Doomed – Anna

Doomed è ormai un marchio di qualità all’interno della scena doom, così come lo è la tipica copertina a sfondo verde che contraddistingue ogni sua uscita.

I Doomed, creati da Pierre Laube cinque anni fa, sono diventati in poco tempo uno dei nomi più interessanti della scena death doom europea.

A questo non ha contribuito solo la prolificità del musicista tedesco che, in media, ha pubblicato un full length all’anno, ma anche e soprattutto la qualità dei suoi lavori ai quali si unisce una indubbia peculiarità sonora.
Con Anna, i Doomed (tecnicamente un progetto solista di Laube, il quale ricorre però a diverse collaborazioni al momento dell’incisione dei dischi, diventando una band vera e propria in sede live) raggiungono il picco della loro produzione, grazie ad un songrwiting aspro ed intenso e ad un’esecuzione di grande spessore esaltata da una produzione perfetta.
L’album ruota attorno ad un concept piuttosto crudo che, descrivendo la storia di Anna, bambina che ha visto morire il padre durante la deportazione nazista, prende in esame il dramma della guerra visto e subìto dalla parte dei bambini, un argomento ben presente, purtroppo, in ogni fase della storia dell’umanità.
Il sound risente a livello di umore dei temi trattati, anche se per assurdo i momenti melodici persistono ugualmente e tutto sommato in misura non minore rispetto al passato: il fatto è che questi sono perfettamente inglobati all’interno di un mood drammatico, a tratti così violento da restituire pari pari la rabbia ed il dolore che l’argomento riesce ad evocare.
Il fulcro di Anna lo si ritrova nella sua parte centrale, quando due brani magnifici quanto differenti come The Weeping Trees e Withering Lives tratteggiano un’immagine nitida delle doti compositive di Pierre Laube: se nella prima traccia l’effetto straniante viene provocato da un intreccio vocale tra il nostro e la cognata Daniela, tra dissonanze ed aperture melodiche (qui l’assolo di chitarra è magnifico), la seconda è una vera e propria mazzata che si concretizza tramite una ritmica squadrata, riff pesantissimi e lo screaming dell’ospite Kris Clayton (Camel Of Doom) che ne moltiplica il livello di efferatezza.
Come detto anche in passato, il death doom dei Doomed è sovente sbilanciato sulla prima componente a livello sonoro, ma della seconda è del tutto intriso l’umore di un sound compresso da un livore sordo che ben esprime la reazione dell’artista nei confronti degli avvenimenti descritti.
Doomed è ormai un marchio di qualità all’interno della scena, così come lo è la tipica copertina a sfondo verde che contraddistingue ogni sua uscita, diventata ormai un appuntamento fisso in grado di ricordarci che il doom può essere anche una forma di reazione decisa nei confronti delle brutture che ci circondano, e non solo un malinconico e disperato ripiegarsi su sé stessi che è, invece, il leit motiv della sua frangia più melodica.
Entrambe le opzioni, comunque, sono assolutamente gradite, anzi, direi di più, necessarie …

Tracklist:
1. Your Highness The Chaos
2. Anna
3. As The Thoughts Began To Be Tarnish
4. The Weeping Trees
5. Withering Leaves
6. Roots Remain
7. The Frozen Wish

Line-up:
Pierre Laube – Vocals, All Instruments

Guest musicians:
Ed Warby (Hail Of Bullets / Ayreon / The 11th Hour, ex-Gorefest) – lead vocals on “The Frozen Wish”
Markus Hartung (Panzerkreuzer) – add. vocals on “Your Highness The Chaos”
Kris Clayton (Camel Of Doom, ex-Esoteric) – add. vocals on “Withering Leaves”
Daniela Laube – add. backing vocals on “The Weeping Trees”
Uwe Reinholz (Oak Ridge) – add. solo guitar on “Wither Leaves

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