Ear Buzz – Planetarium

L’atmosfera che aleggia sulle quattro canzoni dell’album varia tra la grezza elettricità del rock e quella più introspettiva e dai raffinati accenni pop, in un’alternanza di sfumature che è il punto di forza del sound di questi cinque ragazzi campani.

Ci capita sempre più spesso di imbatterci in nuove realtà musicali nate su e giù per lo stivale. lontane magari dai canoni metallici abituali di webzine come MetalEyes, ma ugualmente meritevoli di essere portati all’attenzione dei lettori.

Gli Ear Buzz, per esempio, sono una giovane band fondata a Torre del Greco quattro anni fa, arrivati solo ora all’esordio, ma molto attivi fin da subito in sede live.
Il loro primo ep si intitola Planetarium, con quattro brani che si rifanno all’indie rock ma con un prezioso tocco alternative, così che la loro visone di rock moderno alterni atmosfere soft ed impennate elettriche.
L’uso della doppia voce maschile e femminile, poco usata nel genere, contribuisce a rendere i brani ancora più originali, con il tastierista Pietro Montesarchio a duettare con la chitarrista Ilaria Bellucci su Harriet, il brano maggiormente alternative rock dei quattro presenti in Planetarium.
L’atmosfera che aleggia sulle quattro canzoni dell’album varia tra la grezza elettricità del rock e quella più introspettiva e dai raffinati accenni pop, di cui è ricca Shining Eyes, un’alternanza di sfumature che è il punto di forza del sound di questi cinque ragazzi campani.
Un inizio che lascia buone sensazioni per proseguo del cammino musicale intrapreso dagli Ear Buzz.

Tracklist
1.November 11
2.Harriet
3.Shining Eyes
4.Mass Destruction

Line-up
Ciro Ivan Medio – Batteria
Fabio Balzano – Basso
Francesco Valerio Vitiello – Chitarra solista
Pietro Montesarchio – Tastiera e voce
Ilaria Bellucci – Voce e chitarra ritmica

EAR ZERO – Facebook

Anneke Van Giersbergen – Symphonized

Un disco orchestrale e classico nel senso più puro del termine, nel quale Anneke si cimenta in brani che ripercorrono una carriera assolutamente fuori da ogni gossip e concentrata sulla sola immensa arte.

Credo che non si possa parlare della sublime cantante Anneke Van Giersbergen senza nominare i The Gathering e Always, l’album che all’epoca (era il 1995) la fece conoscere a tutto il mondo metallico.

Seguirono altri capolavori (su tutti Nighttime Birds) e poi le varie collaborazione e progetti che hanno accompagnato la cantante olandese ad oggi, non più sirena metallica ma artista ed interprete a 360°, come conferma questo splendido live intitolato Symphonized, registrato lo scorso maggio insieme alla Residentie Orkest The Hague diretta da Arjan Tien.
Un disco orchestrale e classico nel senso più puro del termine, nel quale Anneke si cimenta in brani che ripercorrono una carriera assolutamente fuori da ogni gossip e concentrata sulla sola immensa arte.
E Symphonized non può che risultare uno scrigno di emozionante musica fuori dai soliti canoni a cui siamo abituati: Anneke ci strega ed ammalia con la sua voce, baciata da una raffinatezza ed eleganza difficile da trovare anche nelle cantanti di tali sonorità, figuriamoci nel rock di cui, ricordo, è stata una delle ispirazioni principali per una buona fetta di giovani sirene.
Siamo trasportati su una nuvola bianca e dolcemente leggera, presi per mano dalla cantante che, con il suo magico sorriso in cui ci vorremmo perdere, dà il via a questa emozionante ora di grande musica.
Amity, Travel e Forgotten sono prese dalla discografia dei The Gathering, Your Glorious Light Will Shine-Helsinki e Freedom-Rio dai Vuur, mentre la conclusiva 07 proviene dal grandioso progetto in coppia con Arjen Anthony Lucassen chiamato The Gentle Storm, ma quelli citati sono solo alcuni dei molti momenti magici di questo splendido lavoro.
Il concetto di bellezza rimane assolutamente soggettivo, ma sfido chiunque a non rimanere estasiato da tanto raffinato talento artistico.

Tracklist
01. Feel Alive
02. Amity (THE GATHERING)
03. Your Glorious Light Will Shine – Helsinki (VUUR)
04. Two Souls (LORRAINVILLE)
05. When I Am laid In Earth (HENRY PURCELL)
06. Travel (THE GATHERING)
07. Zo Lief
08. You Will Never Change
09. Freedom – Rio (VUUR)
10. Forgotten (THE GATHERING)
11. Shores Of India (THE GENTLE STORM)

Line-up
Anneke Van Giersbergen – Vocals

ANNEKE VAN GIERSBERGEN – Facebook

Petrolio – L + Esistenze

Musica che si raccoglie in cristalli che mutano in continuazione, per un’opera che mancava da tempo nel panorama italiano, un qualcosa di grande profondità e ricerca musicale, fatta con tanti musicisti eccezionali e prodotta grazie ad una cospirazione do it yourself.

Il nuovo disco di Petrolio, aka Enrico Cerrato già bassista degli Infection Code, è un contenitore di vite musicali, esistenze terrene e viaggi onirici.

Petrolio ha esordito nel 2017 con il disco Di Cosa Si Nasce, l’inizio di un progetto ben preciso, una grande mappa di rumori ed emozioni, dove l’uomo è misura di tutte le cose che possono essere suonate. Da tempo mancava in Italia un produttore con questa cifra, un musicista che si mette in gioco prima fra le proprie mura domestiche e poi si mette insieme ad altri che la vedono come lui per continuare il viaggio. Questo disco presenta diverse visioni nate da diverse esistenze messe assieme, accomunate da un comune sentire della musica e da una totale originalità di ogni visione. Petrolio è il minimo comune denominatore, al quale si aggiungono molti ospiti tutti davvero d’eccezione e di grande resa, come Jochen Arbeit (Einstürzende Neubauten , Automat , AADK , Soundscapes ), Fabrizio Modonese Palumbo (( r ), Almagest !, Blind Cave Salamander , Coypu , Larsen , XXL ), Aidan Baker ( Nadja ), Sigillum S, MaiMaiMai e N Ran, veramente fra il meglio della scena noise elettronica. Praticamente inutile tentare di rinchiudere in qualche genere musicale ciò che viene fuori da questo lavoro, che è uno grande sforzo perfettamente compiuto, poiché riesce a coniugare diverse visioni e soprattutto da vita ad un grande disco, che si avvicina ai territori dark ambient, power electronics, ed elettronica altra ma va oltre, molto oltre. Il disco esce sia in vinile che in cassetta, e ha due tracklist differenti, in maniera che per avere il lavoro completo si devono avere entrambi i formati. Ogni pezzo ha un grande valore, ogni canzone suscita differenti emozioni, in un rimbalzo continuo fra cuore e cervello, reni e chakra, con continue vibrazioni di corpo e mente, perché tutto è collegato. Musica che si raccoglie in cristalli che mutano in continuazione, per un’opera che mancava da tempo nel panorama italiano, un qualcosa di grande profondità e ricerca musicale, fatta con tanti musicisti eccezionali e prodotta grazie ad una cospirazione do it yourself di diverse etichette.

Tracklist Vinyl/ Digital
1 Ne Tuez Pas Les Anges (Petrolio + Aidan Baker)
2 La Maladie Connue (Petrolio + Sigillum S)
Scindere 2 animes (Petrolio + Jochen Arbeit)
3 Fish Fet (Petrolio + MaiMaiMai)
4 L’eterno Non E’ Per Sempre (Petrolio + Fabrizio Modonese Palumbo)
5 Ceralacca E Seta (Petrolio + Naresh Ran)

Tracklist Tape/Digital
1 Heilig Van Blut (Petrolio + Aidan Beker)
2 Peregrinos De Almas (Petrolio + Sigillum S)
3 Wood And The Leaf Rite (Petrolio + Jochen Arbeit)
4 Cut The Moon (Petrolio + MaiMaiMai)
5 Ojos Eyes And L’Ecoute (Petrolio + Fabrizio Modonese Palumbo)
6 Vuoto A Perdre (Petrolio + Naresh Ran)

Line-up
Enrico Cerrato: synth, chitarra, elettronica
Fabrizio Modonese Palumbo: viola elettrica, chitarra, ebow.
 (Registrato da Paul Beauchamp presso l’O.F.F. Studio Torino).
Aidan Baker: chitarra, basso, occult noises
Sigillum S: piano, synth, noises, fool rhithms
Jochen Arbeit: chitarra fx
MaiMaiMai: machines e distorsioni
Naresh Ran: voce, testi, noises

PETROLIO – Facebook

Locus Titanic Funus – Never Pretend

Never Pretend è un disco che trova una sua ragione d’essere nei passaggi più atmosferici, delineati da un buon lavoro chitarristico, ma ciò avviene in maniera troppo sporadica e frammentaria per spingere quest’album dei Locus Titanic Funus oltre una sufficienza di stima.

Secondo full length dei russi Locus Titanic Funus, band guidata da Alexey Mikhaylov, musicista molto attivo in passato all’interno di band minori del panorama metallico moscovita.

Questo nuovo lavoro, che arriva a cinque anni di distanza dall’esordio, di per sé non sarebbe affatto deprecabile, perché il gothic doom offerto presenta momenti dal buon impatto emotivo inseriti, però, all’interno di un contesto eccessivamente corposo e dalle pecche rinvenibili nell’uso della voce e in una produzione non al passo con i tempi.
In sede di presentazione vengono citate diverse band di riferimento, tra le quali i Saturnus, in maniera quanto meno azzardata, e i Desire, storica band portoghese autrice di due magnifiche opere alla fine dello scorso millennio, con i quali invece qualche tratto comune è rintracciabile.
Ma se il growl sgraziato e la produzione un po’ piatta erano accettabili ai tempi, specie se i dischi in questione erano i magnifici Infinity e Locus Horrendus, tali aspetti diventano un boomerang vent’anni dopo se il songwriting non raggiunge o almeno avvicina quei livelli.
A tratti sembra che i Locus Titanic Funus assemblino tutte le loro influenze senza però amalgamarle fino in fondo, per cui si ha l’ impressione di ascoltare band diverse all’opera, talvolta addirittura all’interno del stesso brano. La voce femminile, che di solito non è una soluzione che mi faccia impazzire, qui si sarebbe potuta rivelare invece una buona panacea ma la brava Mila Ionova (anche al violino) viene utilizzata con il contagocce offrendole uno spazio più ampio solo in The Flowertale, traccia di chiusura all’insegna di un folk che con il resto del lavoro c’entra ben poco.
Un’ora e dieci di gothic doom privo di una direzione precisa e, soprattutto, di spunti rimarchevoli è troppo anche per l’appassionato più fedele ed accanito del genere: Never Pretend è un disco che trova una sua ragione d’essere nei passaggi più atmosferici, delineati da un buon lavoro chitarristico, ma ciò avviene in maniera troppo sporadica e frammentaria per spingere quest’album dei Locus Titanic Funus oltre una sufficienza di stima.

Tracklist:
1. Deadly Sun Wretched Skies
2. Sweet Embrace of Cowardice
3. When the Robins Fall
4. Asphalt
5. Piper
6. You Are My Despair
7. Eornion… My Dear Phantasm
8. The Flowertale
9. Forgive Us

Line-up:
Alexey Kuznetsov – bass guitar, vocals
Alexey Mikhailov – drums, vocals
Mila Ionova – vocals, violin
Denis Andrianov – guitars

LOCUS TITANIC FUNUS – Facebook

NEW HORIZONS

Il lyric video di Bordelands pt.2, dall’album Inner Dislocations (Revalve Records).

Il lyric video di Bordelands pt.2, dall’album Inner Dislocations (Revalve Records).

New Horizons just released a brand new Lyric video for their song Bordelands pt.2!

The track is taken off of the band’s last album Inner Dislocations, which is available here: https://www.revalverecords.com/NewHorizons.html

https://www.facebook.com/newhorizonsprogband/

New Horizons born in November 2013, after a period of studies and line-up instability. With the arrival of Federico Viviani (drums, Rusty Nails, Sulfur), then, the musical project turned on by Luca Guidi (keyboards, Fall of Darkness), Giacomo Froli (solo guitar), Nicola Giannini (rythmic guitar) and Claudio Froli, began to take shape and finding the right direction. In April 2014. was released the demo ‘The Trail of Shadows’ at Borderline (Pisa), and at the end of a period of meticulous recruiting, the band completed the line-up with the entrance of Oscar Nini (vocals). The following year, the band worked hard to perfect instrumental sheets and to define lyrics and vocal lines. in October 2015 New Horizons plyaed at the prestigious Blitz (Cascina, PI) in order to present a foretaste of the future album. In March 2016, the recordings of ‘Inner Dislocation’ took place at Magnitudo Studios of Ghezzano (Pisa). In 2017 the mixing was finished at Seven7Studio of Calenzano (Florence), and the work was definitively completed with the mastering at Domination Studio (San Marino) of Simone Mularoni (guitarist of DGM). Among the many concerts in Tuscany, it’s worth mentioning the concert at Cycle Club in Calenzano (FI) on 15 April 2015, opening to DGM (masters of italian prog-power metal).