ÆRA – Of Forsworn Vows

Of Forsworn Vows è un’ep già sicuramente esaustivo riguardo alle potenzialità di un nome nuovo come gli ÆRA,  in possesso di tutti crismi per ritagliarsi una posizione di riguardo nella scena black metal.

Buon ep d’esordio per il duo cileno/statunitense ÆRA.

Il musicista sudamericano Ulf Kveldulfsson propone un black metal atmosferico e dalle propensioni viking/pagan sul quale si poggiano le vocals abrasive di Tzel Vae, autore anche dei testi.
Questo primo assaggio che esce in CD per l’etichetta italiana De Tenebrarum Principio (dopo essere stato pubblicato in cassetta in edizione limitata) ci offre una realtà in grado di interpretare con buon piglio e spunti interessanti il genere nelle sue sembianze tipicamente scandinave.
Non so se quello del polistrumentista cileno sia un nickname oppure derivi effettivamente da discendenze nordeuropee, fatto sta che, comunque sia, in entrambi i casi  le sue generalità non appaiono affatto fuori luogo, alla luce dell’ortodossia e la padronanza con la quale viene affrontata la materia.
I tre brani, mediamente sui sette minuti di durata, sono abbastanza esaustivi riguardo alla capacità del duo di esprimere il meglio di un genere esibito con un piglio decisamente diretto, senza divagazioni e focalizzato con buona continuità sulla produzione di atmosfere epiche e solenni: Of Forsworn Vows è un’ep già sicuramente esaustivo riguardo alle potenzialità di un nome nuovo come gli ÆRA,  in possesso di tutti crismi per ritagliarsi una posizione di riguardo nella scena: in tal senso, l’inevitabile prova del nove sarà costituita da un’eventuale prossimo full length sulla cui bontà mi sento già fin d’ora di scommettere.

Tracklist:
1. The Kvlt ov Dream
2. Owls Not What They Seem
3. Thoughts Like Silver Bullets
4. Symmetric Kakophony
5. Leviathan
6. Dunwich Shaman
7. Wanderlvst
8. Valley Ov The Past Lives
9. Her Cosmic Song

Line up:
Tzel Vae – Vocals, Lyrics
Ulf Kveldulfsson – All instruments, Songwriting

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Giacomo Voli – Prigionieri Liberi

Con un sound raffinato ed elegante come ci ha abituato in tutte le opere che lo hanno visto protagonista, Giacomo Voli si dimostra talento sopraffino anche tra le note più leggere di Prigionieri Liberi.

Nuova proposta solista del talentuoso Giacomo Voli, con un passato a cantare una buona fetta della storia del rock, una fortunata apparizione a The Voice Of Italy nel 2014 dove ha ottenuto il secondo posto e, soprattutto, le ottime prove con i Teodasia ed i Rhapsody Of Fire.

Voli non si annoia di certo e continua a cantare metal o, come in questo caso rock, con il suo secondo lavoro solista, dopo l’ottimo Ancora Nell’Ombra uscito un paio di anni fa.
Questo nuovo album intitolato Prigionieri Liberi lo ha visto collaborare con Daniela Ridolfi per la scrittura dei testi, mentre l’opera è stata finanziata grazie a MusicRider.
Cantato in lingua madre e suonato da una manciata di musicisti del panorama metal/rock nazionale, Prigionieri Liberi conferma il talento del cantante nostrano, soprattutto con il rock melodico, comunque pregno di soluzioni metalliche negli arrangiamenti chitarristici, tra rabbia ed una via di fuga dalla prigionia, mentre si fa spasmodica la ricerca della felicità, espressa da brani emozionanti ed interpretati con trasporto da un Voli che, a tratti, lasciati i panni del vocalist metal, si trasforma nel Francesco Renga dei primi Timoria, specialmente nelle due bellissime canzoni Non Ci Pensi Mai e Il Libro Dell’Aassenza.
In Prigionieri Liberi troviamo rock italiano, musica d’autore che si nutre di melodie così come dell’elettricità di frustate hard rock, con il vocalist che, accompagnato da preparatissimi musicisti, sfoggia una performance splendida, con vette emotive davvero alte, come nella bellissima cover di Ti Sento dei Matia Bazar.
Con un sound raffinato ed elegante come ci ha abituato in tutte le opere che lo hanno visto protagonista, Giacomo Voli si dimostra talento sopraffino anche tra le note più leggere di Prigionieri Liberi.

Tracklist
1.Esasperante
2.Segni di Tregua
3.Non ci Pensi Mai
4.L’Ultimo Frame
5.Prigionieri Liberi
6.Templi Moderni
7.Ti Sento
8.Il Libro dell’Assenza

Line-up
Giacomo Voli – Voce, cori, composizione e arrangiamenti, produttore.
Riccardo Bacchi – Chitarre
Federico Festa – Basso
Demis Castellari – Batteria
Mattia Rubizzi – Elettronica e tastiere
Daniela Ridolfi – Testi

GIACOMO VOLI – Facebook

Corpus Christii – Delusion

Delusion non è solo un lavoro con lo sguardo rivolto al passato, perché il malessere ed il disincanto sono oggi ancor più di allora compagni non graditi dell’umanità, e i Corpus Christii veicolano al meglio tali sentimenti senza trincerarsi dietro produzioni minimali o esecuzioni strumentali approssimative.

Con i Corpus Christii ritorniamo nel fertile sottobosco del black metal portoghese, incontrandone una delle due espressioni più longeve.

Nocturnus Horrendus, al secolo Alexander Mota, è uno dei personaggi di spicco della scena, muovendo i primi passi con i Corpus Christii addirittura già nel secolo scorso, oltre ad essere attivo in altre band tra le quali vanno citati senz’altro i Morte Incandescente.
Delusion è l’ottavo full length per questo suo progetto, nel corso del quale è stato accompagnati da diversi musicisti e che vede oggi quale suo partner J. Goat; a livello stilistico il black che viene qui offerto non presenta particolari peculiarità puntando tutti sull’ortodossia e sull’impatto, facendo propri i modelli scandinavi e restituendone gli spunti in maniera piuttosto fedele.
Proprio questo dato, che a molti potrà apparire un punto debole, è semmai l’aspetto fondamentale che giustifica ampiamente una tale scelta stilistica: quello dei Corpus Christii è IL black metal, cupo, misantropico, incompromissorio e privo di concessioni melodiche o atmosferiche, come forse non si suona nemmeno più nelle lande dove il genere è nato.
Proprio la scena portoghese, come abbiamo già avuto modo di constatare direttamente parlando di una serie di uscite davvero convincenti, in tal senso si può considerare la più degna continuatrice, almeno a livello attitudinale, di quel movimento che all’inizio degli anni ’90 cambiò non poco il modo di intendere e vivere il metal estremo.
Delusion non è però solo un lavoro con lo sguardo rivolto al passato, perché il malessere ed il disincanto sono oggi ancor più di allora compagni non graditi dell’umanità, e Nocturnus Horrendus veicola al meglio tali sentimenti senza trincerarsi dietro produzioni minimali o esecuzioni strumentali approssimative; qui tutto è reso in maniera intelligibile ed adeguata ai tempi, facendo pervenire anche ai più duri d’orecchi un messaggio forte e chiaro: il black metal è sempre vivo e vegeto, e anche chi lo detesta dovrà necessariamente farci i conti per molto tempo ancora.

Tracklist:
1. The Curse Within Time
2. Chamber Soul
3. Become the Wolf
4. I See, I Become
5. Facing Concrete Mountains
6. Seeker of All
7. I Am the Night
8. Near the End
9. Carrier of Black Holes

Line up:
Nocturnus Horrendus – Guitars, Bass, Vocals, Lyrics
J. Goat – Guitars, Bass

CORPUS CHRISTII – Facebook

Tankard – Schwarz-Weiß wie Schnee (Eagles & Tankards)

Dichiarazione d’amore per il football ed in particolare per l’Eintracht Frankfurt Club da parte degli storici Tankard, qui in veste di super tifosi.

Football e metal: due passioni molte volte comuni nella vita di una persona, completamente rapita dalla musica per tutta la settimana per poi trasformarsi in un tifoso sfegatato nel fine settimana.

In Italia, Regno Unito, Spagna e Germania, ma ormai in tutta la vecchia Europa, la passione per il calcio, grazie anche ai canali satellitari e alle nuove regole delle coppe europee, hanno avvicinato i tifosi anche ai campionati fuori dai confini nazionali, con i nomi delle squadre e le loro vicissitudini che sono diventate famigliari, tanto da parlarne in egual misura alle vicende del proprio campionato.
Con gli storici thrashers tedeschi Tankard, freschi di uscita del nuovo album da noi puntualmente recensito e con la title track (One Foot In The Grave) che fa bella mostra di sé anche in questo ep, si diventa tifosi dell’Eintracht Frankfurt Club, storica compagine da sempre protagonista dei campionati professionistici tedeschi e delle coppe europee.
Schwarz-Weiß wie Schnee è una nuova versione dell’ep uscito nel 2006 ed inno della squadra che Gerre e compagni hanno avuto l’onore di suonare prima del calcio d’inizio della finale di coppa contro il Borussia Dortmund, all’Olympic Stadium di Berlino.
Un inno che profuma di pub prima e dopo la partita il sabato pomeriggio, epica dichiarazione d’amore metallica alla squadra del cuore.
Nell’ep è inserita la vecchia versione oltre alla title track del nuovo lavoro, lasciando che (Empty) Tankard, nella versione live del 2016, ci dia l’appuntamento per una nuova release targata Tankard.
Un ep simpatico, ma chiaramente dedicato ai fans della band e della loro squadra del cuore, anche se il video è da pelle d’oca e consigliato a tutti gli appassionati che nel weekend riempono le gradinate degli stadi di tutto il vecchio continente.

Tracklist
1. Schwarz-weiß wie Schnee (Studioversion 2017)
2. Forza SGE
3. Schwarz-weiß wie Schnee (1999er Version)
4. One Foot in The Grave
5. A Girl Called Cerveza
6. (Empty) Tankard (live, 2016)

Line-up
Gerre – Vocals
Andy Gutjahr – Guitars
Frank Thorwarth – Bass
Olaf Zissel – Drums

TANKARD – Facebook