Argonauta Fest III Mixtape

Terza edizione dell’Argonauta Fest, la vetrina dell’omonima etichetta, che quest’anno cresce ulteriormente e che vedrà quest’anno otto gruppi esibirsi dal vivo alle Officine Sonore di via Caduti Del Lavoro 13 a Vercelli. In questo mixtape esclusivo per MetalEyes troverete un piccolo assaggio di quello che vi aspetta. Alzate il volume.

Argonauta Fest III Mixtape

Terza edizione dell’Argonauta Fest, la vetrina dell’omonima etichetta, che quest’anno cresce ulteriormente e che vedrà quest’anno otto gruppi esibirsi dal vivo alle Officine Sonore di via Caduti Del Lavoro 13 a Vercelli. In questo mixtape esclusivo per MetalEyes troverete un piccolo assaggio di quello che vi aspetta. Alzate il volume.

https://www.facebook.com/events/2212180805674214/

1. Dustrider – Cosmo
2. No Good Advice – Mother Of Void
3. Nudist – Bloddy Waters
4. Eyes From North – Huit Heures Seize
5. The Buckle – Sixty – Two Feat. Xabier Iriondo
6. Naat – Dancalia
7. Otus – Echoes And Evocation
8. Varego – The Cosmic Dome

EPICA

Il video dal vivo di ‘Dancing In A Hurricane’

EPICA – pubblicano il video dal vivo di ‘Dancing In A Hurricane’!

I giganti olandesi del symphonic metal EPICA sono orgogliosi di annunciare il lancio del loro nuovo video dal vivo ‘Dancing In A Hurricane’! La canzone è tratta dall’ultimo album in studio “The Holographic Principle”, pubblicato da Nuclear Blast a settembre 2016 ed entrato nelle classifiche di tutto il mondo. Il video è stato girato al concerto SOLD OUT che gli EPICA hanno tenuto davanti a 5000 fan entusiasti al The Zenith di Parigi nello scorso febbraio, ultima data del tour europeo. Il video mostra come la band punti continuamente sull’innovazione, migliorando le proprie performance live. ‘Dancing In A Hurricane, Live at The Zenith’ mostra come l’esperienza degli EPICA dal vivo abbia raggiunto ancora una volta una nuova dimensione!

Coen Janssen dichiara: “Quando sei nel mezzo del tour, tendi a dimenticare quanto sia speciale e quanto tu sia privilegiato ad esibirti ogni sera. Lo spettacolo allo Zenith di Parigi è uno dei punti più alti della nostra carriera e quindi sono davvero felice che abbiamo deciso di girare alcuni video dal vivo durante quello show. Questo primo video con una delle mie canzoni preferite di ‘The Holographic Principle’ mi riporta immediatamente a quella sera, e posso ripercorrere quei momenti ancora e ancora. Il video mi mostra in retrospettiva che tour fantastico sia stato quello! Grazie ancora per esservi uniti a noi quella notte e per avere reso i nostri giorni più luminosi!”.

Delle riprese e dell’editing si è occupata la squadra di produzione “Panda Productions”.

Gli EPICA saranno in concerto all’Alcatraz di Milano con i RHAPSODY (reunion): appuntamento a mercoledì 7 giugno!

Malkavian – Annihilating the Shades

Le influenze sono riscontrabili nei gruppi estremi thrash/death metal statunitensi, ma i Malkavian ci mettono del loro, d’altronde l’ esperienza è secolare e la fame di sangue inesauribile…

Una bomba sonora questo ultimo lavoro dei vampiri di Nantes che, sotto il monicker Malkavian, ci aggrediscono con il loro thrash/groove metal assolutamente devastante.

Difficile trovare un gruppo che, con un nome e un concept vampiresco, distrugga tutto con la forza del thrash moderno, invece di ipnotizzarci con languide melodie gotiche, ma si sa, la cattiveria dei vampiri dipende dal ceppo e dagli anni in cui la loro stirpe comanda e il 2017 è l’anno dei Malkavian.
Annihilating the Shades è dunque un devastante e violentissimo esempio di metal moderno dai rimandi thrash e dal groove che sprizza come sangue dalle vene e dalle arterie: qui i vampiri sono quelli di Underworld e non del classico Dracula (tanto per intenderci), guerrieri della notte in lattice ed automatiche, un esercito di super uomini in una battaglia che dura dalla notte dei tempi e dalla colonna sonora estrema ed esaltante, pura follia omicida rappresentata da inni al male come Alter Of The Damned, Ruins, l’annichilente, oscura e maligna The Great Overset e il muro di creature della notte pronti a colpire al segnale di Encryption Process.
Romaric “Riko” Lamare è un non morto che sputa odio dal microfono, la sezione ritmica un massacro di innocenti (Florian Pesset al basso ed Alex Jadi alle pelli), le chitarre armi micidiali tra ventate di morte e melodie allucinate che, invece di smorzare la tensione, rendono ancora più terrificante e violento il sound (Nicolas Bell e Mathieu Deicke).
Le influenze sono riscontrabili nei gruppi estremi thrash/death metal statunitensi, ma i Malkavian ci mettono del loro, d’altronde l’ esperienza è secolare e la fame di sangue inesauribile…

TRACKLIST
1.Resurgence
2.Altar of the Damned
3.Spit Away
4.Ruins
5.Annihilating the Shades
6.The Great Overset
7.Encryption Process
8.Kba
9.Void of a Thousand Eyes

LINE-UP
Florian Pesset – Bass
Nicolas Bel – Guitars & Backing Vocals
Romaric Lamare – Vocals
Alex Jadi – Drums
Mathieu Deicke – Guitars

MALKAVIAN – Facebook

Tod Huetet Uebel – N.A.D.A.

Un’altra prova di grande efficienza da parte di rappresentanti della scena black metal lusitana.

Tod Huetet Uebel è una delle diverse band che contribuiscono a rendere sempre più fresca e stimolante la scena black metal lusitana.

Dopo il full length del 2015, il duo composto da Daniel C. e Marcos M. si ripropone con un ep di una ventina di minuti fatto di due soli brani dalla durata decisamente diversa tra loro, con il secondo di questi (Da) che da solo occupa in pratica tutto lo spazio del lavoro.
A differenza di altre band trattate di recente, i Tod Huetet Uebel appaiono molto più spostati verso una forma di black più esasperato, ai confini del depressive: ne consegue un ascolto molto più complesso, derivante da un modus operandi che bandisce del tutto o quasi la melodia, passando da ossessive sfuriate, contraddistinte dalle urla incessanti di Marcos, a rallentamenti improvvisi che riportano il tutto ad una matrice ambient.
Il primo e più breve brano, Nå, è soprattutto una furiosa espressione di urgenza compositiva, con un mood tra il disperato e l’apocalittico che poi verrà convogliato nella ben più lunga e frastagliata traccia conclusiva.
Non è affatto banale per una band black spingere un singolo brano su simili minutaggi, ma non è certo il coraggio a fare difetto ai Tod Huetet Uebel, ed e così che, tra campi di tempo dovuti a frenate alternate a parossistiche accelerazioni, sempre sovrastate dalle vocals straziate di chi non ha un domani, N.A.D.A. si rivela un altro consistente tassello posto a puntellare un movimento, sorprendente solo per chi è meno predisposto a cogliere i segnali di vitalità provenienti da realtà musicali considerate (a torto) ai margini della scena internazionale.

Tracklist:
1. Nå
2. Da

Line up:
Daniel C. – Guitars, Bass
Marcos M. – Vocals

TOD HUETET UEBEL – Facebook

Hot Cherry – Wrong Turn

Non così scontato come potrebbe sembrare ad un primo approccio, Wrong Turn si fa apprezzare per la sua energia e per quell’atmosfera sanguigna e vera che è alla base della riuscita di un album del genere.

Wrong Turn è il primo lavoro dei toscani Hot Cherry, uscito qualche mese fa autoprodotto ed arrivato a MetalEyes tramite l’etichetta napoletana Volcano Records, che si è aggiudicata le prestazioni del gruppo del cantante Jacopo Mascagni.

La band nasce nel 2009, ma purtroppo, dopo l’uscita del singolo Scar In The Brain, nel 2013 si scioglie, con il cantante che di fatto rimane l’unico componente e, non arrendendosi, comincia il reclutamento di nuovi componenti.
Nel corso degli anni gli sforzi per dare una nuova vita al gruppo vengono ripagati e con la formazione al completo vede la luce Wrong Turn, una mazzata di metal/rock, dal groove micidiale, potente e dall’anima thrash.
Jacopo Mascagni viene così raggiunto da Nik Capitini e Luca Ridolfi alle chitarre, Kenny Carbonetto al basso e Stefano Morandini alle pelli, e insieme danno vita a questa mezz’ora di muro sonoro che non lascia dubbi sull’impatto di questa nuova formazione e del suo sound, vario nel saper pescare da vari generi, senza mai abbandonare la strada del metal moderno ricco di groove e di un pizzico di pazzia rock ‘n’ roll.
Mascagni canta come se non ci fosse un domani, le frustrazioni passate vengono riversate su nove tracce che non lasciano respiro fin dall’opener Anonymous: una mazzata senza soluzione di continuità tra hard rock, groove, stoner rock, ed attitudine thrash ‘n’ roll che si evince dal singolo Scar In The Brain, dalla mastodontica Craven e dalla devastante Call To The Void.
Non così scontato come potrebbe sembrare ad un primo approccio, Wrong Turn si fa apprezzare per la sua energia e per quell’atmosfera sanguigna e vera che è alla base della riuscita di un album del genere.
Immaginatevi una jam tra i Pantera, gli Anthrax, i Corrosion Of Conformity e i Beautiful Creatures ed avrete un’idea della proposta degli Hot Cherry, non male davvero.

Tracklist:
1.Anonymous
2.8000 HP
3.Scar In The Brain
4.Narrow Escape
5.Craven
6.On Your Own
7.Call To The Void
8.Modern Vampire
9.Bloody Butterfly

Line-up:
Jacopo Mascagni – Vocals
Nik Capitini – R&L Guitars
Luca Ridolfi – R Guitars
Kenny Carbonetto – Bass
Stefano Morandini – Drums

HOT CHERRY – Facebook

Hesperia – Caesar. Roma Vol. I

Mai ovvio e sempre interessante, Caesar, primo disco di una serie dedicata a Roma, rappresenta una delle punte più alte del metallo italiano, che definire tale è molto riduttivo.

Sesto disco per questo progetto solista attivo da molti anni. Lo scopo di Hesperia è di fare metallvum italicvm come afferma lui stesso, cercando di concepire una via italica al pagan metal vicino al black.

Il suono di questo concept album sulla vita di Giulio Cesare è molto più sfaccettato, e partendo dal pagan si avvicina molto al metal nella sua accezione più folk, perché qui oltre alla musica c’è molto da dire e scoprire. Hesperia parte da lontano, a cominciare dal nome che è quello antico della nostra penisola, in un fulgido passato pagano che abbiamo dimenticato in fretta abbagliati dalle falsità cristiane. Il disco, dal punto si vista musicale, è una minuziosa ricerca di un suono che sia solennemente adatto a far risuonare questa storia, che è speciale e non può essere raccontata senza l’ausilio di un metal speciale. Hesperus è un musicista di talento e trova sempre un’adeguata impalcatura sonora a testi molto belli che mostrano la storia sotto il punto di vista dei protagonisti, facendo rivivere e sanguinare la storia di Giulio Cesare. Il disco potrebbe essere anche rappresentato sulle assi di un teatro, tanto è ricca la drammatizzazione; una continua meraviglia sonora, passando dal folk al metal, dal quasi black a rock progressivo o anni novanta, il tutto al servizio della storia narrata. Mai ovvio e sempre interessante, Caesar, primo disco di una serie dedicata a Roma, rappresenta una delle punte più alte del metallo italiano, che definire tale è molto riduttivo. La musica è ottima e le storie sono un nostro passato che è stato sepolto troppo presto, ma che rimane un paradigma.

TRACKLIST
1. Ivlia Gens (Incipit) / Svpremvs Dvx
2. Trivmviratvm
3. De Bello Gallico
4. Britannia Capta Erit / Alea Iacta Est
5. Roma
6. Aegyptvs (Tema di Cleopatra)
7. Caesar (Tema di Cesare)
8. Romana Conspiratio (Tema di Bruto)
9. Divini Praesagii (Romanorvm Deorvm)
10. Le idi di marzo (The Ides of March)
11. Ivlivs Caesar (Divvs et Mythvs)

LINE-UP
Hesperus: Everything

HESPERIA – Facebook

Critical Solution – Barbara The Witch

In Barbara The Witch si parla streghe, roghi ed inquisizione e il gruppo ci va a nozze, tra devastanti fughe thrash, atmosfere classicamente heavy e sfumature horror metal.

I thrashers norvegesi Critical Solution fecero innamorare il sottoscritto un paio d’anni fa, in occasione dell’uscita del bellissimo Sleepwalker.

Tornano oggi con Barbara The Witch, un concept album tratto da un’opera di Arthur Brown (The God Of Hellfire) e ci troviamo ancora una volta davanti ad un album esaltante, che mescola thrash metal e tematiche horror metal.
Per chi non conoscesse ancora i quattro stregoni norvegesi ricordo che la band è attiva da una dozzina d’anni, arriva con questo album al traguardo del terzo full length dopo aver dato alle stampe un paio di ep, il debutto sulla lunga distanza Evil Never Dies del 2013 ed il precedente Sleepwalker.
Dunque si parla di streghe, roghi ed inquisizione e il gruppo ci va a nozze, tra devastanti fughe thrash metal di ispirazione statunitense (Metallica, Testament), atmosfere classicamente heavy (Rainbow, Black Sabbath) e le sfumature horror metal prese in prestito dal King Diamond e valorizzate da un songwriting sopra la media.
Non ci si annoia con la musica dei Critical Solution, le loro ispirazioni danno vita ad un saliscendi di emozioni metalliche, tra ritmiche che corrono all’impazzata, arpeggi melodici che creano atmosfere oscure, chitarre come le fiamme che ricoprono i corpi delle streghe e segnano la pelle con frustate solistiche.
La splendida thrash horror metal The Burning Pyre risulta il cuore dell’album, un crescendo drammatico che parte con un recitato, mentre la furia prende il sopravvento per poi lasciare spazio ad una marcetta tragica, mentre il cielo si oscura, le fiamme toccano i nuvoloni grigi e la strega grida ai carnefici la sua maledizione: in due parole, brano fantastico.
Chiaramente Barbara The Witch non si ferma certo qui, regalando ancora almeno un paio di tracce spettacolari come The Village, Red Hooded Devils e The Headless Horsemen brano che i Metallica non scrivono da una vita.
Quando tutto sembra finito, il bonus cd incluso nell’album ci dona una manciata di cover di classici dell’hard & heavy suonati alla maniera dei Critical Solution, ed allora preparatevi alle esaltanti nuove versioni di Let It Die (Ozzy Osbourne) e, tra le altre, Speed King dei Deep Purple, e la straordinaria versione dell’indimenticabile Gypsy degli Uriah Heep.
Come scritto in occasione del precedente lavoro, siamo al cospetto di una grande band, imperdibile per gli amanti dell’horror metal e soprattutto del thrash old school.

TRACKLIST
1. Natas Fo Live
2. The Village
3. Barbara the Witch
4. Red Hooded Devils
5. Peter Crow
6. The Burning Pyre
7. End of the Beginning
8. The Headless Horsemen
9. Officer Green
10. A Lady in White
11. Return of the Witch
12. Into the Abyss

CD 2 – “Covers From Hell”
1. Locked up in Snow (King Diamond’s Black Rose cover)
2. Let it Die (Ozzy Osbourne cover)
3. Killed by Death (Motörhead cover feat. Whitfield Crane/LaRocque)
4. Iron Man (Black Sabbath cover)
5. Speed King (Deep Purple cover)
6. Gypsy (Uriah Heep cover feat. Snowy Shaw)

LINE-UP
Christer Slettebø – Vocals/Lead Guitar
Egil Mydland – Drums
Eimund Grøsfjell – Bass
Guitar Bjørnar Grøsfjell – Guitar

http://www.facebook.com/CriticalSolution