Warp – Warp

Diverse ma ancora più estreme rispetto a quelle americane, le aree desertiche del loro paese hanno ispirato non poco questo trio israeliano che dimostra notevole competenza in fatto di psichedelia, stoner ed heavy doom.

Abyssic – High The Memory

Quasi un’ora e venti di musica può sembrare un’enormità, ma non lo è affatto quando viene esibita in maniera così fluida e l’audience possiede il giusto approccio al genere: ciò che meraviglia è appunto il fatto che in un lavoro di tali dimensioni non vi siano cali di tensione, specialmente nei due brani più lunghi che superano entrambi i venti minuti di durata.

Altarage – The Approaching Roar

The Approaching Roar è composto da nove movimenti che formano un inno all’apparenza disarticolato, ma perfettamente logico nel suo andamento, in cui le note non sono mai fini a sé stesse: un’opera che racchiude più di altre il concetto di estremo e quindi in grado di svelare la sua animalesca bellezza solo agli amanti del genere.

Octopus – Supernatural Alliance

Oscuri, epici e fantastici: gli Octopus si candidano a essere la nuova sensazione del dark-doom. Per coloro i quali amano Coven, Lucifer e naturalmente Electric Wizard.

Ossuarium – Living Tomb

Per gli Ossuarium, Living Tomb rappresenta un primo passo su lunga distanza di grande efficacia e che evidenzia come un’espressione stilistica apparentemente dai pochi margini di manovra possa essere, sempre e comunque, resa in maniera convincete e soprattutto coinvolgente.

Cloak Of Shadows – Where Do I Hide (Pregabalin Hex)

Thy Haunted Kingdom e Where Do I Hide sono due canzoni che vanno ascoltate come se fossero tracce rimaste fuori dalla scaletta di un qualsiasi album uscito in terra albionica all’inizio degli anni ottanta: tale riesumazione resta qualcosa di assolutamente piacevole, ma nulla più.

Monarch – Sabbat Noir

La ristampa di questo lavoro nei formati vinile e cassetta da parte della Zanjeer Zani Productions si rivela quanto mai opportuno , in quanto Sabbat Noir è uno dei prodotti più significativi usciti in tale ambito all’inizio del decennio

Vanha – Melancholia

Melancholia è un’opera matura ed impeccabile, da qualsiasi punto di vista la si voglia osservare: neppure la configurazione da one man band riesce a scalfire il valore di quello che è destinato a restare uno dei migliori lavori del 2019 in ambito melodic death doom

Lumbar – The First and Last Days of Unwelcome

Questa ristampa è un’ottima occasione per ritrovare un demone musicale che ci può essere di grande aiuto e conforto, musica che nasce dalla sofferenza e dalla paura, con lo scopo di farci andare più in alto.

Hollow Leg – Civilizations

Fluidità, pesantezza e tanto bel suono granitico fanno dell’ultima opera degli Hollow Leg una delle più belle uscite del 2019 appena cominciato.

Officium Triste / Lapsus Dei – Broken Memories

In attesa dei prossimi e auspicabili full length da parte di queste due notevoli realtà del death doom melodico, questo split album è sicuramente un appuntamento da non mancare per chi ama, oltre al genere, anche questo particolare formato

Anacleto Vitolo – Obsidian

Obsidian è uno studio compiuto in totale mancanza di atmosfera, un carpire rumori ed umori terreni, una continua scoperta sonora.

Cloud Taste Satanic – In Search Of Heavy

Ogni riff è rilevante e va a comporre insieme agli altri elementi un quadro pesante e pensante: le composizioni ad ampio respiro sono da ascoltare e riascoltare, dato che contengono tantissime cose notevoli e che si scoprono mano a mano che si procede nell’ascolto.

Dictator – Dysangelist

Dysangelist, album uscito nel 2008 e riedito oggi dalla Aestethic Death, è una dimostrazione di di musica minimale e a tratti inaccessibile nel suo intento di scarificare lentamente la coscienza dell’ascoltatore.

Onset – Unstructured Dissemination

Unstructured Dissemination è una prova davvero convincente e la sensazione è quella che gli Onset siano tranquillamente in grado di reggere un lavoro su più lunga distanza, nonostante la loro natura di progetto esclusivamente strumentale.

Majestic Downfall – Waters Of Fate

Waters Of Fate è un’opera densa, rocciosa e al contempo piuttosto ricca di aperture melodiche che si alternano senza soluzione di continuità a robusti riff e al growl di Jacobo che, talvolta, assume sembianze più disperate e strazianti.

A Vintage Death – Acrid Death Fragrance

Trattandosi di un demo, ovviamente, non siamo in presenza di suoni ottimali, ma tale aspetto passa in secondo piano rispetto a questa ventina di minuti abbondanti ricchi di spunti pregevoli che necessitano appunto solo di una rifinitura a livello formale per essere al 100% competitivi.