Déhà – Blackness in May

Un ep splendido in grado di lenire l’attesa per il prossimo full length che, viste le premesse, ci rende facili profeti nel pronosticarlo quale ennesimo gioiello musicale partorito dalla fervida e geniale mente di Déhà.

Sinoath – Anamnesis

Quello del quartetto catanese è un dark metal personale e ben suonato che prende le mosse, come è ovvio che sia, da un retaggio sabbathiano per arricchirlo con soluzioni ingegnose ed interessanti.

Fiend – Seeress

Un concentrato di doom metal fatto in un modo mai ovvio, con canzoni che salgono al cielo come spire di un voluttuoso e lento incendio. Terzo disco per il super gruppo parigino Fiend, che si propone al suo meglio con questo Seeress, un album da ascoltare nota per nota e che rimarrà per molto tempo […]

Doomcult – Life Must End

I Doomcult non finiranno sui rari libri dedicati al doom (e in quei pochi non vengono citate neppure band che meriterebbero interi capitoli …) ma sono un’alternativa tutto sommato stimolante e a suo modo abbastanza originale ai soliti nomi.

Dawn Of Winter – Pray For Doom

Pray For Doom è un buon lavoro, il sound dei Dawn of Winter segue le coordinate delle leggende del genere come Candlemass, Solitude Aeturnus e Pentagram, con un Mutz evocativo come non mai, ed un lotto di brani che si trascinano come mastodontici moloch, lenti ed inesorabili nella loro pesante marcia.

Phlebotomized – Deformation Of Humanity .

Non sappiamo quale sia stata la molla che ha spinto Tom Palms a tornare sul mercato con questo leggendario monicker, resta il fatto che ascoltare musica di questo livello è sempre un piacere, quindi mai come in questo caso deve essere accolto un rientro sulla scena dopo oltre vent’anni come quello dei geniali Phlebotomized.

Quercus – Verferum

Questo quarto full length dei Quercus conferma quanto di buono già offerto in passato dal gruppo ceco, rafforzandone lo status di band di valore collocabile alle spalle dei mostri sacri del funeral.

Forest of Shadows – Among the Dormant Watchers

Among the Dormant Watchers è l’opera di chi conosce alla perfezione la materia ed è in grado di maneggiarla per restituire un prodotto che trasuda depressione e malinconia evocando un senso di ineluttabilità più che di disperazione: un album che in tal senso rasenta la perfezione nel suo rappresentare il lato più “autunnale” dell’esistenza.

Ghostheart Nebula – Reveries

I Ghostheart Nebula riescono a far proprie le diverse sfumature del genere convogliandole in un sound che mette sempre in primo piano l’impatto emotivo, e questo è esattamente ciò che chiede chi si approccia a queste sonorità.

Helevorn – Aamamata

Non era facile riuscire a fare un ulteriore passo avanti rispetto ad un disco già splendido come Compassion Forlorn, ma gli Helevorn si sono letteralmente superati pubblicando un’opera con la quale si dovrà confrontare da oggi in poi chiunque voglia cimentarsi con il gothic doom.

Sönambula – Bicéfalo

Bicéfalo è un album che, fin dalla prima nota, si rivela grezzo, asciutto, basato su un riffing sempre incisivo e da un supporto ritmico ben in evidenza: l’andamento mediamente sostenuto viene interrotto da bruschi rallentamenti, così come da ottime sortite metodiche delineate dalla chitarra solista.

Autori Vari – Marijuanaut Vol.V

In Italia, ormai da anni, nella musica pesante ci sono delle cose notevoli, è un flusso che scorre e che si deve ascoltare con attenzione, perché nasce dalla vera indipendenza e dalla passione.

Slugdge – Esoteric Malacology

Cover straniante e titolo misterioso ci fanno scoprire un duo albionico,capace di sfregiare la materia death con mille influenze,per un risultato vibrante e multiforme.

Viscera/// – City of Dope and Violence

Anche quando sono di durata ridotta, come in questo caso, le uscite dei Viscera/// non si rivelano mai banali; l’evoluzione di questa band è stata costante negli anni ma ogni passo in avanti è la logica conseguenza di quello compiuto in precedenza e non frutto di una sperimentazione priva di una direzione precisa

Ferum – Vergence

Per i Ferum, Vergence rappresenta un primo passo ineccepibile e quindi una base ideale per costruire qualcosa di ancora più interessante e consistente in futuro.

Nailed To Obscurity – Black Frost

Un album come Black Frost, pur nel suo peccare in originalità, resta in ogni caso un ascolto fortemente consigliato agli amanti di un genere che riesce sempre a toccare le corde emotive giuste.

The Ghost I’ve Become – Circle of Sorrow

L’auspicio è che i The Ghost I’ve Become trovino quanto prima l’appoggio esterno ideale per cominciare a pensare ad un primo full length che, con questi presupposti, potrebbe svelarne le indubbie doti ad numero ben più consistente di appassionati.

Comatose Vigil A.K. – Evangelium Nihil

Evangelium Nihil è esattamente ciò che speravamo ci venisse nuovamente regalato prima o poi dai Comatose Vigil, indipendentemente dalla loro configurazione: questo è il funeral doom, strumento d’elezione per il raggiungimento della catarsi attraverso l’evocazione quasi fisica di un dolore che sembra impossibile poter circoscrivere.

The Crawling – Wolves and the Hideous White

Wolves and the Hideous White non è affatto un’esibizione del death doom nella sua versione più tetragona o putrescente, ma trae correttamente linfa dalla fondamentale scuola britannica, mettendo da parte tentazioni gotiche per privilegiare un impatto più opprimente ma non scevro di appigli melodici.