconferma per chi li segue da tempo.

Blurr Thrower – Les avatars du vide

Come primo passo Les avatars du vide si rivela un qualcosa di solido e convincente per i Blurr Thrower, perché il solo fatto di mantenere alto il livello dell’attenzione dell’ascolatore con una formula non troppo usuale è di per sé un indicatore importante del valore di questo gruppo (o one man band che sia).

The Order Of Apollyon – Moriah

Se la base di partenza possono essere i Behemoth dello scorso decennio, il tutto viene pervaso da quell’idea obliqua di metal estremo che è caratteristica delle band francesi: quello che ne scaturisce è un album di grande spessore, forse non particolarmente originale, ma trascinante dalla prima all’ultima nota.

Dewfall – Hermeticus

Hermeticus è un album riuscito ma che, al contempo, è propedeutico ad un ulteriore salto di qualità, specialmente se l’attività della band dovesse svilupparsi con maggiore frequenza e regolarità, considerato che la base di ripartenza è collocata già piuttosto in alto.

Elegiac – Pagan Storm

Se fossimo al cospetto di una band alle primissime uscite, un disco come Pagan Storm potrebbe essere considerato un’interessante tappa di consolidamento, ma per un progetto solista dalla discografia così ampia permane il dubbio che i margini di miglioramento non siano poi moltissimi, al netto degli inevitabili alti e bassi ai quali sono soggetti i musicisti estremi dalla prolificità ben al si sopra della media.