Experior Obscura – Iter in Nebula

Melodie antiche sono inglobate in una ferocia multidimensionale libera da qualsiasi vincolo, a sublimare un percorso emozionale fortissimo e alterando, forse per sempre, la nostra percezione artistica del black metal.

Un sincero plauso e apprezzamento per la attenta label britannica Third I Rex, che, fedele al motto “the music we love, the artists we press”, a inizio 2019 ha recuperato il demo del 2015 Iter in Nebula e lo ha finalmente pubblicato in cd facendoci conoscere uno splendida opera intrisa di arte nera, ricca di suggestioni e fascino.

Gli Experior Obscura rappresentano lo sforzo solistico di Nefastus, attuale chitarrista della band partenopea Malvento, storica presenza dell’underground black italiano, attiva fin dal 1999. Sarebbe stato un peccato se Iter in Nebula, sette brani per sessanta minuti di musica, fosse passato inosservato, perché l’opera è assolutamente intrigante; con l’aiuto di R alla batteria, Nefastus ci porta nel suo mondo, nella sua arte assolutamente intrisa di black metal oscuro, dannato sia quando crea cavalcate forsennate, sia quando ci conduce in mid tempo oscuri come la pece, dove non si scorge alcuna possibilità di salvezza: ”nei profondi abissi ardono le luci” è la chiave di lettura dell’opera che veramente ci conduce in abissi insondabili dove ardono luci fredde e glaciali che non hanno nessun potere riscaldante. I brani sono  magnifici, il viaggio ci porta in dimensioni allucinate, ipnotizzant. una traccia come Awake, Waking! ha una forza inaudita con un riff che ci inchioda e penetra subdolamente nei gangli nervosi, distorcendo ogni percezione e rendendoci impotenti a qualsiasi reazione. Brani come Schizophrenia e Black Hole rendono in atmosfera quanto dichiarato nel titolo e ci imprigionano in mondi veramente oscuri dove “you’ll be alone with your madness”. Tutto è torbido, ogni nota grida con forza cosa significa il black per l’autore; l’immersione in tale immaginario è totale e deve essere vissuta con altrettanto abbandono e dedizione dall’ascoltatore. Nuove dimensioni si aprono, brani come Trauma, Beyond the Human e Oblivion ci trasportano in paesaggi desolati e angoscianti; melodie antiche sono inglobate in una ferocia multidimensionale libera da qualsiasi vincolo e i sedici minuti finali di The Time of the Stars sublimano un percorso emozionale fortissimo alterando, forse per sempre, la nostra percezione artistica del black metal. Un opera di alto livello artistico, del tutto inaspettata.

Tracklist

1. Trauma
2. Awake, Waking!
3. Schizophrenia
4. Black Hole
5. Beyond the Human
6. Oblivion
7. The Time of the Stars

Line-up
Nefastus: Vocals, Guitars, Bass, Programming

EXPERIOR OBSCURA – Facebook

Descrizione Breve
Sarebbe un peccato se un’opera di cosi alto livello artistico passasse del tutto inosservata;Black Metal nella sua essenza.Sessanta minuti che potrebbero alterare la nostra percezione dell’Arte Nera.

Autore
Massimo Pagliaro

Voto
90

Genere – Sottogeneri – Anno – Label
Black – – 2019

Misery Index – Rituals Of Power

Ottimo ritorno per una delle band cardine del metal estremo statunitense nate all’alba del nuovo millennio.

Nuovo lavoro anche per i Misery Index, quartetto che gli amanti del death metal e del grindcore aspettavano al varco dopo il precedente The Killing Gods, licenziato cinque anni fa e che colpiva nel segno solo a tratti.

Un album motivo di discussione tra fans e addetti ai lavori che trova in questo suo successore un valido e massiccio ritorno, infatti il quartetto di Baltimora se non rispolvera la forma dei primi anni del nuovo millennio ci va molto vicino con questo nuovo Rituals Of Power.
Siamo al cospetto di una band che ha sicuramente contribuito allo sviluppo dei suoni estremi di matrice death/grind, quindi l’esperienza e il talento non mancano di certo, coadiuvati da un songwriting che riesce ad incollare l’ascoltatore alla poltrona con una serie di brani che nel genere sono non molto distanti dalla perfezione, decollando già al primo ascolto.
Una serie di macigni sonori valorizzati da un lavoro chitarristico in stato di grazia, un sound diretto e devastante, aiutato a sfondare le difese dell’ascoltatore grazie ad una produzione scintillante sono le virtù essenziali per rendere portentoso un album come Rituals Of Power.
Un quartetto solido che non si lascia scalfire da nessuna divagazione dal suono estremo che né è il marchio da quasi vent’anni, questi sono i Misery Index odierni e questa volta gli amanti del death metal possono portarsi a casa questa raccolta di ordigni sonori che trova in Decline And Fall, New Salem e nella title track i picchi massimi di distruttività, tenuta a freno da trovate melodiche di altra categoria.
Ed è proprio quel quid melodico, che nell’ombra agisce sui brani, la carta vincente di Rituals Of Power, una nota che spunta all’improvviso tra la carica esplosiva di un sound atomico e che contribuisce a rendere un brano come I Disavow un piccolo gioiello.
Ottimo ritorno per una delle band cardine del metal estremo statunitense nate all’alba del nuovo millennio.

Tracklist
1. Universal Untruths
2. Decline and Fall
3. The Choir Invisible
4. New Salem
5. Hammering the Nails
6. Rituals of Power
7. They Always Come Back
8. I Disavow
9. Naysayer

Line-up
Jason Netherton – Bass, vocals
Adam Jarvis – Drums
Mark Kloeppel – Guitar, vocals
Darin Morris – Lead guitar

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Suzi Quatro – No Control

Suzi Quatro si ribella allo scorrere del tempo e si ripresenta in forma a quasi settant’anni con No Control, album scritto a quattro mani con il figlio Richard Tuckey e a noi comuni mortali non resta che inchinarci a questa regina del rock’n’roll.

Un nuovo album targato Suzi Quatro, diciannove anni dopo la nascita del nuovo millennio.

Susan Kay Quattrocchio si ribella allo scorrere del tempo e si ripresenta in forma, a quasi settant’anni, con No Control, album scritto a quattro mani con il figlio Richard Tuckey e a noi comuni mortali non resta che inchinarci a questa regina del rock’n’roll.
Diventata un’icona del rock e del glam negli anni settanta la bassista, cantante ed attrice statunitense fa bella mostra di sé, accompagnata dal suo basso sull’artwork di copertina di questo nuovo lavoro che, clamorosamente, abbraccia più di un genere, dal rock, al pop al soul e al blues, mentre lei a tratti rispolvera la grinta dei bei tempi con Macho Man e il rock blues sfacciato di Don’t Do Me Wrong.
Suzi Quatro non ha mai smesso di dedicarsi al rock, e il nuovo millennio l’aveva già vista protagonista di tre lavori, due solisti (Back To The Drive del 2005 e In The Spotlight del 2011) e l’album del 2017 con due leggende del glam rock come Andy Scott, chitarrista degli Sweet e Don Powell, batterista degli Slade, quindi che No Control suoni alla grande non sorprende sicuramente.
La Quatro ha dato vita ad un lavoro formato da belle canzoni pop/rock, nel quale i fiati assumono un ruolo da protagonisti in quasi tutta la tracklist (splendida I Can Teach To You Fly) e lei, come scritto, sfoggia una grinta invidiabile.
La conclusiva Going Down Blues è un blues sensuale e sanguigno, l’ideale saluto di Suzi tornata con un lavoro graffiante ed emozionante, pregno di suoni ed umori classici, ma non per questo trascurabile: il rock’n’roll non ha età.

Tracklist
1. No Soul/No Control
2. Going Home
3. Strings
4. Love Isn’t Fair
5. Macho Man
6 .Easy Pickings
7. Bass Line
8. Don’t Do Me Wrong
9. Heavy Duty
10. I Can Teach You To Fly
11. Going Down Blues

Vinyl bonus tracks:
12. Heart On The Line (bonus track)
13. Leopard Skin Pillbox Hat (bonus track)

SUZI QUATRO – Facebook

Red Beard Wall – The Fight Needs Us All

All’interno del panorama della musica pesante la loro miscela è unica e da ascoltare con attenzione, e c’è anche un’evoluzione sonora, con tanta abrasività ma anche tanta melodia da scoprire.

Torna il duo texano dei Red Beard Wall, dopo il debutto nel 2017 che li aveva mostrati come un gruppo nient’affatto comune.

Con questo nuovo capitolo la questione si inacidisce maggiormente, il suono diventa più ansiogeno e corrosivo rispetto al precedente lavoro, anche perché il mondo là fuori sta peggiorando notevolmente e velocemente. Il titolo è già assai esplicativo, The Fight Needs Us All, perché questa guerra mondiale fatta da una piccolissima percentuale di popolazione, quella ricca, contro la stragrande maggioranza, quella meno abbiente, ci coinvolge a tutti. Oltre ad una lettura politica si può leggere il titolo ed il disco anche come esortazione per l’eterna battaglia che si svolge dentro di noi. Il suono dei Red Beard Wall è molto particolare, è uno stoner sludge che ha in Aron Wall, cantante e chitarrista, la sua particolarità dato che con la sua voce e la sua chitarra è il perfetto contraltare alla batteria di George Trujillo. La voce è sia in growl molto acuto che in chiaro, una frequenza che muta con l’andare della narrazione musicale. La musica è molto particolare e ricca, nonostante gli strumenti siano solo due, chitarra e batteria. Con un impianto così minimale non è facile trovare un assetto originale, ma i Red Beard Wall ci sono ampiamente riusciti, proponendo uno stile particolare e soprattutto due album molto validi. Al primo ascolto di The Fight Need Us All potrebbe sembrare registrato con gli alti in eccesso, invece continuando ad ascoltarlo si capisce che bisogna cogliere in maniera più approfondita tutto l’insieme, che è un groove ribassato e molto potente, nella piena tradizione texana ma con grande innovazione. All’interno del panorama della musica pesante la loro miscela è unica e da ascoltare con attenzione, e c’è anche un’evoluzione sonora, con tanta abrasività ma anche tanta melodia da scoprire.

Tracklist
1.Come on Down
2.To My Queen
3.Ode to Green
4.Reverend
5.The Warming
6.Reign of Ignorance
7.Tell Me the Future of Existence
8.The Fight Needs Us All

Line-up
Aaron Wall – Vocals / Guitar
George Trujillo – Drums

RED BEARD WALL – Facebook

WORSTENEMY

Il il lyric video di “Seasons of War”, dall’album “Deception” (Worlholedeath).

Il il lyric video di “Seasons of War”, dall’album “Deception” (Worlholedeath).

I death metallers Worstenemy sono o, dall’album rgogliosi di presentare il lyric video per il brano “Seasons of War”!
“Seasons of War” Official Lyric Video

“Seasons of War” é tratto dall’album “Deception” fuori via Wormholedeath / Aural Music Group / Wormholedeath Japan

CD http://tiny.cc/Deception_cd
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