Atomwinter – Catacombs

Il quartetto tedesco non conosce compromessi e fin dalla copertina è palese l’intenzione di presentarci un lavoro basato su un sound old school, marcio e putrido come l’odore di morte che pervade le catacombe dalle quali, una volta entrati, sarà impossibile uscirne.

Ci si fa una bella gita nelle catacombe con l’ultimo album dei deathsters tedeschi Atomwinter, quartetto che vede l’inizio dell’attività nel 2010 e che ha licenziato due full length, il primo album dal titolo che è una chiara dichiarazione d’intenti come Atomic Death Metal, seguito da un ep e dal precedente Iron Flesh, licenziato tre anni fa.

Il quartetto tedesco non conosce compromessi e fin dalla copertina è palese l’intenzione di presentarci un lavoro basato su un sound old school, marcio e putrido come l’odore di morte che pervade le catacombe dalle quali, una volta entrati, sarà impossibile uscirne.
L’Intro ci apre la via verso le tombe coperte da centinaia di ratti malefici e la title track parte in quarta, il suono è riprodotto fedelmente come nei primi anni novanta, il growl maligno accompagna la parte strumentale che ha in Sadistic Intent la prima clamorosa frenata, un passaggio doom/death perfettamente in grado di regalare sfumature profondamente aberranti e ritornare a macellare padiglioni auricolari con la mastodontica Ancient Rites, il primo grande brano dell’album.
Gathering Of The Undead continua a mantenere la qualità di questo lavoro medio alta, perché Catacombs non brilla certo in originalità, ma la sua forza è espressa nel songwriting che in alcune tracce non fa prigionieri.
Carved In Stone, Necromancer e Morbid Lies risultano tre sfuriate estreme, riportando Catacombs verso il death metal dell’inizio, lasciando alla conclusiva Funeral Of Flesh il compito di levarci ogni speranza di ritorno alla luce con il suo incedere lento, falciato da accelerazioni continue e pesantissimi rallentamenti doom che lentamente chiudono l’entrata della tomba, con il buio totale che ci avvolge nel suo lugubre silenzio.
Asphyx, Bolt Thrower e Morgoth sono i principali ispiratori del combo tedesco, una macchina da guerra death metal consigliata senza remore agli amanti dei suoni old school.

Tracklist
1. Intro
2. Catacombs
3. Dark Messiah
4. Sadistic Intent
5. Ancient Rites
6. Gathering of the Undead
7. Carved in Stone
8. Necromancer
9. Morbid Lies
10. Funeral of Fles

Line-up
O. Holzschneider – Vocals
B.Grapp – Guitars
P.Walter – Drums
M.Schulz – Bass

ATOMWINTER – Facebook

Grievance – Pilar, Pedra e Faca

Quaranta minuti di black metal diretto, melodico, coinvolgente, sporco il giusto nei suoni ma limpido come acqua di fonte per intenti.

Subito dopo essere stato costretto, mio malgrado, ad ascoltare rumorismi assortiti che fa molto “cool” definire arte, imbattermi in un sano album di black metal come Pilar, Pedra e Faca equivale ad una vera e propria liberazione.

Infatti, il bravo Koraxid, musicista portoghese detentore del progetto solista denominato Grievance, mette in scena un bellissimo lavoro nel quale “ciò che si vede è”, senza dover ricorre a chissà quali seghe mentali per ricercare significati che spesso sono più nella testa di chi scrive che degli stessi musicisti oggetto delle recensioni.
In realtà in questo caso, più che il canonico tempo presente, dovrei usare un passato prossimo, visto che album è in realtà datato 2016 ma giunge al nostro cospetto solo quest’anno grazie all’opportuna ristampa in formato fisico curata dalla War Productions.
Poco male, qui non c’è prescrizione che impedisca di godersi questa quarantina di minuti di black metal diretto, melodico, coinvolgente, sporco il giusto nei suoni ma limpido come acqua di fonte per intenti: confermando la crescita esponenziale di una scena portoghese che sembra voler approcciare il genere risalendone le pareti partendo dagli antri più reconditi e profondi, i Grievance offrono un magnifico spaccato di quello che questo genere dovrebbe sempre essere.
Koraxid strepita in lingua madre la propria poco rassicurante visione delle cose, mentre al di sotto la musica si snoda con ritmi ragionati nei quali emerge uno strumento normalmente in secondo piano come il basso (non a caso il nostro ricorre anche all’ospite Joaquim “Vulture” Moreira), lavorando in unisono con un tremolo di grande ortodossia ma sempre capace di disegnare ottime linee melodiche.
Del resto, quanti hanno nelle corde brani trascinanti come Nausea o Um Trono Vazio, o il crescendo della conclusiva Agora e Sempre (peraltro impreziosita da notevoli passaggi di chitarra portoghese, disseminati anche in altre parti dell’album da parte dell’altro ospite Tiago Da Neta)? Non molti, e comunque troppo spesso sottovalutati per una linearità che dovrebbe essere, invece, sempre portata in palmo di mano quando è sinonimo di emotività .
Pilar, Pedra e Faca è magari un lavoro perfettibile in diversi passaggi, ma si rivela molto più ricco di sfumature rispetto alla maggior parte degli album di black metal nei quali mi sono imbattuto ultimamente: magari la mia visione è distorta dal fatto che adoro quella terra e quel popolo, ma ogni volta che ascolto musica provenire dalla Lusitania vi rinvengo sempre una profondità ed un sentore malinconico che va oltre le coordinate tipiche dal genere di volta in volta offerto.

Tracklist:
1. Mensagem Secreta
2. Fortaleza
3. O Novo Dia
4. Desconstruir
5. Náusea
6. Pragas
7. Um Trono Vazio
8. Subliminar Voz Interior
9. Agora e Sempre

Line-up:
Koraxid All instruments, Vocals

Guests:
Tiago da Neta – Portuguese Guitar on tracks 06, 08 and 09
Joaquim “Vulture” Moreira – Electric Bass Guitar in tracks 06 and 07

GRIEVANCE – Facebook

BREAK ME DOWN

Il video di Warrior, tratto dall’ep Resilience.

Il video di Warrior, tratto dall’ep Resilience.

Così dichiara la band: “Il video di “Warrior” è nato per caso… eravamo talmente concentrati sulle registrazioni del primo EP “Resilience” al Magnitude Studio, che tutto il resto non ci interessava. Fortunatamente durante le registrazioni, il nostro amico e fotografo Gianluca Sanna, il quale ci segue fin dalla prima stesura dei brani, invitato a sentire come procedeva il lavoro, ha pensato di riprendere tutto con la sua attrezzatura. Nonostante la canzone parli di come reagire ad un tradimento, un argomento che sentiamo particolarmente, nel video, volevamo dare qualcosa di noi, dell’alchimia che c’è come gruppo e, quando è venuto il momento di pensare ad un video, abbiamo chiesto a Gianluca il materiale che aveva catturato durante le varie sessioni… mangiate di pasta comprese! Abbiamo contattato Niccolò Cadregari per il montaggio e, dopo pochi giorni, ci ha rimandato il video montato. Vi assicuriamo che le sessioni sono state snervanti a tratti, in quanto finivamo di lavorare e tutte le sere ci fiondavamo a Seregno per completare “Resilience” -che tradotto letteralmente vuol dire proprio “capacità di ripresa”-, nonostante tutto è stato indimenticabile e lo rifaremmo 10, 100, 1000 volte ancora. Enjoy”

Il primo EP dei Break Me down è stato registrato e mixato da Matteo Magni, contiene tre brani inediti, scritti e prodotti dalla band stessa, è disponibile sui seguenti canali autorizzati:

Per fans di: Halestorm, Paramore, The Pretty Reckless, Icon for hire, Shinedown, Theory of a Deadman, Alter Bridge

OUTER HEAVEN

Il video di Into Hellfire (Relapse Records).

Il video di Into Hellfire (Relapse Records).

Relapse Records is proud to announce the signing of Pennsylvania-based death metal legion OUTER HEAVEN. Formed in 2013 from the backwoods of PA, OUTER HEAVEN immediately left a pulverizing imprint on the East Coast death metal scene with their crushing live performances, old-school ethos and string of releases including their 2013 Self-Titled demo, debut EP Diabolus Vobiscum (2015) and a 4-way split featuring label-mates Gatecreeper plus Homewrecker and Scorched (2016).

OUTER HEAVEN will enter the studio in the coming weeks to record their full-length debut at Developing Nations Recording Studio in Baltimore, MD with Kevin Bernsten (Full of Hell, Integrity, Magrudergrind). The album is planned for a late 2018 release via Relapse.

Watch OUTER HEAVEN’s previously released music video for “Into Hellfire” AT THIS LOCATION and all digital streaming services HERE.

The band commented on the signing and new material:

“We could not be more excited about becoming part of the beast that is Relapse Records. To be amongst so many bands that inspired us, as well as so many friends, is something truly killer. Our forthcoming LP promises to be the most devastating material we have conjured to date. We have sunken days, months, years, and LAVA into these songs and we think it will undoubtedly show.”

A list of currently confirmed OUTER HEAVEN tour dates, including appearances at Obnoxious Noise Fest alongside Pig Destroyer and Blood of the Wolf Fest, is available below. The band has previously performed with Deicide, Belphegor, Cryptopsy, Immolation, Gorguts, Nails, Hate Eternal, Defeated Sanity, Gatecreeper, Full of Hell, Internal Bleeding and numerous others.

OUTER HEAVEN is:

Austin Haines – Vocals
Jon Kunz – Guitar
Zak Carter – Guitar
Raymond Figueroa – Bass
Paul Chrismer – Drums

Repulsione – Desecrating

I Repulsione picchiano e gridano come un’ora di primitivi hooligans, e fanno un suono old school che sarà amato da chi ascolta grind da parecchi anni.

Chiamatelo grindcore, powerviolence o come vi pare, gli emiliani Repulsione sono tornati con il loro terzo disco, il punto più alto della loro discografia.

I Repulsione picchiano e gridano come un’ora di primitivi hooligans, e fanno un suono old school che sarà amato da chi ascolta grind da parecchi anni. Le chitarre stridono e disegnano linee che partono dall’italico hardcore per arrivare ad essere qualcosa di devastante, la batteria martella tutto con la terroristica complicità di ben due bassi per portare ancora più vicino al vostro culo il loro suono, mentre la voce copre tutta la gamma del growl ed anche oltre. Desecrating non si ferma nei dintorni del grindcore, ma continua nella marcia strada verso il powerviolence, che è un genere molto vicino ad un certo tipo di grindcore. Potenza e brutalità, il tutto senza mai farlo per posa ma con una grande conoscenza del genere e delle proprie possibilità. Il grind è uno dei pochi generi davvero internazionalisti, ed ha un grande scambio fra le diverse nazioni, tanto che i Repulsione in alcuni momenti sembrano una band di grind americano, poi fanno passaggi molto vicini al meglio dell’hardcore nostrano, che è comunque fortemente alla base di questo suono. I Repulsione attualmente sono forse il miglior gruppo di grind powerviolence in Italia e Desecrating è un disco che è destinato a generare molti ascolti, grazie ad una grande potenza e a tanto amore per la materia trattata. Ribellione e violenza, almeno musicale, sono sempre un gran bel programma.

Tracklist
1. The Eternal Darkness of an Usefull Skull
2. Vomero
3. Desecrating
4. Sacrifice
5. Junkyard Dog
6. Resistance
7. An Infamous Beast
8. Last Man Standing
10.1985
11. Arbeit Macht Nicht Frei
12. Union
13. Selfish (Comrades)
14. Maggio Rosso Sangue
15. Emptiness

Line-up
J.J. – bass
Gioele – drums
Tex – bass
Mosh – throat

REPULSIONE – Facebook

Necrodeath – The Age Of Dead Christ

The Age Of Dead Christ è il ritorno di una delle più importanti band metal italiane: il loro thrash black metal continua a mietere vittime e i trentatré anni passati dal primo storico demo non hanno lasciato alcuna cicatrice.

Non è mai facile recensire un album come l’ultimo Necrodeath, si rischia sempre la caduta nella retorica, celebrando una band di valore assoluto ed una manciata di nuovi brani che tornano a far parlare la storia del metal estremo, non solo nazionale.

I Necrodeath sono una delle icone del metal italiano, un gruppo che ha scandito con la sua discografia trent’anni abbondanti di musica metal in Italia, più facile al giorno d’oggi, meno se parliamo degli anni ottanta e novanta.
Peso, Pier, Flegias e G.L sono ancora qui con un album che celebra i trentatré anni dal primo seminale demo The Shining Pentagram, uscito nel 1985, tanti anni quanti quelli del Cristo prima di finire appeso ad una croce sulla collina del Golgotha, come è ben raffigurato nell’artwork che riporta il logo storico del combo genovese.
Ne sono passati di anni e di musica sotto i ponti dell’inferno dove si celebra il metal estremo di matrice thrash/black genere di cui la band è maestra, valorizzato da una tecnica sopraffina e da una furia estrema mai sopita.
The Age Of Dead Christ arriva ad un anno dal bellissimo split con la regina nera del metal nazionale Cadaveria, quel Mondoscuro che vedeva interagire le due band in modo totale, al punto da coverizzarsi a vicenda, e quattro dal precedente The 7 Deadly Sins, opera sui sette vizi capitali nella quale i Necrodeath per la prima volta usavano la lingua italiana, alternandola con l’idioma inglese.
Una band che non ha mai avuto timore di sperimentare torna però al più classico death/black, una mazzata estrema violentissima ed oscura che ci sputa in faccia tutta la sofferenza del mondo tramutata in livore e furia, fin dall’opener The Whore Of Salem, una traccia di metal estremo old school, seguita dal devastante thrash/black di The Master Of Mayhem.
The Age Of Dead Christ non ha pause, con la band che alterna velocissime ripartenze a mid tempo di schiacciante potenza: Peso dimostra d’essere uno dei batteristi più bravi della scena estrema mondiale con una prestazione che ha nei dettagli e nelle tante finezze ritmiche sparse qua e là il suo maggior pregio, G.L. supporta con una prova gagliarda il collega e la furia tecnicamente ineccepibile di Pier Gonella, con Flegias che sputa veleno, demone inarrestabile dietro al microfono.
The Kings Of Rome infuria tempestosa, The Triumph Of Pain rallenta i ritmi ma, in quanto ad atmosfera, è uno dei brani più riusciti dell’ opera; The Return Of The Undead è il tributo al passato e al primo full length Into The Macabre, in quanto nuova versione del classico The Undead con A.C. Wild degli storici Bulldozer come ospite.
L’album si chiude con un trittico di perle estreme come The Crypt Of Nyarlathotep, The Revenge Of The Witches e la title track, che formano un delirio musicale tra atmosfere nere e diaboliche ed il thrash/black metal nella sua forma più convincente, chiudendo come meglio non si poteva questo bellissimo nuovo capitolo della trentennale e leggendaria storia dei Necrodeath.

Tracklist
1. The Whore Of Salem
2. The Master Of Mayhem
3. The Order Of Baphomet
4. The Kings Of Rome
5. The Triumph Of Pain
6. The Return Of The Undead
7. The Crypt Of Nyarlathotep
8. The Revenge Of The Witches
9. The Age Of Dead Christ

Line-up
Flegias – Vocals
Pier – Guitars
G.L. – Bass
Peso – Drums

NECRODEATH – Facebook

LE INTERVISTE DI OVERTHEWALL: ROSSOMETILE

Grazie all’avvio della reciproca collaborazione con la conduttrice radiofonica Mirella Catena, abbiamo la gradita opportunità di pubblicare la versione scritta delle interviste effettuate nel corso del suo programma Overthewall, in onda ogni mercoledì alle 21.30 ed ogni domenica alle 22.00 su www.energywebradio.it.
Inauguriamo questa rubrica con i Rossometile. Buona lettura.

Grazie all’avvio della reciproca collaborazione con la conduttrice radiofonica Mirella Catena, abbiamo la gradita opportunità di pubblicare la versione scritta delle interviste effettuate nel corso del suo programma Overthewall, in onda ogni mercoledì alle 21.30 ed ogni domenica alle 22.00 su www.energywebradio.it.
Inauguriamo questa rubrica con i Rossometile. Buona lettura.

Voi siete attivi già dal 1996. Com’è nata l’esigenza di voler proporre musica originale?

È nata dal primo giorno in cui abbiamo imbracciato uno strumento! Abbiamo avuto percorsi diversi e quando ci siamo incontrati per fondare i Rossometile io avevo già suonato e registrato brani con altri progetti, tutti volti alla realizzazione di inediti. Erano gli anni ‘90 e in quegli anni era abbastanza naturale concentrarsi su proposte proprie. Forse oggi lo è un po’ di meno perché, secondo me, con la grandissima diffusione che la musica ha oggi, chi inizia adesso è più propenso ad imitare che a proporre cose nuove.

Ci sono band a cui vi siete inizialmente ispirati?

Sicuramente si, però, per nostra fortuna, credo che queste influenze non si siano mai avvertite nella nostra musica. Il motivo probabilmente sta nel fatto che i membri dei Rossometile hanno avuto storicamente sempre influenze musicali diverse, davvero distanti tra loro, per cui la fusione dei nostri mondi musicali e dei nostri ascolti ha portato, per forza di cose, ad un risultato poco etichettabile, e questo lo consideriamo un elemento positivo.

Le vostre sonorità spaziano in diversi generi rock e metal, passando per il rock, il prog, il gothic e state preparando nuovi brani symphonic metal. Come mai questi cambiamenti da album in album? Un rifiuto ad etichettarsi?

Non si è trattato di qualcosa di studiato ma è capitato naturalmente durante il nostro percorso. La causa principale di ciò sono senz’altro i frequenti cambi di formazione che abbiamo avuto, soprattutto nel ruolo della voce. Questo in qualche modo ha influenzato le nostre scelte e in alcuni casi ha indirizzato la fase compositiva in modo da adeguarsi alle caratteristiche vocali della singer. Per noi infatti la vocalità è sempre al centro della composizione. Siamo consapevoli di aver prodotto una discografia molto eterogenea e del fatto che ciò contribuisca a renderci poco etichettabili, tuttavia è stato un percorso naturale e anche abbastanza inconsapevole.

A chi è affidata la composizione e la stesura dei testi e quali sono le tematiche che trattate nelle vostre canzoni?

Della scrittura dei testi e della composizione dei brani in genere me ne occupo io. Poi con la band si fa una rifinitura dell’arrangiamento. Le tematiche dei testi sono abbastanza varie come lo è la musica, anche se fondamentalmente spaziano nell’introspettivo e a volte dello storico scientifico. Sicuramente per scelta non c’è nulla di politico o sociale. Dietro ogni brano c’è una visione, un immaginario che afferisce a stati d’animo, a situazioni della mente oppure ad episodi storici o aspetti scientifici romanzati.

Quali sono i vostri progetti futuri?

Abbiamo un album in preparazione. Si tratta del quinto album. Per metà attualmente è già registrato. Stiamo sviluppando altre idee per completarlo. Nei prossimi mesi inizieremo già a pubblicarne qualche traccia mediante un video sul nostro canale youtube senza attendere l’ultimazione dell’intero album. Abbiamo di recente pubblicato un video con il rifacimento in chiave sinfonica della prima parte di un brano intitolato Nel Solstizio d’invero parte 1 e 2, incluso nel nostro quarto album Alchemica. Tra poche settimane pubblicheremo anche la seconda parte. Per quanto riguarda il live abbiamo in programma di ripartire in primavera con una serie di date in tutta Italia e in autunno, per la prima volta, anche fuori dai confini nazionali.

Mi dite i vostri contatti sul web per i nostri ascoltatori?

pagina fb: https://www.facebook.com/rossometile/
sito : http://www.rossometile.it/
canale youtube: https://www.youtube.com/user/rossometile/featured?view_as=subscriber
instagram: https://www.instagram.com/rossometile/

Grazie di essere intervenuti. Vi lascio l’ultima parola!

Grazie infinite per averci dedicato un po’ del vostro tempo! Per noi è molto importante! Vi auguriamo di cercare e di trovare sempre la bellezza e di nutrirvi sempre di musica e cultura, le uniche cose in grado di salvare il mondo!