BLIND GUARDIAN

Il video di Mirror Mirror dal vivo.

Qualche settimana fa, i progressive power metaller di Krefeld, Germania, BLIND GUARDIAN hanno annunciato la pubblicazione del loro primo album dal vivo in quattordici anni.

Il chitarrista André Olbrich ci spiega perché i tempi per “Live Beyond The Spheres” sono finalmente diventati maturi: “Ci sono diverse ragioni per cui è arrivato il momento di registrare un album dal vivo. Innanzitutto da un paio d’anni abbiamo una nuova sezione ritmica: Frederik e Bahrend. Da quando si sono uniti a noi, la nostra interazione è migliorata molto e le canzoni hanno un miglior groove e più dinamicità. La diffusione di amp profiler digitali e tecniche di registrazione digitali hanno reso possibile la creazione di un range sonoro alquanto simile in venue differenti e soddisfare, così, la nostra idea di album dal vivo. Infine, abbiamo pubblicato tre album in studio dopo la realizzazione del precedente disco dal vivo, quindi non avevamo materiale live tratto dai lavori più recenti. Con questo triplo CD siamo riusciti a stilare una set list estesa e varia, che riflette i nostri trent’anni di carriera, attraverso esibizioni ottimali”.

Le ventidue canzoni contenute in “Live Beyond The Spheres” saranno disponibili in 3CD-DIGI e 4LP-BOX. Oltre ai grandi classici come ‘The Bard’s Song (In The Forest)’, ‘Valhalla’ e ‘Mirror Mirror’, sono presenti anche canzoni raramente eseguite dal vivo, come ‘And Then There Was Silence’.

“Abbiamo realizzato uno ‘show’, includendo le migliori canzoni tratte da oltre quaranta esibizioni, registrate durante il nostro tour europeo del 2015. Ecco come abbiamo raccolto i momenti più belli e atmosferici in questo lavoro”, aggiunge.

Oggi la band presenta la canzone ‘Mirror Mirror’ dal vivo. André dichiara:
“‘Mirror Mirror’ è uno dei più grandi classici dei BG ed è conosciuta per essere la canzone conclusiva dei nostri concerti, celebrata tanto dai fan quanto dalla band”.

I pre-ordini di “Live Beyond The Spheres” sono attivi: http://nblast.de/BlindGuardianLBTSNB

Chi pre-ordina “Live Beyond The Spheres” in digitale riceverà immediatamente la canzone “Mirror Mirror”: http://nblast.de/BlindGuardianDigital

Tracklist:
CD1
01. The Ninth Wave
02. Banish From Sanctuary
03. Nightfall
04. Prophecies
05. Tanelorn
06. The Last Candle
07. And Then There Was Silence
CD2
01. The Lord Of The Rings
02. Fly
03. Bright Eyes
04. Lost In The Twilight Hall
05. Imaginations From The Other Side
06. Into The Storm
07. Twilight Of The Gods
08. A Past And Future Secret
09. And The Story Ends
CD3
01. Sacred Worlds
02. The Bard’s Song (In The Forest)
03. Valhalla
04. Wheel Of Time
05. Majesty
06. Mirror Mirror.

I BLIND GUARDIAN saranno in concerto al Battlefield Metal Fest di Milano il 2 luglio 2017.

www.blind-guardian.com
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www.nuclearblast.de/blindguardian

Nordland – European Paganism

Una bella prova, intensa, competente e genuina nelle sue risultanze.

Nordland è il progetto solista di Vohr, musicista inglese dedito ad un black metal dai tratti epici ed atmosferici.

European Paganism è il quarto full length in un quinquennio di attività e giunge a riaffermare le posizioni critiche dell’autore rispetto all’egemonia del cristianesimo e delle religioni monoteiste in genere, quali cause dell’azzeramento pressoché totale del paganesimo visto quale tratto distintivo e peculiare dell’identità di ciascun popolo europeo.
Niente di nuovo, forse, dal punto di vista concettuale (per quanto interessante e tutt’altro che banale nella maniera in cui l’argomento viene trattato), e neppure da quello musicale, dato che il black di Nordland accoglie e rielabora tutte le fonti di ispirazioni conosciute, però la differenza viene fatta dalla profondità con la quale la materia viene affrontata sotto entrambi gli aspetti.
Per descrivere l’operazione di azzeramento delle tradizioni e dei costumi che hanno mantenuto coese nel passato diverse comunità, Vohr utilizza con sapienza quanto gli ultimi vent’anni di musica estrema gli hanno messo a disposizione, prendendone le parti più pregiate dando così vita ad un prodotto di assoluto livello.
Lo stesso azzardo di partire con una traccia di oltre ventisette minuti di durata, appare emblematico di quanto abbia da dire il musicista britannico, il quale preferisce non indugiare più di tanto sugli stilemi del genere inserendo passaggi ora acustici, ora epici e folkeggianti, ora progressivi grazie anche ad un utilizzo molto personale della chitarra solista: The Mountain tiene costantemente desta l’attenzione dell’ascoltatore in virtù di una varietà che non sconfina mai nel farraginoso ma che, piuttosto, rende meno monolitico e più avvincente lo scorrere dell’album.
Inutile rimarcare come il fulcro di European Paganism sia proprio la lunghissima The Mountain, perfetto manifesto del sentire musicale di Vohr, ma anche le altre due tracce non sfigurano, benché appaiano in qualche modo più canoniche nel loro incedere, in particolare la conclusiva Rites At Dawn, decisamente radicata nel black tradizionale.
Una bella prova, intensa, competente e genuina nelle sue risultanze.

Tracklist:
01. The Mountain
02. A Burning Of Idols
03. Rites At Dawn
Line-up:
Vohr

NORDLAND – Facebook

Havukruunu – Kelle Surut Soi

Leggermente più estremo del passato full length, Kelle Surut Soi, lascia indietro i passaggi folk per un approccio più estremo e black, mentre cori declamatori invitano ad alzare i boccali e brindare ad un giorno in più concesso alla vita.

La tradizione scandinava per il pagan black metal epico è consolidata per merito di una manciata di gruppi diventati famosi seguendo la lezione dei maestri Bathory, ma tra i boschi delle fredde lande del nord si aggirano magnifiche creature che mantengono ben salde le fondamenta del genere.

Come in un castello sperduto tra le nevi dove si forgiano menestrelli guerrieri, la penisola scandinava (terra di leggende pagane) non tradisce elargendo musica epica dai tratti black di altissima qualità.
Gli Havukruunu provengono dalla Finlandia, e ci avevano regalato un album magnifico nel 2015 (Havulinnaan) ed un ep (Rautaa ja tulta), ora seguiti dopo due anni da Kelle surut soi, nuovo bellissimo lavoro che conferma il talento di Stefan (chitarra, batteria) questa volta accompagnato da Noitavalo alle pelli, entrato in formazione un anno fa.
Lasciate ancora una volta le vostre ormai inseparabili diavolerie tecnologiche, copritevi di pelli, armatevi con spadone ed arco, ed immergetevi nelle foreste della terra dei mille laghi alla ricerca di questo duo, maestro nel saper trasmettere in musica l’atmosfera fredda, epica, a tratti desolante, ma fiera e scaldata dal sangue di nemici o prede di quelle terre lontane.
Il metal epico ed estremo degli Havukruunu è pura magia, con una serie di cavalcate metalliche che raccontano di oscurità, lunghi inverni, misteri e micidiali pericoli in lingua madre.
Leggermente più estremo del passato full length, Kelle Surut Soi, lascia indietro i passaggi folk per un approccio più estremo e black, mentre cori declamatori invitano ad alzare i boccali e brindare ad un giorno in più concesso alla vita.
Per i fans dei Bathory un lavoro irrinunciabile, prodotto da uno dei migliori gruppi in circolazione nel genere.

TRACKLIST
1.Jo näkyvi pohjan portit
2.Vainovalkeat
3.Noidanhauta
4.Vainajain valot
5.Vaeltaja
6.Myrskynkutsuja
7.Verikuu
8.Kelle surut soi

LINE-UP
Stefan – Acoustic & Electric Guitars, Bass Guitar, Voice
Noitavalo – Drums & Percussion

HAVUKRUUNU – Facebook

Integral – Resilience

Il disco viaggia benissimo ed è una bellissima sorpresa in un panorama a volte troppo appiattito su certe sonorità, mentre qui si vola davvero alti, e si può tranquillamente dire che in ambito pesante sia uno dei dischi dell’anno.

Debutto molto interessante per questo gruppo di giovani bergamaschi, nato nel 2013 dalla comune passione per generi musicali metallici e proponendo un death metal molto crossover.

Il minimo comune denominatore è la bravura tecnica e l’ ottimo gusto musicale, perché gli Integral possiedono entrambi in gran misura. Il disco è un tentativo riuscitissimo di fondere insieme sonorità molto differenti fra loro, partendo da un death metal moderno di base, per poi fare in maniera incisiva cose vicino al migliore metalcore, o avere momenti di calma e di ottimo ambient o addirittura vicino alla psichedelia. L’album viaggia benissimo ed è una bellissima sorpresa in un panorama a volte troppo appiattito su certe sonorità, mentre qui si vola davvero alti, e si può tranquillamente dire che in ambito pesante sia uno dei dischi dell’anno. Resilience ha una potenza ed una fluidità davvero notevoli, che lo rendono un disco godibile e con una capacità compositiva notevole. Si rimane piacevolmente stupiti nel sentire che ci siano gruppi come gli Integral capaci di fare proposte intelligenti, pesanti e che riescono a far sembrare facile il difficile. Un disco che mostra il presente ed il futuro del migliore death metal.

TRACKLIST
1.Blank Claustrophobia
2.Collapsed Cubes
3.In(Earth)
4.Realm of Atlantis
5.Mac Brazel
6.Hieroglyphica
7.Room with a View
8.Self-made Oblivion
9.Mechanical Existence Construction
10.Out There in Silence (Eclipse)

LINE-UP
Alessio Moraschini – vocals
Riccardo Maccarana – guitar
Jacopo Farina – guitar
Marco Morandi – bass
Agostino Buttarelli – drums

INTEGRAL – Facebook

Origin – Unparalleled Universe

Dieci brani che sono altrettante atomiche che esplodono all’unisono nei padiglioni auricolari

Torna in questa metà dell’anno quella che per molti è la più grande band di technical brutal death metal in attività, gli Origin.

Unparalleled Universe è il settimo brutale sigillo che il quartetto americano pone come prova inconfutabile della grandezza di un genere, il death metal, estremizzato al limite dell’umano, tecnicamente inattaccabile e devastante, una tempesta di note e suoni che valicano barriere per altri neanche avvicinabili.
Licenziato tramite Agonia Records in Europa e Nuclear Blast Records in Nord America, il disco è stato masterizzato da Colin Marston presso i Menegroth – The Thousand Caves, mentre la copertina è stata creata da Filip Ivanovic (Dismember, Crytopsy, Gorguts).
Da una band con vent’anni di attività alle spalle non ci si può certo aspettare chissà quali novità, anzi, Unparalleled Universe suona Origin al 100%, brutale ed estremo fino alla totale distruzione, un macigno di death metal tecnico travolgente, come sempre valorizzato da un songwriting sopra la media.
E si, perché il gruppo di Paul Ryan, oltre a rappresentare quanto di più estremo e tecnico ci sia sulla scena, ha un talento inumano nello scrivere brani che non lasciano scampo, in un girone infernale dove la sei corde scende e sale in vortici e uragani sonori devastanti, ed il growl profondo e gutturale viene a tratti spazzato via da uno screaming bestiale.
I dieci brani sono altrettante atomiche che esplodono all’unisono nei padiglioni auricolari: il fungo si forma sopra le nostre teste ed il vento nucleare spazza via tutto, in uno tsunami belligerante, mentre Jason Keyser vomita morte e rabbia nel microfono, Ryan fa il fenomeno con chitarra e la coppia ritmica(John Longstreth alle pelli e Mike Flores al basso) erige un monumento alla’apocalisse.
Che dire d’altro, se non invitarvi a far vostro Unparalleled Universe? Gli Origin sono tornati e vi faranno tanto male, colpendovi senza pietà con armi micidiali come Cascading Failures,Diminishing Returns Invariance Under Transformation o gli spettacolari dieci minuti del capolavoro brutal progressive death Unequivocal: di meglio nel genere diventa davvero difficile trovarlo.

TRACKLIST
1. Infinitesimal to the Infinite
2. Accident and Error
3. Cascading Failures, Diminishing Returns
4. Mithridatic
5. Truthslayer
6. Invariance Under Transformation
7. Dajjal
8. Burden of Prescience
9. Unequivocal
10. Revolucion

LINE-UP
Paul Ryan – Guitars, Vocals
John Longstreth – Drums
Mike Flores – Bass, Vocals
Jason Keyser – Vocals

ORIGIN – Facebook