Argonavis – Passing the Igneous Maw

Nel complesso l’opera si rivela interessante per il suo incedere oscuro e minaccioso, e l’integrità stilistica della band nordamericana rappresenta un elemento decisivo per approcciare con il giusto spirito una proposta sicuramente ostica, nella quale non vi sono concessioni ad una maggiore accessibilità.

Argonavis è il monicker adottato da questo duo canadese all’esordio con un full length connotato da un’interpretazione quanto mai ruvida del death doom.

I tempi rallentati di questi lavoro sono infatti solcati da alcune accelerazioni di matrice black e da un impietoso growl in stile brutal, con qualche sporadica digressione atmosferica.
Nel complesso l’opera si rivela interessante per il suo incedere oscuro e minaccioso, e l’integrità stilistica della band nordamericana rappresenta un elemento decisivo per approcciare con il giusto spirito una proposta sicuramente ostica, nella quale non vi sono concessioni ad una maggiore accessibilità, neppure a livello di notizie biografiche o quant’altro.
Agli Argonavis interessa fondamentalmente immergere l’ascoltatore in antri oscuri e malsani con il loro sound che ben si addice a tematiche storico filosofiche riconducibile ad antiche e sepolte civiltà. Passing the Igneous Maw scorre in maniera monolitica, con il suo sound ribassato che trova i momenti migliori nel maelstrom sonoro intitolato The Blazing Torrent of Nasus’ Victory: Pyrophlegethon, in cui appare qualche elemento di discontinuità in più rispetto al resto di un’opera decisamente valida, anche se rivolta ad una ristrettissima cerchia di appassionati.

Tracklist:
1.Passing the Igneous Maw
2.Carving the Wapta Gorge
3.For All Slaves: The Cold March to the Scorched Gates
4.Katabasis
5.The Blazing Torrent of Nasus’ Victory: Pyrophlegethon
6.Katharmos: Towards the Isle of the Dead

ARGONAVIS – Facebook

 

Overruled – Hybris

L’anello mancante, nell’Olanda odierna, fra il thrash e l’heavy classico: un gran bel disco di speed metal tradizionale.

Dopo un EP nel 2013 (ad un anno dalla nascita), gli olandesi Overruled esordiscono ora sulla lunga distanza per Punishment 18 Records, con le nove tracce di questo ottimo Hybris.

Il loro è un thrash, energico e brillante, che bada decisamente al sodo, molto vicino al più tradizionale heavy metal anni Ottanta, quindi diretto e con pochi fronzoli, duro e violento. Sistemata la formazione, il quartetto di Drenthe riesce ad essere diretto e melodico, stile Megadeth per capirci. Il vocalist è davvero bravo e gli assoli si segnalano positivamente per la loro tessitura, mentre la sezione ritmica pare più cupa. Il suono è comunque abbastanza moderno in termini di produzione, pulita ed incisiva. Dopo la bella e deflagrante Pawns of War, la seguente Burning Bridges è un determinato speed metal vecchia scuola nella vena degli Accept del sommo Restless and Wild. La title-track è emozionante e coinvolge non poco, con molta qualità nel lavoro di riffing. Una sfavillante doppia cassa illumina She-Devil. Assai costruita la successiva Purgatory, una vera narrazione musicale elettro-acustica, alla Running Wild, tra dark ed epic metal. Follow His Order è un omaggio alla NWOBHM, mentre i rimanenti pezzi di Hybris tornano con efficacia alla tradizione speed più classica. Veramente un bel cd.

Tracklist
1- Pawns of War
2- Burning Bridges
3- Hybris
4- She-Devil
5- Purgatory
6- Follow His Order
7- Lust For Power
8- Run For Your Life
9- Losing Sanity

Line-up
Remco Smit – Vocals / Guitars
Ronald Reinders – Guitars
Joeri Klaassens – Bass
Gerald Warta – Drums

OVERRULED – Facebook

The Helio Sequence – Keep Your Eyes Ahead

Keep Your Eyes Ahead è una progressione continua di belle sensazioni, giuste malinconie e un sentore diffuso di piccolo capolavoro musicale, quei dischi che nascono bene dalla prima nota e continuano ancora meglio.

Ristampa deluxe dello storico disco dei The Helio Sequence uscito dieci anni fa e diventato un caposaldo dell’indie americano e nono solo.

Lo stile musicale dei The Helio Sequence è un dream pop molto indie, con ritornelli che stendono l’ascoltatore proiettandolo direttamente in un prato primaverile al tramonto. Keep Your Eyes Ahead è un disco che ha tantissimo al suo interno, ma la cosa che stupisce di più è la facilità di costruire melodie bellissime e mai scontate. Non esiste una canzone brutta in questo disco, non ci sono riempitivi dalle losche intenzioni, ma solo pezzi che escono direttamente dal cuore e dal cervello del duo di Portland, che sono fra i migliori cervelli indie. Giusto per dare un esempio il primo minuto di Broken Afternoon è da antologia della musica per mostrare cosa si può fare con la voce, una chitarra e tastiere soffuse. Keep Your Eyes Ahead è una progressione continua di belle sensazioni, giuste malinconie e un sentore diffuso di piccolo capolavoro musicale, quei dischi che nascono bene dalla prima nota e continuano ancora meglio. Il 2008, anno di uscita del disco, era un anno molto differente per l’indie rispetto al 2018, nel senso che c’era molta più verve creativa in giro, ora invece è per la maggior parte solo muzak per gli ascensori ed i supermercati, o peggio per i festival estivi delle compagnie telefoniche. Se volete passare molto bene poco più di un’ora, questo è il posto giusto.

Tracklist
1.Lately (Remastered)
2.Can’t Say No (Remastered)
3.The Captive Mind (Remastered)
4.You Can Come to Me (Remastered)
5.Shed Your Love (Remastered)
6.Keep Your Eyes Ahead (Remastered)
7.Back to This (Remastered)
8.Hallelujah (Remastered)
9.Broken Afternoon (Remastered)
10.No Regrets (Remastered)
11.Turn the Page
12.Up Against Time
13.Heart Disease
14.No Regrets (Electric)
15.January
16.No Regrets (Keyboards)
17.All of These Things
18.Almost Morning (Demo)
19.Broken Afternoon (Solo)
20.April (Demo)
21.No Regrets (Acoustic)

Line-up
Brandon Summers – Guitar, Vocals –
Benjamin Weikel – Drums, Keyboards –

THE HELIO SEQUENCE – Facebook

INJURY

Il lyric video di Endless Decay, dall’album Wreckage (Volcano Records).

Il lyric video di Endless Decay, dall’album Wreckage (Volcano Records).

INJURY was born on September 2008, from the collaboration of four musicians from their local metal scene, with several live acts performed. Injury’s music combines the immediacy of the “anthems” of the genre with the constant research of last modern productions sound. On the Spring of 2010, ready with the release of their demo, Injury starts their live activity. On the fall of 2010 the band signs the deal with Punishment 18 Records that will lead to the release of their debut album “Unleash the violence” on April 2011. During this time, the band increased its live presence, supporting bands like Lazarus AD, Bonded By Blood and Suicidal Angels. On December 2013 Injury reach an agreement with US label Ferocious Records. The deal allows the release of second album, called “DominHate”, on March 2014. During the promo activity for DominHate, the band shares stages with Sepultura, Death Angel, Dew Scented, The Crown and Extrema. Keeping the costant goal of personal sound, Injury starts on October 2017 the recording sessions for the new EP, called “Wreckage”

“Wreckage” tracklist:
1. The Brand Of Hate
2. Under The Sign Of Devastation
3. Fueled By Rage
4. Endless Decay
5. I Don’t Belong
Running Time: 18’30”

INJURY are:
Alle – Lead Vocals
Simon – Guitar
Mibbe – Bass Guitar and Backing Volcals
Pollo – Drums

More information at:
BAND: https://www.facebook.com/injuryviolence/
LABEL: http://www.volcanopromotion.com

Erasy – Under The Moonlight

Un buon lavoro minore, se così si può considerare questo 7″ che riesce a convincere più di tanti full length ascoltati di recente: quindi se amate Black Sabbath e Crowbar in egual misura, Under The Moonlight è assolutamente consigliato.

Un lento marciare prima di arrivare in una terra arsa dal sole e dalle fiamme che si propagano, mentre il magma si avvicina disintegrando qualsiasi cosa al suo passaggio.

Solo a tratti l’urgenza rabbiosa di chi prova a mettersi in salvo risveglia istinti di sopravvivenza, mentre accelerazioni e mid tempo scandiscono i passaggi di questo monolitico doom/sludge intitolato Under The Moonlight.
Loro sono i brasiliani Erasy, quartetto attivo dal 2012 con un full length alle spalle intitolato The Valley Of Dying Stars, una devastante macchina doom metal, impressionante per potenza e rabbiosa attitudine estrema, con un sound che alterna lenti movimenti che si avvolgono tra loro come enormi serpenti in una grottesca danza, per poi trasformarsi in mid tempo di una pesantezza disarmante.
Compongono questo 7″ rigorosamente in vinile due brani, la title track e The Deal, che si muovono sulle stesse imperturbabili coordinate, formando una jam compatta.
Lo scream rabbioso completa il quadro estremo del sound degli Erasy, e soltanto gli assoli lasciano filtrare dal muro sonoro innalzato dal gruppo brasiliano luci melodiche all’interno dell’oscura e malata atmosfera dell’opera.
Un buon lavoro minore, se così si può considerare questo 7″ che riesce a convincere più di tanti full length ascoltati di recente: quindi se amate Black Sabbath e Crowbar in egual misura, Under The Moonlight è assolutamente consigliato.

Tracklist
1. Under The Moonlight
2. The Deal

Line-up
Joilson Santos – Bass
Lèo Carvalho – Guitars
Vurmun – Drums
Luciano Penelu – Vocals

ERASY – Facebook

6th Counted Murder + MAD-Collusion + She Is Not Katherina live @ The Old Jesse – Saronno – 30 Novembre

I 6th Counted Murder tornano all’Old Jesse per presentare il nuovo album in uscita a fine 2018 via Sliptrick Records, proponendo per la prima volta dal vivo tutte le 10 tracce che compongono il nuovo lavoro.
In apertura i MAD-Collusion e She Is Not Katherina scalderanno la sala con la loro energia dirompente!

Apertura Ore 21.00
Inizio concerti ore 22.30

INGRESSO GRATUITO

Evento: https://www.facebook.com/events/1882375288545131/

6th Counted Murder: https://www.facebook.com/6thcounted

MAD-Collusion:https://www.facebook.com/Madcollusion/

She Is Not Katherina: https://www.facebook.com/sheisnotkatherina/

The Old Jesse: https://www.facebook.com/THEOLDJESSE/

www.6thcountedmurder.com

Benighted – Dogs Always Bite Harder Than Their Master

Furia, velocità violenza, ritmiche indiavolate, scream e growl direttamente dal buco più profondo dell’inferno creano un sound personalissimo e di una brutalità stordente, confermando i Benighted come un mostro metallico abominevole.

La Francia estrema non manca di stupire con band e album notevoli, sempre all’insegna di una qualità che stupisce sia per quanto riguarda i suoni death che quelli black metal.

I Benighted sono da considerarsi dei veterani della scena transalpina, essendo nati nel 1998 dall’unione di un manipolo di musicisti provenienti da band death e black come Dishumanized, Darkness Fire e Osgiliath: tali forze, unite, provocano una serie di terremoti brutal death che invadono il mercato dall’alba del nuovo millennio con il primo devastante lavoro omonimo per continuare la loro micidiale missione con altri sette full length, di cui Necrobreed risulta l’ultimo malefico parto dello scorso anno.
I cinque brutal deathsters transalpini tornano con questo nuovo macello sonoro composto da tre tracce inedite, la cover della storica Slaughter Of The Soul degli At The Gates e sei brani live, per un totale di trentatré minuti di brutal/grind/black/death metal entusiasmante.
Furia, velocità violenza, ritmiche indiavolate, scream e growl direttamente dal buco più profondo dell’inferno creano un sound personalissimo e di una brutalità stordente, confermando i Benighted come un mostro metallico abominevole.
Le sei tracce live, poi, confermano la bravura del gruppo in quel contesto, tanto che la voglia di vederli in un concerto, magari in qualche locale del nord Italia, aumenta man mano che la musica deflagra dalle casse dello stereo ormai allo stremo.
I Benighted sono una delle più convincenti realtà underground del metal estremo, non solo transalpino, fate vostro questo lavoro e non potrete fare a meno di recuperare anche gli album precedenti.

Tracklist
1.Teeth and Hatred
2.Martyr
3.Dogs Always Bite Harder than Their Master
4.Slaughter of the Soul (At the Gates cover)
5.Reptilian (live)
6.Cum with Disgust (live)
7.Spit (live)
8.Necrobreed (live)
9.Unborn Infected Children (live)
10.Foetus (live)

Line-up
Julien Truchan – Vocals (lead)
Emmanuel Dalle – Guitars
Fabien “Fack” Desgardins – Guitars
Pierre Arnoux – Bass, Vocals (backing)
Kévin Paradis – Drums

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