Rostres – Les Corps Flottants

Anche quando il sound si irrobustisce sfociando in uno sludge post metal, i Rostres non perdono di vista il senso melodico ed atmosferico che ne contraddistingue l’incedere, rompendo semmai quel minimo di uniformità compositiva senza rischiare di rendere il tutto frammentario.

Discordant System – Orlando

La sensazione è quella d’avere a che fare con un gruppo ambizioso e dalle buone doti che, però, dovranno necessariamente trovare sfogo in un’opera dalle dimensioni più significative per poter ambire ad una notorietà che, al momento, può essere un obiettivo perseguibile all’interno dei soli confini nazionali.

Leonov – Wake

I Leonov sono fra i pochi gruppi che riescono a portare totalmente dentro la loro musica l’ascoltatore, che non può e non vuole allontanarsene, catturato da un magnifico canto delle sirene che risveglia in lui qualcosa di sopito.

Apneica – Tra Rocce e Cortecce

Tra Rocce e Cortecce segna non tanto un ulteriore cambio di direzione ma semmai un assestamento ideale dello stile perseguito dagli Apneica: se da una parte c’è il ritorno a sonorità più aspre, dall’altra è ancora più fluida la compenetrazione con il post metal che fa scaturire bellissime aperture melodiche

Nochnoy Dozor – Nochnoy Dozor

Questi venticinque minuti di musica sono un biglietto da visita già notevole per questa band greca, dalla quale è lecito aspettarsi qualcosa di importante nel prossimo futuro.

The Great Sabatini – Goodbye Audio

Come i pochi gruppi intelligenti in giro per il mondo, questi canadesi usano la canzone a loro piacimento, partendo con un genere ed arrivando poi ad un altro nel giro di un tempo che solo loro decidono, per poi spaziare ulteriormente, e tutto ciò nell’arco di una canzone.

Kosm – Cosmonaut

I Kosm hanno fatto un disco di debutto che è un piccolo gioiello, con un prog metal che fa sognare, con una voce femminile e una voce maschile che sono in perfetta comunione, una mole impressionante di lavoro delle chitarre, un basso di grande effetto, e una delle migliori batterie ascoltate negli ultimi tempi.

Solar Temple – Fertile Descent

Fertile Descent tiene fede alle aspettative sorte in base ai lavori proposti dal duo con le rispettive band d’appartenenza, però a mio avviso qui si va anche leggermente oltre, in quanto certi dettami del genere vengono a tratti bellamente ignorati lasciando sfogare pulsioni di molteplice natura.

The Sleeper – Apparatus

Metalcore progressivo e post metal, il quintetto trovata la formula non la rielabora più di tanto e batte le strade sicure del genere, non un male sia chiaro ma in futuro qualche dose di coraggio e personalità in più potrebbero valorizzare una prova sulla lunga distanza, alla prossima.

Hesperian Death Horse – Živ

Gli Hesperian Death Horse sono uno dei migliori gruppi post metal europei e questo disco ne è la notevole conferma, da ascoltare tutto d’un fiato anche se è diviso in quattro movimenti, come se fosse un’unica monolitica traccia.

Fluisteraars / Turia – De Oord

De Oord è un’uscita decisamente stimolante, proprio perché mette in luce due realtà notevoli di una scena black olandese che sta ritagliandosi spazio prezioso in una nazione che ha sempre visto tradizionalmente predominare, in campo metal, il death ed il gothic.

Minsk/Zatokrev – Bigod

Raramente uno split è strutturato e suonato così bene. presentando due gruppi tanto interessanti quanto validi, sia sul piano della musica sia su quello che scatenano nella nostra testa.

Organ – Eterno

Questo è un disco per il quale ognuno deve farsi la propria idea, perché oggettivamente è un grandissimo disco, pieno di archetipi e mille sfumature, ma è un qualcosa che fa nascere cose differenti dentro ognuno di noi.

Déhà – 4 5 6

Déhà riesce a produrre un lavoro che si rivela atmosferico, sofferto e disperato, ricco di svolte che costituiscono delle sorte di portali i quali, per assurdo, paiono spalancarsi sempre e soltanto in luoghi dove non sembra esserci requie per le anime tormentate.

Phantom Winter – Into Dark Science

Into Dark Science è un’ottima declinazione della brutalità messa in musica, e colpirà chi cerca qualcosa oltre, e chi vuole sensazioni forti e volumi allucinanti qui si troverà a casa.

Ygfan – Hamvakból…

Un disco originale e capace di avvolgere l’ascoltatore nelle flessuose spire create con abilità da parte di musicisti di vaglia come gli ottimi Ygfan.

Chaos Echoes – Mouvement

Gli intrecci sonori in Mouvement sono molti e ognuno potrà cogliere quelli che preferiscono, in un’opera di metal estremo veramente all’avanguardia e molto godibile, strutturata benissimo e aperta alla nostra immaginazione.

Finnr’s Cane – Elegy

Elegy è sicuramente un album che va ascoltato più volte, perché i frequenti cambi di ritmo e di atmosfera vanno doverosamente assimilati prendendo tutto il tempo necessario: solo allora sarà possibile godere appieno delle soluzioni offerte da questo gruppo canadese in grado di fornire una prestazione davvero convincente.

Farsot / Coldworld – Toteninsel

Toteninsel è uno split album prezioso, in quanto unisce due delle realtà più interessanti e peculiari della scena tedesca gravitante attorno al black metal.