Inféren – Inféren
Il lavoro omonimo degli Inféren si rivela una prova efficace sia musicalmente sia liricamente e, se talvolta può sembrare troppo allineato a schemi consolidati, chi apprezza realmente il genere considererà tutto questo un pregio.
Vyre – Weltformel
Chi vuole ascoltare un metal avanguardista, atmosferico e progressivo con reminiscenze black, qualora si imbatta nei Vyre non ha sicuramente sbagliato strada, anzi …
Altar of Perversion – Intra Naos
Intra Naos è un lavoro magnifico che, sebbene sia consigliato a chiunque si professi appassionato di black metal, per le sue caratteristiche è rivolto soprattutto ad una fascia di ascoltatori che abbia una certa familiarità con la nera arte, la quale in questa occasione trova una sorta di sua sublimazione.
Drudkh – Їм часто сниться капіж’ They Often See Dreams About The Spring
Ascoltando Їм часто сниться капіж si viene rapiti e portati in un luogo lontano, ma che sta dentro di noi, e questa musica catartica dischiude qualcosa che avevamo dimenticato; molto grande è la cura nel preparare questo disco, ogni parola non cade a caso, mentre le note si sviluppano senza forzare mai nulla.
Wyrms – Altuus Kronhorr – La monarchie purificatrice
“Anscullfussian Black metal since 2007” è il motto rabbioso di questi artisti transalpini: suoni vibranti e melodie di chiaro stampo nordico impregnano la loro terza opera.
NIHILI LOCUS – Lyaeus Nebularum
Interessante retrospettiva sui Nihili Locus, band che si mise in una certa evidenza negli anni novanta con un death dagli influssi doom e, in parte, black.
Malnàtt – Pianura Pagana
Musicalmente è forse l’album più maturo del collettivo, molto completo dal punto di vista compositivo, e quasi pronto per essere trasposto in una piece teatrale, perché in fondo questo dei Malnàtt è teatro con musica pesante.
Serum Dreg – Lustful Vengeance
Per i due figuri dell’Oregon il black deve essere un espressione intrisa di oscura malignità, con il compito principale di disturbare e, perché no, disgustare tramite un’offerta fatta di sonorità sporche, dirette ma nel contempo piuttosto assimilabili.
Angor Animi – Cyclothymia
Cyclothymia è un lavoro rivolto a chi l”angor animi” se lo porta dentro fin dalla nascita, pur se in maniera latente: solo così allora può concretizzarsi questa sorta di scambio emozionale che porta l’ascoltatore a condividere gli stati d’animo evocati dalla musicista.
Nigredo – Flesh Torn – Spirit Pierced
Rispetto ai canoni tipici della scuola greca mancano del tutto le venature epiche, le quali vengono abbondantemente compensate da una ferocia degna del miglior black di matrice scandinava : tutto questo rende il lavoro dei Nigredo un passo oltre il livello standard al quale ci ha abituato il genere.
W.A.I.L. – Wisdom Through Agony into Illumination and Lunacy vol. II
Quello dei finlandesi W.A.I.L. è un approccio decisamente trasversale alla materia estrema, definibile in qualche modo progressivo nel senso che i frequenti cambi di ritmo e di umore, all’interno di due brani che assommano complessivamente un’ora di durata, depone a favore di una costruzione del sound in costante divenire.
Altars Of Grief – Iris
Iris gode di una produzione eccellente, che ne esalta sia i toni cupi che le parti più aggressive, e favorisce quell’amalgama tra i musicisti che è uno dei segreti della riuscita di questo lavoro, senza dimenticare ovviamente l’alchimia di una band autrice dell’opera perfetta, un qualcosa che accade solo a pochi nell’arco di un’intera carriera.
Coldawn – …In The Dawn
Questo disco è la testimonianza che il black metal può davvero sposarsi con tutto, essere un terreno fertile per molte sperimentazioni e fusioni sonore, ma soprattutto servono la fantasia ed il talento dei musicisti, cosa presente in maniera massiccia in questo caso.
Lychgate – The Contagion in Nine Steps
La terza opera della band albionica incute soggezione, non tanto per la mole quanto per la grande quantità di idee, di personalità, di suoni presenti nei sei brani; un vortice di atmosfere vincolate a un suono funeral e black molto personale, cangiante e che non ha eguali nell’attuale scena musicale.
Formalist – No One Will Shine Anymore
Il contributo portato dal background dei singoli musicisti va ben oltre un ideale somma degli addendi, assumendo le sembianze di un sound personale al quale si può attribuire senza alcuna remora il marchio Formalist.
Lumnos – Ancient Shadows Of Saturn
Lumnos imprime alla sua musica una forza notevole, andando oltre il concetto di black metal atmosferico qui ampiamente superato per un qualcosa di nuovo e di ancora più avanti come concetto.
Škan – Death Crown
Come avrà modo di scoprire chi vorrà ascoltare Death Crown, l’idea di black metal negli Škan è ben più ampia e variegata in virtù di un sound in continua trasformazione ed evoluzione.
Throneum / Necrosadist / Empheris / Witchfuck – Night of Terror
La resa audio del live è terribilmente deficitaria e di sicuro questo non rende giustizia all’impegno delle band coinvolte, trattandosi di una registrazione men che amatoriale.
The Negative Bias / Golden Dawn – Temple of Cruel Empathy / Lunar Serpent
Questo split album, che riunisce due entità austriache dedite al black metal, offre diversi motivi di interesse a chi abbia voglia di approfondire e riscoprire quella scena tutt’altro che marginale.
Antlers – Beneath.Below.Behold
Gli Antlers spaziano con disinvoltura tra pulsioni epiche ad aperture atmosferiche, addolcendo il tutto con delicati intermezzi pianistici e queste caratteristiche, fatte coesistere al meglio, rendono Beneath.Below.Behold un lavoro degno di ritagliarsi uno spazio di rilievo all’interno di una scena ricca come quella tedesca.