Potmos Hetoimos – Vox Medusae
Un flusso di musica libera e mitologica, che parla di archetipi e li trasforma in note, un luna park musicale per chi non vuole la forma canzone e vuole fluttuare libero.
Noche Oscura – Gate
Il risultato finale è oltremodo soddisfacente perché Gate risolta un’opera tutt’altro che tediosa, grazie al sapiente dosaggio tra melodia e ricerca sonora, e questo equilibrio consente al sound di non divenire né troppo soffocante né, al contrario, troppo lieve ed incapace di colpire.
My Lonely Sea – The Lost Scraps
Pur essendo perfettibile e connotato da qualche passaggio interlocutorio di troppo, The Lost Scraps è un primo atto su lunga distanza senz’altro soddisfacente, utile a far conoscere la band anche al di fuori dei confini patri e propedeutico ad un qualcosa di importante che sembra essere nelle corde dei My Lonely Sea nel prossimo futuro.
Flood Peak – Plagued by Sufferers
I Flood Peak non definiscono nuove strade per il genere ma ne offrono un’interpretazione straziante come raramente è stata data occasione di ascoltare: più doloroso di molti dischi funeral, più lacerante di gran parte del depressive, Plagued by Sufferers è un monumento alla sofferenza.
Khôrada – Salt
Salt deve essere necessariamente valutato ed assimilato come un’opera a sé stante, tenendo conto dell’identità dei musicisti coinvolti solo a garanzia del loro riconosciuto valore e conseguentemente della qualità del prodotto.
Aseethe/Snow Burial – Split
Due maniere ugualmente interessanti ed efficaci di affrontare la materia metallica, con un carico di genuina rabbia e purezza di intenti che rappresenta infine il tratto comune.
Ghostbound – All Is Phantom
All is Phantom è uno dei dischi più consolatori e struggenti che potete sentire, è un portale verso le profondità più recondite dei vostri pensieri, là dove sta il vostro vero io.
Imber Luminis – Contrasts
In Contrasts il pathos non viene mai meno in alcun momento e, anzi, sembra montare in maniera costante, così come cresce la consapevolezza di non poter sfuggire al proprio doloroso sentire se non solo, parzialmente, grazie al potere catartico della musica.
Frayle – The White Witch EP
In circa venti minuti i Frayle regalano una prova di grande spessore, che fa sperare al più presto in un seguito su lunga distanza.
Doomed – 6 Anti-Odes To Life
La rabbia che traspariva da un concept drammatico come quello di Anna viene mitigata ed ancor meglio collegata alle intuizioni atmosferico/melodiche che Laube esibisce senza reticenza, giungendo di alla perfetta quadratura del suo cerchio compositivo; il tutto con la netta sensazione che la parabola artistica del musicista della Sassonia sia ancora in piena fase ascendente.
Raum Kingdom – Everything & Nothing
La bontà dell’operato dei Raum Kingdom risiede, soprattutto, nell’offerta di un sound che alterna e mescola con sapienza la monolicità dello sludge con le pulsion più ragionate e rarefatte del post metal.
Talbot – Magnetism
Magnetism è il nuovo e forse migliore capitolo di una saga che presenta solo ottimi dischi, con l’ascoltatore che viene condotto lontano, per poi tornare migliore di prima.
Psychotropic Transcendental – ... lun yolina un yolina thu Dar-davogh ...
Oltre un’ora e un quarto di musica mai banale e decisamente per ascoltatori dalla mentalità aperta, sebbene mai troppo cervellotica o sperimentale.
Sterpaglie – Pellicano Del Deserto
Il Pellicano del Deserto è un disco che richiede di essere ascoltato, ha una biomassa come una grande pianta e si dirige dritto al nostro cuore, perché lo avevamo già dentro ma ci volevano le Sterpaglie per estirparlo.
Built-In Obsolescence – Instar
Un album che contiene molti dischi, una lunga narrazione che ha lo scopo di aprire la mente ed il cuore di chi la ascolta.
Norilsk – Le passage des glaciers
Un sound freddo come gli interminabili inverni canadesi è quello proposto dal duo che giunge al secondo lavoro e ci fa immergere in atmosfere ghiacciate e desolate.
Birkenwald – MDD
MDD necessita di qualche ascolto in più della norma per essere apprezzato nel migliore dei modi, e questo è un altro indizio di una profondità che fa ulteriormente onore alla proposta dei Birkenwald.
A Cunning Man – To Heal a Broken Body
To Heal a Broken Body è arduo da descrivere, meglio allora ascoltarlo: questi due ragazzi hanno del talento da vendere e l’augurio è che si possa sentire parlare di loro anche in futuro, magari ritrovandoli alle prese con un’uscita su lunga distanza capace di dare la reale misura del potenziale in loro possesso.
Agrimonia – Awaken
Potenza e melodia rappresentano il trademark degli svedesi Agrimonia i quali, giunti al terzo album, delineano il loro suono con una forza melodica da rimarcare e assolutamente da ascoltare.
L’Homme Absurde – Sleepless
Il lavoro nel complesso non delude, offrendo un pregevole esempio di evoluzione della materia black senza stravolgerne più di tanto le linee guida.