HANK VON HELL

Il video di “Bum To Bum”, dall’album “Egomania” in uscita a novembre (Century Media).

Il video di “Bum To Bum”, dall’album “Egomania” in uscita a novembre (Century Media).

Sono passati otto anni da quando il mondo del punk rock ha perso uno dei suoi migliori esponenti. Il carismatico frontman dei Turbonegro, HANK VON HELL, abbandonò la scena dichiarando di non voler più far ritorno. I fan di tutto il mondo lo hanno pregato e scongiurato di tornare e ripensarci. Ma Hank ha sempre caldamente risposto “NO!”. Fino ad oggi…

Come una fenice HANK VON HELL è risorto dalle ceneri e pubblicherà su Century Media Records il nuovo album “Egomania” il 2 novembre 2018. Di seguito l’artwork

Hank Von Hell will also do an exclusive tour this fall, the ”Pretty Decent Tour 2018”, with the following dates:

03.11.18 Slaktkyrkan, Stockholm SWE
08.11.18 Sticky Fingers, Gothenburg, SWE
10.11.18 Babel, Malmoe, SWE
28.12.18 Nojesfabriken, Karlstad, SWE
29.12.18 Club Destroyer, Sundsvall, SWE

Tickets are extremely limited and goes on sale September 4th at 9am CEST and are available through www.jubel.se/livePress

HANK VON HELL is:
Hank Von Hell – Vocals
Cat Casino – Lead Guitar
Major Sam – Rhythm Guitar
Jean Genus – Bass
Dead Said Fred – Drums

HANK VON HELL online:
www.hankvonhell.com
https://www.facebook.com/HankVonHellOfficial/
https://www.instagram.com/hankvonh/
https://open.spotify.com/album/3D6Rw7uqqwmJuSPuyGk1sG
https://www.youtube.com/watch?v=08lxCVQMxxA

The Eternal – Waiting For The Endless Dawn

Sicuramente siamo di fronte alla prova più ambiziosa dei The Eternal, i quali non hanno lasciato nulla di intentato per mettere sul piatto quella che potrebbe essere la loro opera definitiva; ora tocca gli appassionati l’onere di fornire un riscontro adeguato a questa meritevole band australiana.

Premetto che, in quanto fan della prima ora dei My Dying Bride, mi ritengo orfano di quella grande band che furono i Cryptal Darkness, a mio avviso i più pregiati e credibili epigoni dei maestri di Halifax che ci sia stato modo di ascoltare.

Tutto questo ha a che fare con il nuovo album degli australiani The Eternal, non tanto per stile musicale (qui siamo in presenza di un gothic metal raffinato ed orecchiabile, ma insidiosamente malinconico in più momenti), ma in quanto il cantante e chitarrista Mark Kelson vi diede vita nel 2003 proprio dopo aver chiuso la storia dei Cryptal Darkness, i quali lasceranno ai posteri un capolavoro come They Whispered You Had Risen.
The Sombre Light of Isolation, full length d’esordio con il nuovo monicker, sgombrò subito il campo da equivoci, facendo intendere che le emozioni nei The Eternal si sarebbero dovute ricercare in una sapiente costruzione melodica, piuttosto che nelle struggenti litanie chitarristiche del più estremo gothic death doom.
I nostri, dopo una quindicina d’anni di attività, non hanno certo raggiunto quel successo commerciale che forse poteva essere plausibile con l’offerta di sonorità più morbide e alla portata di un maggior numero di ascoltatori, per cui immagino che Kelson, cinque anni dopo l’ultimo full length, abbia pensato che fosse il caso di badare meno al mercato lasciando fluire la propria ispirazione senza porsi particolari paletti: eccoci quindi alle prese con Waiting For The Endless Dawn, album ben poco ammiccante per un pubblico abituato all’usa e getta, con la sua ora e un quarto di durata ed i venti minuti della sola opener The Wound.
La cosa più importante, però, fatte tutte queste considerazioni, è che l’album si rivela una prova magnifica, che porta a scuola gran parte delle band che si cimentano con il genere, incluse anche alcune tra le più note.
Nell’operato dei The Eternal i riferimenti sono importanti, così non si può fare a meno di ritrovare in certi brani un sentore dei Swallow The Sun più orecchiabili e suadenti degli ultimi lavori (e infatti nella sesta traccia abbiamo la sempre gradita partecipazione di Mikko Kotamaki), oppure di ritrovare come ospite alle tastiere anche quel Martin Powell che con il suo violino rese unici non solo i My Dying Bride ma anche gli stessi Cryptal Darkness.
Nonostante la loro lunghezza, tutti i singoli brani per assurdo sarebbero delle potenziali hit, essendo dotati di chorus difficilmente removibili dalla memoria, ma i The Eternal paiono aver volutamente esagerato in tal senso, quasi a sfidare l’ascoltatore nel carpire la bellezza in una struttura molto meno scontata di quanto possa apparire a prima vista.
The Wound, A Cold Day to Face My Failure, la meravigliosa In the Lilac Dusk (il brano che vede la partecipazione di Kotamaki) sono le tre tracce che meglio impressionano (e che da sole formerebbero il minutaggio di un normale quanto splendido full length …) ma, in generale, Waiting For The Endless Dawn è un lavoro dal livello medio davvero elevato, al quale manca solo quel pizzico di sintesi che deriva appunto dalla durata che potrebbe spaventare chi non possiede la pazienza dell’ascoltatore medio del doom.
Come già accennato, l’album va adeguatamente lavorato nonostante una sua apparente levità stilistica, proprio perché dato il suo protrarsi diversi passaggi chiave potrebbero sfuggire nel corso dei primi ascolti: sicuramente siamo di fronte alla prova più ambiziosa dei The Eternal, i quali non hanno lasciato nulla di intentato per mettere sul piatto quella che potrebbe essere la loro opera definitiva; ora tocca gli appassionati l’onere di fornire un riscontro adeguato a questa meritevole band australiana.

Tracklist:
1. The Wound
2. Rise from Agony
3. A Cold Day to Face My Failure
4. I Lie In Wait
5. Don’t Believe Anymore
6. In the Lilac Dusk
7. Waiting for the Endless Dawn

Line up:
Richie Poate – Guitars, Songwriting (tracks 1-4, 6)
Mark Kelson – Guitars, Vocals, Mandolin, Lap steel, Songwriting (tracks 1-4, 6, 7), Lyrics (tracks 1-4, 6, 7)
Marty O’Shea – Drums, Songwriting (track 1)
Dave Langlands – Bass, Songwriting (track 1)

Guests
Martin Powell – Keyboards
Mikko Kotamäki – Vocals (track 6)
Emily Saaen – Vocals (additional)
Erica Kennedy – Violin

THE ETERNAL – Facebook

AEOLIAN

Il lyric video di Return of the Wolf King, dall’album Silent Witness (Snow Wave Records).

Il lyric video di Return of the Wolf King, dall’album Silent Witness (Snow Wave Records).

Aeolian, melodic death metal group from Mallorca, Spain, has released a new lyric video from their upcoming album Silent Witness. “Return of the Wolf King” draws inspiration from the disastrous culling of wolves at Yellowstone national park, and how it serves as an example how even well meaning human influence can lead to an ecological catastrophe.

The album Silent Witness out on Sep 12th on Snow Wave Records.

https://www.facebook.com/aeolianmetalband/

http://snow-wave-records.com/aeolian.html

Essenz – Manes Impetus

Gli Essenz non risparmiano sofferenze all’ascoltatore ed in quasi un’ora di furia, rallentamenti asfissianti, ambient e aperture vicine al death più morboso, regalano un’opera a tratti complessa ed ostica, ma dal raro e annichilente potenziale.

Il terzo full length dei tedeschi Essenz, a sei anni dal precedente Mundus Numen, riporta alla ribalta un grippo enigmatico e sfuggente ma di spessore non comune nella sua interpretazione della materia estrema.

Il black metal offerto dalla band berlinese (nella quale confluiscono membri dei Drowned e degli Early Death) è piuttosto lontano dall’ortodossia del genere, se andiamo e vederne la forma, ma molto più vicino al momento di consuntivare il risultato finale, in quanto il carico di misantropica cupezza che i nostri scaricano in Manes Impetus è davvero moto elevato.
Il sound, per certi versi, può essere assimilabile ad una versione avantgarde del black più francese che tedesca (parliamo quindi di sperimentatori estremi come Blut Aus Nord o Deathspell Omega, ma anche dei vicini di casa Darkspace) ma non è difficile rinvenire il tentativo, spesso riuscito, di coinvolgere l’ascoltatore in maniera più diretta, grazie ad un incedere sovente cadenzato che spinge il tutto dalle parti di un doom deviato.
Il mondo prefigurato dagli Essenz è un luogo nel quale l’ossigeno scarseggia, sia quando si corre a perdifiato sia nei momenti in cui il passo rallenta e il sound si dilata; la solennità che contraddistingue il black metal germanico non viene certo meno ma qui viene messo al servizio di un incedere claustrofobico all’ennesima potenza, con quelle cavalcate in doppia cassa che paiono non vedere mai la fine, in particolare nelle lunghissime Peeled & Released e Randlos Gebein, ideali manifesti sonori dell’album.
Gli Essenz non risparmiano sofferenze all’ascoltatore ed in quasi un’ora di furia, rallentamenti asfissianti, ambient e aperture vicine al death più morboso (Ecstatic Sleep, per la parte che arriva dopo l’iniziale prolungamento della sperimentale Sermon To The Ghosts), regalano un’opera a tratti complessa ed ostica, ma dal raro e annichilente potenziale.
Non tragga in inganno il riferimento alle band avanguardiste fatto in precedenza: nonostante un certa contiguità a simili suoni, in realtà Manes Impetus si rivela paradossalmente più scorrevole , a patto di non opporre resistenza alle reiterazioni ritmiche ed al rombo, sovrastato dal ringhio di g.st., che si materializza all’interno di un lavoro che, per i suoi contenuti, non dovrebbe per nessun motivo essere trascurato.

Tracklist:
1. Peeled & Released
2. Unfolding Death
3. Amortal Abstract
4. Randlos Gebein
5. Apparitional Spheres
6. Sermon To The Ghosts
7. Ecstatic Sleep

Line-Up:
g.st. – vocals, lyrics, bass
d.rk – guitar
t.ngl – drums
d.bf – noise

ESSENZ – Facebook

CREPUSCOLO

Il video di Under The Shadows.

Il video di Under The Shadows.

The first official Crepuscolo’s video clip Under the Oak’s Shadow.
“Under the oak’s shadow I feel your intensive life, since ancient times, still alive”.
Categoria

YYYY – Fenómeno entóptico del campo azul

Fenómeno entóptico del campo azul si rivela un lavoro sicuramente non trascurabile, capace di portare all’attenzione degli appassionati di metal anche il piccolo Guatemala.

Una band stoner doom guatemalteca mancava senz’altro all’appello, nel virtuale giro del mondo alla ricerca di interessanti novità musicali da proporre all’interno della nostra webzine.

Il fatto, poi, che questo trio centroamericano venga proposto sul mercato da un’etichetta ucraina (la Loneravn), credo che sia la migliore risposta a chi continua a barricarsi all’interno di confini rafforzati da muri e fili spinati, talvolta fisici ma soprattutto mentali.
Venendo all’aspetto musicale Zike, Denise e Daniel, suonano il genere come da copione, in maniera ruvida e dal buon impatto lisergico, senza troppa preoccupazione per quella che può essere la perfezione sonora (del resto il lavoro è stato registrato in studio dal vivo).
Le parti vocali ci sono, ma rivestono un ruolo piuttosto marginale, mentre al contrario il batti e ribatti tra la chitarra di Daniel e la batteria di Zike costituisce la base fondante del sound degli YYYY, tra passaggi più viscosi ed altri in cui la componente psichedelica si fa più marcata.
Al riguardo, fra i tre brani proposti spicca, anche per sintesi, il più breve II, anche se di fatto non si riscontra poi tutta questa grande differenza tra l’una e l’altra traccia.
Sostanzialmente la mezzora abbondante di stoner offerta dagli YYYY è senz’altro valida e allo stesso tempo gradevole, anche se gli spazi per emergere all’interno della scena sono piuttosto risicati, specialmente se si risiede in una nazione che se ne trova ai margini.
Detto ciò, Fenómeno entóptico del campo azul si rivela un lavoro sicuramente non trascurabile, capace di portare all’attenzione degli appassionati di metal anche il piccolo Guatemala.

Tracklist:
1. I
2. II
3. III – IV

Line-Up:
Zike – Drums
Denise Mendizabal – Acustic guitar
Daniel U. – Guitar and vocals

PROLIFERHATE

Il video di “Conjuring The Black Hound”, dall’album “Demigod Of Perfection” in uscita a novembre.

Il video di “Conjuring The Black Hound”, dall’album “Demigod Of Perfection” in uscita a novembre.

I progressive death metallers Proliferhate hanno stipulato un accordo di promozione con Broken Bones Promotion e pubblicheranno il nuovo album il 23 novembre 2018. Il titolo dell’album sarà “Demigod Of Perfection”. La band ha lanciato il primo singolo intitolato “Conjuring The Black Hound” che farà da anteprima e sarà contenuto poi nel nuovo album. Di seguito tutti i dettagli dell’album, links vari e il link per poter ascoltare il nuovo singolo!

Tracklist:
01 – Prologue To Damnation
02 – Conjuring The Black Hound
03 – Auerbach’s Vineyard
04 – The Frailty Of A Tender Soul
05 – Oberon
06 – Naked Monstrosity
07 – A Shadow From An Ancient Past
08 – Euphorion
09 – Demigod Of Perfection
10 – Elegant In Decay

️Facebook: facebook.com/proliferhate

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YouTube: bit.ly/ProliferhateYoutube

Spotify: bit.ly/ProliferhateSpotify

HARDCORE SUPERSTAR

Il video di “AD/HD”, dall’album “You Can’t Kill My Rock ‘N Roll” in uscita a fine settembre (Gain Music/Sony).

Il video di “AD/HD”, dall’album “You Can’t Kill My Rock ‘N Roll” in uscita a fine settembre (Gain Music/Sony).

Gli HARDCORE SUPERSTAR presentano il video di “AD/HD”, ultimo esplosivo singolo della band disponibile su tutte le piattaforme digitali.

“AD/HD” è un brano potente, destinato a scuotere le mura dei club e a far muovere il pubblico, che non potrà fare a meno di fare headbanging, alzare i pugni al cielo e cantare a squarciagola.
Il nuovo singolo sarà seguito dall’uscita dell’undicesimo album della band “You Can’t Kill My Rock ‘N Roll” il 21 settembre. Le prime recensioni dei media rock europei sono entusiastiche e accompagnate da numerosi articoli e interviste.

I plausi della critica e il successo radiofonico ricevuti dall’album e dai singoli hanno spinto la band a fissare altre date e a tornare in Australia per la prima volta dopo dieci anni.

Il 2018 segna il ventesimo anniversario della band e i festeggiamenti includeranno una serie di eventi molto speciali. Restate sintonizzati!

Void Rot – Consumed To Oblivion

Tre brani, benché brevi per le abitudini consolidate del genere, rivelano la maestria compositiva con la quale i Void Rot manipolano la materia rendendola avvincente per l’appassionato dal primo all’ultimo minuto.

Dai sempre più preziosi scrigni della Everlasting Spew sbuca questa temibile creatura denominata Void Rot, dedita ad un death doom la cui oscurità risulta quasi impossibile da squarciare.

Consumed To Oblivion è stato appena pubblicato dall’etichetta italiana in sinergia con la Sentient Ruin Laboratories (che si occupa dell’uscita nel formato tape): si tratta di un ep che, sia pure con i suoi soli quindici minuti, colloca di diritto la band di Minneapolis tra le migliori realtà emergenti del genere.
Il death doom dei Void Rot prende le mosse dalla sempre fondamentale scuola finlandese, anche se tra le varie citazioni in sede biografica vengono menzionati anche i connazionali Spectral Voice, ed in effetti gli autori del magnifico Eroded Corridors of Unbeing paiono costituire un naturale punto di riferimento per i nostri.
I tre brani, oggettivamente brevi per le abitudini consolidate del genere, rivelano la maestria compositiva con la quale questi quattro ragazzi manipolano la materia rendendola avvincente per l’appassionato dal primo all’ultimo minuto. La title track è davvero un esempio di come i Void Rot interpretino il death doom: un suono rombante e ribassato, che non disdegna qualche accelerazione ritmica mantenendo sempre alta la tensione e l’attitudine morbosa.
Una prova magnifica per una band che ha già fin d’ora le carte in regola per lasciare il segno con un auspicabile prossimo full length.

Tracklist:
1.Ancient Seed
2.Consumed By Oblivion
3.Celestial Plague

Line-up:
Will Bell – Drums
John Hancock – Guitars, Vocals
Craig Clemons – Bass
Kent Sklarow – Guitars

VOID ROT – Facebook

DEATH SS

Il video della title track dell’album “Rock ‘N’ Roll Armageddon” (Lucifer Rising).

Il video della title track dell’album “Rock ‘N’ Roll Armageddon” (Lucifer Rising).

Rock Hard – 8/10
“La capacità di saper scrivere dei brani e saperli interpretare secondo uno stile pressoché unico”

Metalitalia.com – 8/10 HOT ALBUM
“Uno dei grandi pregi di questo lavoro è proprio la freschezza delle composizioni”

Classic Rock – 8/10
“Se il mondo fosse un posto giusto, questa non dovrebbe essere solo una cult band”

Mancano poche ore alla pubblicazione del nuovo album “Rock ‘N’ Roll Armageddon” dei DEATH SS. Per anticipare questa nuova e nona uscita la band ha reso disponibile l’anteprima di tutto il disco.

Ricordiamo che l’album sarà pubblicato il 7 settembre 2018 su Lucifer Rising Records. Disponibile il video della titletrack. Il singolo è disponibile anche su iTunes e Spotify

Il disco è il seguito di “Resurrection” del 2013 e del live “Beyond Resurrection” del 2017 e sarà disponibile in CD digipak, 2LP viola con poster e in digitale.

Sull’album in veste di special guest ci sarà Al Priest, il chitarrista originario dei DEATH SS già presente sull’iconico album “Heavy Demons” e presente anche allo show del quarantennale del Metalitalia.com Festival.
L’artwork è stato curato da Alex Horley, illustratore di Rob Zombie, Dark Horse Comics, DC Comics ecc..

Tracklist:
Black Soul (4:44)
Rock ‘N’ Roll Armageddon (3:57)
Hellish Knights (4:33)
Slaughterhouse (3:45)
Creature Of The Night (5:57)
Madness Of Love (4:56)
Promised Land (3:07)
Zombie Massacre (3:42)
The Fourth Reich (3:46)
Witches Dance (4:04)
Your Life Is Now (4:44)
The Glory Of The Hawk (3:55)
Forever (4:26)

Krypta – The Name / Omerta

Per i Krypta un inizio incoraggiante, ovviamente con tutte le riserve e le incognite derivanti da una proposta dal minutaggio così ridotto.

Primo passo discografico per questa band ucraina formata da ben sette elementi.

Il frutto di questo spiegamento di forze è un demo composto da due brani, intitolati The Name e Omerta.
Bisogna dire che il gusto melodico esibito dai nostri è davvero notevole e, pur senza inventare chissà che cosa, le due canzoni si fanno ascoltare piacevolmente, grazie anche al contrasto tra il growl sgraziato e la voce stentorea (anche troppo, specie in The Name), ma non stucchevolmente lirica della brava violinista Tetyana.
Il gothic doom dei Krypta si dimostra all’altezza della situazione in virtù di un songwriting che non dimentica il fine ultimo del genere, che è ovviamente il suo essere di grande impatto emotivo.
Le due tracce sono piuttosto omologhe, anche se The Name appare più sognante e meglio delineata a livello melodico, mentre Omerta è un po’ più ruvida ma non meno efficace, grazie al bel lavoro violinistico nella fase centrale.
Da rivedere il growl di Roma e la voce di Tetyana, perché entrambi, quando forzano in maniera eccessiva, rischiano di andare fuori giri, e la chitarra solista, non sempre impeccabile nel tessere le buone armonie messe in campo dalla band.
Per i Krypta un inizio incoraggiante, ovviamente con tutte le riserve e le incognite derivanti da una proposta dal minutaggio così ridotto.

Line-Up:
Eugene Balitsky – guitar
Alexander Melnikov – bass
Igor – drums
Tetyana Tugolikova – vocals / violin
Vlad Surnin – keys
Dmytro Omelechko – guitar
Roma Kostyuchenko – vocals

VANHÄVD

Il lyric video di Om den vulgära farsens nonsens, dall’ep Låt köttet dö.

Il lyric video di Om den vulgära farsens nonsens, dall’ep Låt köttet dö.

3-track doom metal EP of cosmic dread och existential horror.

19 July 2018 marked the release date of Swedish doom metal outfit Vanhävds debut EP Låt köttet dö (”Let the flesh die”). The EP is a sampler of a future album, showcasing both a slower and faster side of Vanhävd’s vision.

Expect pitch black sound design, funeral doom anti-grooves, melancholic melodies and blackened mid-tempo blasting.

Lyrical themes concern the intersection between visceral and existential horror, drawing inspiration from writers such as Norwegian antinatalist philosopher Peter Wessel Zapffe and horror author Thomas Ligotti.

Among the band members are the creative brains behind synthwave/metal hybrid Irving Force and underground doom techno act Starving Insect, promising an unorthodox approach to metal song writing and production.

Final note: Fuck the loudness war. This production is purposefully highly dynamic and uncompressed, with a dynamic range of DR12. Play it loud!

Links:
facebook.com/vanhavd
vanhavd.bandcamp.com

AMARANTHE

Il video di “365”, dall’album “Helix” in uscita ad ottobre (Spinefarm Records).

Il video di “365”, dall’album “Helix” in uscita ad ottobre (Spinefarm Records).

Spinefarm Records è lieta di annunciare la pubblicazione di “Helix”, il nuovo album degli AMARANTHE, previsto in uscita il 19 ottobre 2018. Oggi la band presenta anche il primo singolo con il video di “365”, girato da Patric Ulleaus. L’album è il primo con il nuovo cantante Nils Molin che va a sostituire Jake E.

Tracklist:
The Score
365
Inferno
Countdown
Helix
Dream
GG6
Breakthrough Stardust
My Haven
Iconic
Unified
Momentum

Inoltre gli AMARANTHE saranno in tour assieme ai Powerwolf nel mese in ottobre. Prevista una data italiana il 7 novembre 2018 al Live Music Club di Trezzo sull’Adda (MI).

Four albums into their career, Amaranthe have racked up north of 118 million YouTube views and half-a-billion song streams, have landed at #1 on the Billboard Heatseekers Chart three times, and possess a panoply of gold and platinum discs for albums and singles alike.

“And so the time is finally NOW! We have been itching to release this monster of a track – ‘365’ represents the Amaranthe sound in every conceivable way,” commented guitarist and composer Olof Mörck. “The foundation is the heaviest and most down-tuned soundscape we have produced to date, from the bone-crunching guitars and drums, all the way to the juggernaut keyboards kicking off the song. The ‘365’ video was shot with Patric Ulleaus to perfectly counterpoint the take-no-prisoners approach of the song, undeniably demonstrating the unity and chemistry of the Amaranthe line-up.”

He added, “The Helix album itself is a statement, a declaration and an assertion that we are here to stay, and that the songwriting and musicianship has been honed and maximized to the highest level yet on an Amaranthe record. The process of composing this album with Elize [Ryd] was as inspiring as it was smooth, and from a composer’s and arranger’s perspective, a dream collaboration. The time is nigh, the die is cast, and all the stars are right: the Helix will steamroll across the globe, and in its wake, the touring machine that is Amaranthe will conquer all!”

Vocalist and composer Elize Ryd offered her take, saying, “Helix describes the concept of how the past forms us and how life makes us become. No excuses, no regrets. We express the challenges and the uplifting moments in time, and all that in between with the sounds that we love. We want to dedicate this album to all the fighters and friends out there.”

In support of the new album, Amaranthe will embark on a European Tour with Powerwolf in October / November.
All tour dates here: http://amaranthe.se/tour/

AMARANTHE are:
Elize Ryd: Vocals
Henrik Englund Wilhelmsson: Screams
Nils Molin: Vocals
Olof Mörck: Guitar, Keys
Johan Andreassen: Bass
Morten Løve Sørensen: Drums

AMARANTHE online:
www.amaranthe.se
www.facebook.com/AmarantheBand
twitter.com/amaranthemetal
Instagram.com/amarantheofficial

CLOUDS

Il video di Dor, title track dell’album in uscita a novembre.

Il video di Dor, title track dell’album in uscita a novembre.

Clouds – Dor
———————

Taken off “Dor” the bands’s third full length, out November 14th.

Credits: Kostas Panagiotou (main character)
Directed by Daniel N and Produced by Bro’D Productions
(c) Clouds Official Band

LYRICS:
________

BURN FIRES OF DAWN
RESTLESS
BRING PAIN TO AN END
AND FILL ME WITH HOPE
RIDE THE EMPTY SKY
FORGET ALL YOUR MEMORIES
MIRRORS WILL BRING YOU FAITH
EMPTY PAGES BURNING
THEY ROLL AND DIE
THEY TURN AND SLIDE IN NOTHINGNESS
EMPTY SOULS ARE RISING
TO AN EMPTY SKY
WITHOUT HOPE
MY LIFE WAS BROKEN BEFORE
MY LIFE WAS BROKEN AND I WAS LOST
LIFE HAS PERISHED
YOUR AURA IS GONE
AND NO ONE WILL FIND ME
MY BODY IS GONE
HELPLESS AND TORN
MORNINGS WILL BRING BACK THE DARK
MY SOUL SHATTERED AGAIN
ONE MORE TIME
I’LL WALK THIS ROAD ALONE

MICHAEL SCHENKER FEST

Il video di “Take Me To The Church”, dall’album “Resurrection” (Nuclear Blast).

Il video di “Take Me To The Church”, dall’album “Resurrection” (Nuclear Blast).

Dopo la conquista del Giappone a fine agosto, MICHAEL SCHENKER FEST sarà in tour in Europa a ottobre e novembre per presentare l’ultimo album in studio “Resurrection”, uscito su Nuclear Blast.

Qualche giorno fa la band ha dato un piccolo assaggio del video ufficiale di “Take Me To The Church”, girato recentemente a San Pietroburgo (Russia).

Michael Schenker commenta: “Oggi pubblichiamo il nuovo video di ‘Take Me To The Church’, canzone tratta dall’album di debutto di Michael Schenker Fest, ‘Resurrection’. L’abbiamo girato in una vecchia chiesa di San Pietroburgo, Russia, e durante il concerto tenuto la stessa sera in città. È stata un’esperienza interessante e i fan russi sono stati grandiosi per la riuscita del video”.

Doogie White aggiunge: “‘Take Me To The Church’ era una scelta ovvia, visti i responsi entusiasti tanto in sede live quanto da parte di critica e fan, quindi abbiamo deciso di girare il video. È la prima delle tre canzoni scritte da me e Michael per ‘Resurrection’, proseguendo la collaborazione iniziata in ‘Temple of Rock’. È sempre affascinante vedere come altri interpretano i testi e li portano in vita visivamente. Sapendo poi che ai fan piacciono le riprese dal vivo, ne abbiamo aggiunte alcune. Una volta visto il video e imparate le parole, non potrete fare a meno di cantare la canzone in coro, quando verremmo nella vostra città a suonare”.

Il making-of del video può essere visto qui: https://www.youtube.com/watch?v=34L618zHM5s

Il leggendario chitarrista Michael Schenker sarà accompagnato in tour dai cantanti del MICHAEL SCHENKER GROUP Gary Barden, Graham Bonnet e Robin McAuley, oltre che dal cantante di Michael Schenker’s TEMPLE OF ROCK Doogie White. Chris Glen suonerà il basso, mentre Ted McKenna siederà dietro la batteria e Steve Mann si occuperà di chitarra e tastiere.

MICHAEL SCHENKER FEST LIVE 2018
con i tre cantanti di M.S.G. Gary Barden, Graham Bonnet e Robin McAuley più Doogie White (ex RAINBOW, Michael Schenker’s TEMPLE OF ROCK) presentato da Rock Hard, guitar, Rock It!, musix, Nuclear Blast, a.s.s. concerts, Dragon Productions

con ABSOLVA
27.10. ES Málaga – Paris 15
28.10. ES Madrid – Sala Riviera
30.10. IT Trezzo Sull’Adda (MI)- Live Club
31.10. CH Pratteln – Z7
01.11. DE Oberhausen – Turbinenhalle
02.11. DE Karlsruhe – Festhalle Durlach
03.11. NL Amsterdam – Melkweg

con EDEN’S CURSE
05.11. UK Glasgow – O2 ABC
06.11. UK Birmingham – O2 Institute
08.11. UK Gwynedd – Hard Rock Hell *SOLD OUT*
09.11. UK Newcastle – O2 Academy
10.11. UK London – O2 Forum Kentish Town
11.11. UK Manchester – Academy
13.11. PL Lodz – Klub Wytwórnia
14.11. CZ Prague – Kongresový Sál

Altre date:
29.08. JP Osaka – Zepp Namba
30.08. JP Nagoya – Zepp
31.08. JP Tokyo – Pit *NEW*
02.09. JP Sapporo – Zepp
04.09. JP Sendai – Pit
05.09. JP Tokyo – International Forum

MICHAEL SCHENKER FEST ha pubblicato “Resurrection” a marzo, ottenendo critiche entusiastiche. Prodotto da Michael Schenker e Michael Voss-Schoen, al disco partecipano in qualità di ospiti Kirk Hammett, Wayne Findlay e Michael Voss-Schoen.

Cinzas – Demo I

Anche se ovviamente siamo sempre nell’ambito dei prodotti per fans accaniti, questa uscita rappresenta l’ennesima conferma dell’esistenza di una scena lusitana che, oggi, è probabilmente quella che ha raccolto con la maggiore convinzione e purezza d’intenti l’eredità della nera fiamma che cominciò ad ardere quasi trent’anni fa in Scandinavia.

Il Portogallo sia divenendo il luogo in cui il black metal pare aver ritrovato la propria spinta primigenia per rinascere in un certo senso dalle proprie ceneri, dopo aver lambito, se non a tratti raggiunto, un’imprevedibile collocazione nel mainstream metallico.

E’ un paradosso che tutto ciò stia succedendo in un paese lontano anni luce, non solo geograficamente, dalle lande in cui tutto ebbe inizio; escludendo improbabili considerazioni di carattere climatico (non bisogna per forza aggirarsi con sguardo torvo in foreste innevate per suonare black metal), il fatto che sia il paese del fado a trovarsi il prima linea nella produzione di sonorità così malignamente crude e vintage non deve sorprendere: fondamentalmente qui troviamo due facce della stessa medaglia chiamata inquietudine o disagio, e se da una parte vediamo la sua espressione più ripiegata su sé stessa e malinconica, dall’altra abbiamo la reazione misantropica ad un destino che resta ineluttabile, senza che per questo debba essere accettato passivamente
Cinzas è il progetto solista di Mortiferus e Demo I raccoglie buona parte del materiale che il musicista lusitano compose all’inizio del decennio per la sua precedente band D.O.R. , messo finalmente a disposizione del pubblico dalla Purodium Rekords con il sempre più apprezzato formato in cassetta (in edizione limitata a 66 copie).
Il contenuto del demo è un black scarno, violento, dalla produzione lo-fi (la voce spesso è un qualcosa che si sente il lontananza), ma talmente intonso e fedele ai dettami che non lo si può non amare; anche se ovviamente siamo sempre nell’ambito dei prodotti per fans accaniti, questa uscita rappresenta l’ennesima conferma dell’esistenza di una scena lusitana che, oggi, è probabilmente quella che ha raccolto con la maggiore convinzione e purezza d’intenti l’eredità della nera fiamma che cominciò ad ardere quasi trent’anni fa in Scandinavia.
Chi è alla ricerca di questo tipo di sonorità tenga quindi i fari costantemente puntati sulla splendida Lisbona, non ne resterà deluso.

Tracklist:
1. I
2. II
3. III
4. IV
5. V

Line up:
Mortiferus – All instruments, Vocals

Fallen – Glimpses

Gli scorci di vita, propria o altrui, passata, presente o futura che sia, vengono trasmessi con l’ormai consueta maestria da Fallen, musicista in grado come pochi altri di questi tempi nell’offrirci l’ideale accompagnamento sonoro alle varie fasi della nostra esistenza.

Pochi mesi dopo ást, Lorenzo Bracaloni, alias Fallen, torna a regalarci sprazzi della sua musica ambient che, grazie alla qualità esibita, sta ottenendo consensi da più parti.

Glimpses, come ci dice l’autore, è una raccolta di brani composti durante la notte, un momento della giornata nel quale di norma il corpo si riposa e la mente si colloca in stand by, ma questo non vale per tutti.
La notte per molti è il momento ideale magari per studiare, oppure può essere l’occasione giusta, sfruttando il silenzio ed il buio circostante, per fare il punto rispetto a qualche situazione che ci provoca ansietà o che merita d’essere approfondita con calma; allo stesso tempo, le tenebre fanno indulgere alla malinconia, al ricordo di qualcosa o qualcuno smarrito per sempre, piuttosto che osservare con sguardo distaccato gli scenari notturni come se tutto ciò che accade attorno non ci riguardasse.
Le otto tracce si snodano tra tutte queste sensazioni, spesso di matrice opposta a livello umorale, ma accomunate dal loro acuirsi durante le ore più tarde: ovviamente ne risente anche la struttura musicale che, se per la natura stessa dell’ambient non è soggetta a scostamenti bruschi, diviene ugualmente più minimale e soffusa, sacrificando magari qualche slancio melodico a favore di un approccio più rarefatto.
Gli scorci di vita, propria o altrui, passata, presente o futura che sia, vengono trasmessi con l’ormai consueta maestria da Lorenzo, musicista in grado come pochi altri di questi tempi nell’offrirci l’ideale accompagnamento sonoro alle varie fasi della nostra esistenza.
L’ambient targata Fallen continua quindi a regalare puntualmente sensazioni magnifiche, a maggior ragione in considerazione anche della recentissima uscita di Tout Est Silencieux, lavoro del quale contiamo di parlare prossimamente, anche se come sempre quando si tratta di sonorità simili le parole sono davvero nulla rispetto ad un ascolto diretto.

Tracklist:
01 in between days
02 glimpses
03 heart(less)
04 3:05 AM
05 night reveries
06 shape(less)
07 empathetic
08 an overview

Line-Up:
Fallen – piano, celesta, guitars, synthesizers and field recordings (gardens, squares, radios)

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