Crown Of Autumn – Byzantine Horizons
Byzantine Horizons si mantiene su livelli altissimi lungo l’intera tracklist, riconfermando i Crown Of Autumn quale realtà di peculiare spessore nel panorama metallico tricolore.
Ataraxie – Résignés
Il funeral death doom qui perde qualsiasi recondita connotazione consolatoria, per lasciare spazio ad un rabbioso disgusto che non rifugge del tutto aperture melodiche volte ad evocare solo disperazione piuttosto che un autoindulgente malinconia.
Thecodontion – Jurassic
Basta con assoli onanistici o distorsioni incomprensibili, i Thecodontion ci danno una dimostrazione di come si possa fare musica pesantissima senza quello che viene considerato lo strumento principale.
Valtari – Origin Enigma
Origin Enigma mette in campo tutti i cliché del genere, prendendo qualcosina da tutte le band più importanti sia della prima che della seconda generazione, mantenendo una gelida atmosfera di stampo black per tutta la durata dell’opera ed inserendo valanghe di melodie classiche.
Bleed Someone Dry – Unorthodox
Unorthodox torna a far parlare dei Bleed Someone Dry in modo assolutamente positivo grazie ad un deathcore di alta qualità offerto da una band che ha una sua ben chiara identità: per gli amanti del genere perdere un lavoro come sarebbe imperdonabile.
Open Door Of Doom – Open Door Of Doom
L’esordio degli Open Door Of Doom non è nulla di epocale ma sicuramente conserva sapori ed aromi di un tempo, sempre graditi a chi ama queste sonorità.
Liles/Maniac – Darkenig Ligne Claire
Il lavoro è un’esperienza sonora che ottiene un software differente usando due codici sorgenti diversi, quello del black metal e quello dell’elettronica libera.
Humanity Delete – Werewolves in the Iron Sky
Werewolves in the Iron Sky è altro buon lavoro targato Rogga Johansson, uno che di death metal ne macina a quantità industriali ogni anno, sempre con la stessa attitudine, passione e, perché no, talento.
IX-The Hermit – Present Days, Future Days
Dei IX-The Hermit ne sentiremo ancora parlare, nel frattempo si può ascoltare Present Days, Future Days per farsi un’idea sulle buone potenzialità messe in mostra dal gruppo.
Chalice Of Suffering – Lost Eternally
Lost Eternally eleva i Chalice Of Suffering ai livelli più alti nel genere: il sound della band statunitense, in virtù del suo incedere più ragionato, sembra davvero differenziarsi dai modelli presi a riferimento i cui contenuti vengono rielaborati con una cifra stilistica che appare quanto mai personale.
Ewigkeit – DISClose
James Fogarty è un musicista in possesso di un grande talento che con il monicker Ewigkeit viene espresso in maniera compiuta e senza alcun filtro.
Calico Jack – Calico Jack
L’album è sostanzialmente rivolto ad appassionati di questo specifico genere, e se tali sonorità non sono esattamente nelle vostre corde non sarà certamente il debutto dei Calico Jack a farvi cambiare idea.
Seven Thorns – Symphony Of Shadows
L’album è composto da nove brani nei quali la potenza del power è accompagnata da un buon talento melodico e da atmosfere progressive che mettono in evidenza l’ottima tecnica dei musicisti, protagonisti di un lavoro a tratti avvincente.
DunkelNacht – Empires Of Mediocracy
L’album segue le coordinate stilistiche di un black metal dagli spunti death, vicino al classico sound di matrice polacca, oscuro e cattivissimo ma con trovate melodiche che ne risaltano la qualità indiscussa delle composizioni. Un ritorno pienamente riuscito quello dei Dunkelnacht, autori con Empires Of Mediocracy di un album che gli amanti del genere non possono perdere, bravi e diabolici.
Svirnath – Dalle Rive del Curone
Le sonorità offerte da Svirnath sono del tutto in linea con le produzioni facenti capo alla brillante label tedesca Naturmacht, autentico punto di riferimento per chi voglia ascoltare black metal atmosferico nella sua accezione più pura e underground.
Scala Mercalli – Independence
La libertà è vista come come scopo e traguardo, da raggiungere mettendo in gioco la propria vita sotto i colpi di moschetti, cannoni e musica heavy, questo è quanto troverete sul nuovo album targato Scala Mercalli, un tellurico heavy metal, perfettamente in linea con quanto abbiamo amato in questi ultimi quarant’anni di musica.
Secretpath – Dominatio Tempestatis
Paolo e Pierluigi ci portano in un mare che vive di disperazione e speranza, con una descrizione minuziosa degli accadimenti tramite un death melodico e con una composizione che riecheggia fortemente la musica classica, per un prodotto di livello superiore sia per concezione che per esecuzione.
Mammoth Weed Wizard Bastard – Yn Ol I Annwyn
Si conclude la trilogia iniziata nel 2015: cosmic doom per i gallesi Mammoth Weed Wizard Bastard, band personale con una forte identità.
NORDJEVEL – NECROGENESIS
Secondo appuntamento per i Nordjevel, appartenenti alla nuova ondata di Black Metal norvegese. Gli amanti di Immortal, Dodsengel e Gorgoroth non rimarranno delusi. Una giovane perla, per la collezione di tutti i fan del genere.
Heathen Beast – 2 Singles (Fuck All Religions Equally / Bloody Sabarimala)
Chi si schiera contro il potere, tanto più quando, come in questo caso, vive di un intreccio politico-religioso, otterrà sempre la nostra simpatia ed il relativo sostegno; se poi ciò avviene tramite una proposta musicale di grande efficacia tanto meglio.