Iron Angel – Legions of Evil
Nastro di culto, per un gruppo chiave del thrash tedesco anni Ottanta, appena dietro la sacra triade rappresentata da Kreator-Sodom-Destruction.
Nastro di culto, per un gruppo chiave del thrash tedesco anni Ottanta, appena dietro la sacra triade rappresentata da Kreator-Sodom-Destruction.
Un ottimo gruppo canadese, ignoto ai più, rimasto sempre ingiustamente ai margini e precocemente scioltosi nell’indifferenza generale, responsabile di un heavy-speed metal per veri defenders, sulla scia dei connazionali Exciter ed Anvil.
Un inizio promettente per i Dark Ministry, aspettando un lavoro sulla lunga distanza che potrebbe ottenere nuovi consensi da parte dei vecchi fans del genere ed in particolare degli Exciter.
Merciless Artillery nel genere ha un suo perché, l’attitudine e l’impatto sono perfetti per risultare credibili nei confronti dei fans duri e puri, rimanendo però un’opera ad esclusiva loro e di pochi altri.
Storico nastro di un gruppo tanto grande quanto poco conosciuto, anche per via della discografia su compact quasi inesistente. Eppure un piccolo grande must per i cultori del più classico speed-thrash ottantiano.
Sia per chi conosceva gli Hexx prima di questo lavoro, sia per chi fino ad ogni ne ignorava l’esistenza, Wrath Of The Reaper è un lavoro riuscito e meritevole della giusta attenzione.
Tornano gli storici speed/thrashers statunitensi Toxik, con tre brani che fungono da antipasto per quello che, dopo l’ascolto di questo ep, potrebbe rivelarsi uno degli album più attesi del 2018 nel genere.
I sei brani mostrano variazioni di atmosfera ed impatto, rimandando appunto all’heavy speed metal ottantiano, ma vengono arricchiti da un talento tutto italiano per le tematiche oscure ed horror.
Nel genere, The Guillotine si difende bene e il metal suonato dal gruppo convince con soluzioni che ricordano i primi passi dei gruppi storici della scena power/speed tedesca, con i Judas Priest a fare da imprescindibili tutori.
Gli Hell Done si sono ritrovati ed hanno finito il lavoro iniziato tanti anni fa, raccontando con The Dark Fairytale una tragica storia d’amore supportata dalle note epiche, dure, a tratti violente, dell’heavy metal dai rimandi speed/thrash.
The Burning è un disco che riassume i motivi per cui siamo metallari, poiché la velocità, la cattiveria e l’adrenalina che possiede sono in gran parte i motivi per cui ascoltiamo la musica del caprone.
Speed/thrash metal old school, veloce e potente, dieci brani dai rimandi heavy ed efficacissimi, sparati a velocità della luce, un lavoro ritmico da applausi e chitarre che come micidiali corna che si abbattono sul vostro corpo inerme.
Kneel Before None è una bomba sonora, un concentrato di metallo old school violentissimo, suonato ad altissime velocità, atmosfericamente perfetto nel risvegliare streghe come in una notte in quel di Salem.
Interessante split che rimbalza dalle coste sudamericane della Colombia, con il thrash/black & roll degli irriverenti Guerra Total, a quelle del sol levante con l’heavy sound dei Metalucifer.
Secondo album per i thrashers olandesi Distillator, una delle band di spicco della scena underground del proprio paese, tornata con questo buon esempio di speed/thrash old school intitolato Summoning The Malicious.
Più tradizionalmente speed rispetto all’ultimo album, Metal Is: Addiction And Obsession ci travolge con il suo tsunami di note suonate a velocità improbabili: le ritmiche funzionano, i brani si fanno apprezzare coinvolgendo e i Revenge ne escono benissimo.
Un lavoro incendiario, che narra la fine di un mondo intossicato dai veleni e dalle guerre, qui riprodotto dal vento atomico di uno speed/thrash devastante ed assolutamente old school.
Il trono in Spagna è ancora di quei ragazzi che un giorno a Vallecas portarono musica veloce e che non si sono ancora fermati.
Chapter One è consigliato ai defenders dai gusti tradizionali, che troveranno di che crogiolarsi tra le cavalcate fiere ed epiche create dal trio toscano.
Immaginate il massacro nella sala cinematografica del film Demoni di Lamberto Bava (1985): uno dei brani di questo album avrebbe potuto fungere da colonna sonora al bagno di sangue perpetrato dall’orda di malefici e famelici servi del demonio a colpi di heavy speed metal.