Imprecation – Damnatio Ad Bestias

Un death metal oscuro e abissale, un pozzo senza fondo dove anime dannate in caduta libera trovano il loro tragico destino, mentre riff macabri si alternano a più veloci sfuriate estreme in un clima catacombale.

Thanatos – Thanatos

Thanatos è un altro di quei lavori prodotti ad uso e consumo dei fans dello shredder o per musicisti, per noi comuni mortali rimane purtroppo ben poco se non qualche buono spunto estremo in cui la voce è protagonista come la musica.

Nightrage – Wolf To Man

Wolf To Man in poche parole è un album bellissimo con il quale i fans del genere possono crogiolarsi in barba alle sperimentazioni di casa In Flames, influenza di primaria importanza nella musica del gruppo greco.

De Lirium’s Order – Singularity

La parte progressiva risulta importantissima nell’economia di questo lavoro, i brani si susseguono in tempeste di note mai fini a sè stesse, accumunando death metal melodico, progressive, technical death e power metal.

Nirnaeth – From Shadow to Flesh

I Nirnaeth con From Shadow To Flesh confermano l’ottima salute della scena estrema francese e regalano un album convincente, a tratti devastante, oscuro e melodico, perfettamente in grado di tenere botta in tutta la sua durata.

Sangue – Culś

Culś è un mostro malvagio e millenario che fagocita terrore e lo rigetta sotto forma di metal estremo, la sua forza si rigenera nelle atmosfere soffocanti e morbose di luoghi dimenticati dal tempo: il sound che ne deriva è maligno e pesante, opprimente e soffocante come la polvere delle catacombe.

Entrapment – Imminent Violent Death

Se questo sarà stato davvero l’ultimo urlo estremo di Michel Jonker con il monicker Entrapment si vedrà con il tempo, per ora resta da godersi questo insano e morboso Imminent Violent Death.

Dimlight – Kingdom Of Horrors

Oscuro e drammatico, come il concept da cui si ispira, il sound di questo lavoro trova ottimi sfoghi qualitativi in una manciata di brani dalle atmosfere epico/apocalittiche.

Contrarian – Their Worm Never Dies

Death, Cynic, Atheist sono influenze naturali ma efficaci a valorizzare una tracklist che non perde un solo colpo, con le evoluzioni strumentali ed i passaggi prog/jazz che si alternano a possenti mazzate death metal.

Wounds – Light Eater

Gli Wounds seguono la scia di Psycroptic e Decapitated, nel loro sound non si rinviene nulla di progressivo, bensì un massacro di matrice death metal suonato con perizia tecnica ed impatto tremendo.

Of Hatred Spawn – Of Hatred Spawn

Mezz’ora basta ed avanza al gruppo canadese per presentarsi al pubblico estremo mondiale con un lavoro convincente, suonato e prodotto con tutti i crismi per non rimanere ignorato dagli amanti del death metal statunitense.

Fallujah – Undying Light

Un lavoro sicuramente in grado di riconciliare parzialmente con un genere che negli ultimi tempi ha offerto la solita minestra, fatta di tecnica esasperata e poca lucidità compositiva, a parte qualche eccezione tra cui aggiungiamo Undying Light.

Caustic Vomit – Festering Odes to Deformity

I Caustic Vomit, rispetto a molti dei validi interpreti del death doom più incompromissorio, mostrano spunti di varietà che ben si inseriscono all’interno di un contesto che, comunque, mette la melodia decisamente in secondo piano a favore dei risvolti più ruvidi del genere.

0N0 – Cloaked Climax Concealed

Gli 0N0 sono una band che merita un approfondimento retrospettivo alla luce di quanto offerto in questa concisa ma interessante uscita.

Dominanz – Let The Death Enter

Let The Death Enter è un buon lavoro, oscuro, malato, con la ragione risucchiata da una insana predisposizione al male, con il quale i Dominanz hanno modellato un sound che risulta personale e fortemente estremo.

Temple Nightside – Recondemnation

I Temple Nightside sono una mostruosa creatura underground che si nutre di anime e vomita cattiveria, trasformata in musica estrema evocativa e rituale, colma di atmosfere nere come la pece in un fluido continuo di malvagità

Nerocapra – Decomposizione

I Nerocapra consolidano la reputazione di band selvaggia e fuori dai soliti schemi che oggigiorno comandano il metal estremo, proseguendo sulla loro malsana strada e officiando un primitivo rituale fatto di death thrash black genuino, brutale e incompromissorio.

Crown Of Autumn – Byzantine Horizons

Byzantine Horizons si mantiene su livelli altissimi lungo l’intera tracklist, riconfermando i Crown Of Autumn quale realtà di peculiare spessore nel panorama metallico tricolore.