Spock’s Beard – Noise Floor

Noise Floor è un album che non delude le attese di chi ricerca un progressive d’autore di qualità garantita, e pazienza se l’ispirazione non è esattamente quella di un tempo perché, come si suol dire, “chi si accontenta gode” …

Se una ventina d’anni fa gli Spock’s Beard erano tra gli esponenti emergenti di maggior spicco del new prog di marca statunitense, oggi ci avviciniamo al loro ultimo lavoro con la deferenza ma anche con il disincanto di chi si trova al cospetto di una band storica che nulla deve più dimostrare.

Nel bene e nel male, questo è l’approccio naturale ad un disco come Noise Floor, al quale non si chiede certo di entrare nel novero delle opere imprescindibili del 2018, bensì di consolidare lo status di suoi autori ed offrire musica di qualità inattaccabile ai sempre numerosi estimatori del genere.
Per chi approdasse a queste righe da un diverso pianeta musicale è bene ribadire che, come per molte altre band in ambito prog (e non solo), c’è stato un momento per gli Spock’s Beard che ha rappresentato il classico spartiacque, corrispondente in questo caso alla fuoriuscita del fondatore e principale compositore Neal Morse; appare quindi naturale scindere la disocgrafia fino a Snow da tutto ciò che ne è venuto in seguito.
Il ricorso ad una soluzione interna, promuovendo al ruolo di vocalist il batterista Nick D’Virgilio ci ricorda senz’altro ciò che avvenne con i Genesis, quando Gabriel lasciò la band e venne rimpiazzato da Collins (tra l’altro anche il quel caso dopo aver pubblicato un doppio album di grande successo). La differenza sostanziale sta nel fatto che Neal Morse, come detto, si faceva carico di gran parte dell’aspetto compositivo, per cui ciò ha comportato anche un cambio di registro, che ha dato vita subito dopo ad album dalla struttura leggermente più robusta ma privi sostanzialmente di quelle intuizioni melodiche che ne caratterizzavano la precedente produzione.
Nel nuovo decennio la band statunitense ha visto un nuovo cambio dietro al microfono, con la sostituzione del defezionario D’Virgilio da parte di Ted Leonard, vocalist dei magnifici Enchant e dalla timbrica ancor più differente da quella del fondatore; Noise Floor ci riporta piacevolmente ad atmosfere più datate, offrendo una serie di brani invero molto belli, con menzione per quelli che rinverdiscono i fasti del passato come Have We All Gone Crazy Yet su tutti, senza tralasciare un singolo efficace e di immediata presa come l’opener To Breathe Another Day o l’evocativa Beginnings, degna chiusura di un lavoro certo non trascurabile.
Il ritorno di D’Virgilio alla batteria conferisce una marcia in più ad un tessuto sonoro dalla qualità esecutiva ovviamente ineccepibile, grazie alla maestria di musicisti formidabili come i vari Alan Morse, Dave Meros e Ryo Okumoto (il cui funambolico contributo si può apprezzare in Armageddon Nervous, una delle quattro tracce facenti parte del bonus Ep Cutting Room Floor, inserito in coda all’album).
Anche se, naturalmente, la voce di Leonard porta ad un’“enchantizzazione” dell’insieme, Noise Floor è un album che non delude le attese di chi ricerca un progressive d’autore di qualità garantita, e pazienza se l’ispirazione non è esattamente quella di un tempo perché, come si suol dire, “chi si accontenta gode” …

Tracklist:
Noise Floor
1 To Breathe Another Day
2 What Becomes Of Me
3 Somebody’s Home
4 Have We All Gone Crazy Yet
5 So This Is Life
6 One So Wise
7 Box Of Spiders
8 Beginnings

Cutting Room Floor EP
1 Days We’ll Remember
2 Bulletproof
3 Vault
4 Armageddon Nervous

Line up:
Alan Morse – Guitar, Vocals
Dave Meros – Bass Guitar, Vocals
Ryo Okumoto – Keyboards
Nick D’Virgilio – Drums, Vocals
Ted Leonard – Vocals, Guitar

SPOCK’S BEARD – Facebook

NEW HORIZONS

Il video di “Inhuman Wrath”, dall’album “Inner Dislocation” (Revalve Records).

Il video di “Inhuman Wrath”, dall’album “Inner Dislocation” (Revalve Records).

The prog metal band New Horizons have released the Lyric video for the song “Inhuman Wrath”:

The song is taken from the album “Inner Dislocation”, released on February 23 via Revalve records. Available on CD/DIGITAL at :
https://player.believe.fr/v2/3614979678169
https://open.spotify.com/album/1mkQzFi3HgyhIx3U1iHxa7?si=GGJ6sURqSV-UCEkYV3QeoQ

https://www.facebook.com/newhorizonsprogband/
https://www.facebook.com/revalverecords/
http://www.revalverecords.com/NewHorizons.html

Self-Hatred – Hlubiny

Hlubiny è l’album che consacra i Self-Hatred tra le migliori nuove band in ambito death doom melodico, in virtù di una cifra stilistica che li colloca sulla scia dei protagonisti storici del genere.

Secondo full length per i cechi Self-Hatred, ottima doom band segnalatasi con l’esordio Theia del 2016.

Curiosamente le due band di punta della scena del paese dell’est escono a poco tempo di distanza l’una dall’altra (nonostante la presenza in line up di due membri in comune, il chitarrista Aleš Vilingr ed il batterista Michal “Datel” Rak): ma, mentre gli Et Moriemur hanno intrapreso una strada volta alla ricerca di sonorità quasi liturgiche, i Self-Hatred restano fedeli ad un death doom più atmosferico e diretto.
Questi ragazzi di Plzen si muovono all’interno del genere con una grande disinvoltura e se, inizialmente, sembrano venire meno quei picchi emotivi che erano disseminati nel precedente lavoro, in realtà, ascolto dopo ascolto, tali elementi emergono progressivamente, ponendosi quali indicatori di una profondità compositiva che connota fortemente un sound costantemente pervaso dal giusto grado di tensione ed oscurità.
Anche lo stesso passaggio alle liriche in lingua madre è funzionale al concept e non rappresenta alcun problema (se non di comprensione immediata, ovviamente) consentendo piuttosto ai Self-Hatred di arricchire di maggiori sfumature il loro racconto e aumentandone se possibile, l’impatto drammatico ed emotivo.
La bravura della band ceca risiede proprio nella capacità di comporre un lavoro profondo e convincente senza dover ricercare soluzioni diverse, rischiando di smarrirsi in qualche passaggio interlocutorio di troppo come accaduto in alcuni frangenti ai “cugini” Et Moriemur.
Hlubiny è l’album che consacra i Self-Hatred tra le migliori nuove band in ambito death doom melodico, in virtù di una cifra stilistica che li colloca sulla scia dei maggiori protagonisti del genere, tra i quali i When Nothing Remains, ai quali si avvicinano molto allorché sono struggenti melodie a prendere il proscenio.
L’accoppiata KonecOdraz ed il conclusivo strumentale Epitaf racchiudono alcuni tra i passaggi più toccanti ed esemplificativi della bontà di un lavoro che, da buon concept, va comunque consumato tutto d’un fiato, senza tralasciare di fare le necessarie “ripetute” che consentiranno di cogliere quei momenti preziosi che inizialmente potevano essere sfuggiti.

Tracklist:
1. Konec
2. Odraz
3. Hlubiny
4. Střepy
5. Vzplanutí
6. Apatie
7. Očistec
8. Epitaf

Line up:
Štěpán Eret – Bass
Michal “Datel” Rak – Drums
Aleš Vilingr – Guitars
Pavel Janouškovec – Guitars
Michal Šanda – Keyboards
Kaťas – Vocals

SELF-HATRED – Facebook

THE NIGHT FLIGHT ORCHESTRA

Il video di ‘Lovers In The Rain’, dall’album “Sometimes The World Ain’t Enough”, in uscita a giugno (Nuclear Blast).

Il video di ‘Lovers In The Rain’, dall’album “Sometimes The World Ain’t Enough”, in uscita a giugno (Nuclear Blast).

Dopo aver conquistato il mondo della musica con “Amber Galactic”, che si è anche guadagnato una nomination ai Grammy svedesi, e avere lasciato senza parole la gente con il suo primo tour europeo a novembre/dicembre, il supergruppo svedese di classic/progressive rock THE NIGHT FLIGHT ORCHESTRA pubblicherà il nuovo album “Sometimes The World Ain’t Enough” il 29 giugno su Nuclear Blast.

Oggi la band svela il video del nuovo singolo ‘Lovers In The Rain’, realizzato dal rinomato artista Elia Cristofoli di Solingo, già autore l’anno scorso del video di ‘Gemini’

La band ha dichiarato: “‘Lovers in the Rain’ è la colonna sonora di come ci si sente quando s’incontra il vero amore per la prima volta. Una felicità così intensa, il cuore che batte tanto forte che sembra di avere un attacco di panico e sotto sotto sai che un giorno che tutto questo finirà. Ma durante quei primi momenti capisci che nulla sarà più come prima. Da ora paragonerai ogni esperienza di vita con quei primi magici momenti.

‘Lovers in the Rain’ è un omaggio agli inni di gioventù, alle canzoni che ci hanno fatto credere che in ogni vita – non importa quanto insignificanti ci si possa sentire a volte – proverai quell’esperienza con qualcuno. Speriamo che i THE NIGHT FLIGHT ORCHESTRA suonino in sottofondo. E credeteci, anche noi ci siamo passati.

Questa canzone, come tutto il nuovo album del resto, parla di quei momenti in cui trascendi la realtà e si potresti, per un attimo fugace, intravedere l’ultraterreno. È per ognuno di voi, con amore dai THE NIGHT FLIGHT ORCHESTRA, ricordando tutti quelli che abbiamo amato e perduto”.

Oggi la band suonerà all’aeroporto di Copenhagen per festeggiare l’apertura del nuovo bar del birrificio artigianale Mikkeller nel Terminal 2, dopo i controlli di sicurezza. Quindi per assistere allo show è necessario essere muniti di carta d’imbarco. Per maggiori informazioni https://www.facebook.com/events/202813767004699/

Inoltre in collaborazione con Mikkeller il gruppo ha creato il proprio cocktail, battezzato “Midnight Flyer”, accompagnato da uno shot “Spacewagon”, creato solo per l’occasione.

La band ha dichiarato: “Siamo felicissimi di prendere parte all’inaugurazione del Mikkeller Bar all’aeroporto di Copenhagen questo venerdì. Non solo suoneremo un set acustico esclusivo, ma verrà presentato anche il NFO cocktail. Mikkeller ha creato un long drink perfetto per un volo notturno o per qualsiasi altro viaggio. ‘Midnight Flyer’ è un moderno ‘Scandinavian Flight Cap’, cui sono stati aggiunti una birra barricata in un rum del Guatemala invecchiato per quattro anni, una classica lemon soda danese chiamata ‘Citronvand’, polvere d’oro e altri ingredienti segreti. Sarà accompagnato da uno shot ‘Spacewagon’, un bitter danese. La combinazione perfetta per teletrasportarvi prima del vostro volo. Provatelo in esclusiva all’aeroporto di Copenhagen”.

Mikkeller ha aggiunto: “Amiamo collaborare con persone che sono sulla nostra stessa lunghezza d’onda, curiose e che amano le avventure e i sapori. È stato divertente farlo con i THE NIGHT FLIGHT ORCHESTRA. Non è un segreto che siamo grandi fan dei NFO e abbiamo convinto amici e nemici ad ascoltare il gruppo fin dall’uscita di ‘Amber Galactic’ l’anno scorso, che ci ha entusiasmati. Che cosa c’è di meglio, nell’attesa del nuovo album, che avere i NFO suonare all’inaugurazione del Mikkeller CPH Airport accompagnati da Midnight Flyer + Spacewagon?!”.

La band ha dichiarato: “Girare questo video è stato un po’ come mescolare diverse dimensioni in un cocktail spaziale. Svariate volte i membri del gruppo hanno dovuto rivolgersi al fisco per confermare i propri nomi nel registro in modo da accertarsi di non avere perso il contatto con la realtà. Il risultato è sicuramente mesmerizzante e vi farà compiere un viaggio difficile da digerire. Si tratta anche del nostro primo video che vede la partecipazione delle ‘The Airline Annas’, le nostre bellissime e super talentuose coriste. È anche merito loro se questo video è così brillante. La canzone stessa è la traccia di apertura del disco e magari non è rappresentativa dell’intero lavoro… in realtà nessun brano lo è, perché ci piace questo modo di lavorare. Quando realizziamo un album ciascuna canzone ha vita a sé e tutte insieme formano un disco celebrativo che può accompagnarvi per miglia senza che sentiate il bisogno di fermarvi per un drink. Quest’apripista era solo nostro, ora è anche vostro. Buon divertimento!”.

I pre-ordini di “Sometimes The World Ain’t Enough” sono attivi: http://nblast.de/TNFOWorldAintEnough

Il singolo “This Time” è disponibile qui.

Come “Amber Galactic” del 2017, anche il nuovo album avrà due artwork diversi.

L’uscita è prevista il 29 giugno su Nuclear Blast e conterrà dodici canzoni. La prima edizione limitata in digipack CD e il vinile includeranno anche un’esclusiva bonus track. La versione giapponese avrà un’ulteriore canzone.

Sometimes The World Ain’t Enough

01. This Time
02. Turn To Miami
03. Paralyzed
04. Sometimes The World Ain’t Enough
05. Moments Of Thunder
06. Speedwagon
07. Lovers In The Rain
08. Can’t Be That Bad
09. Pretty Thing Closing In
10. Barcelona
11. Winged And Serpentine
12. The Last Of The Independent Romantics

Limited edition digipack CD & Vinyl bonus track
13. Marjorie

Japanese Bonus Track
14. Pacific Priestess

L’album è stato prodotto dalla band stessa e registrato all’Handsome Hard Music / Larsson Music Studio e al Nordic Sound Lab diSkara, Svezia. Del mixaggio si è occupato il chitarrista/percussionista Sebastian Forslund, mentre la masterizzazione è stata curata da Thomas ”Plec” Johansson al The Panic Room.

I THE NIGHT FLIGHT ORCHESTRA hanno già annunciato il tour europeo e le prevendite sono già attive. Unica data italiana il 6 dicembre 2018 al Legend Club di Milano.

www.facebook.com/thenightflightorchestraofficial
www.nuclearblast.de/thenightflightorchestra

The Dark Red Seed – Becomes Awake

Sperimentale, etnico, oscuro ai limiti del dark folk e dalle malate venature blues, Becomes Awake si rivela un’opera di spessore qualitativo non comune e il bravo Larson si ritaglia con merito uno spazio importante al di fuori dell’ombra di quel King Dude, del quale il musicista di Seattle è uno dei più stretti collaboratori.

Tosten Larson, dopo aver pubblicato lo scorso anno un ep di assaggio del suo progetto The Dark Red Seed, si presenta sempre sotto l’egida della Prophecy con il full length d’esordio, Becomes Awake.

Se Stands With Death era parso promettente, ma non aveva fatto capire più di tanto del potenziale del musicista statunitense (il quale si avvale della stabile collaborazione di Shawn Flemming), questo lavoro fuga ogni dubbio fin dalle prime note dell’opener Dukkha, che regala un ottimo esempio di psichedelia obliqua, con tanto di fiati a sostenerne la struttura, e della successiva Darker Days , blues deviato che abbaglia per interpretazione personale di tale materia, ripresa anche nella conclusiva Diana And Ouroboros Dance, dove una sorta di Danzig de-anabolizzato incontra i Doors dando vita ad una canzone stupenda.
In realtà parlare di un brano specifico rischia d’essere fuorviante, in quanto l’album possiede una ricchezza di sfumature impagabile, esaltata da una pulizia sonora e interpretativa formidabile: questo avviene anche grazie al contributo di ospiti come Kelly Pratt e Steve Nistor, i quali alimentano costantemente il flusso musicale con l’apporto di strumenti a corda, fiati e percussioni.
Sperimentale, etnico, oscuro ai limiti del dark folk e dalle malate venature blues, Becomes Awake si rivela un’opera di spessore qualitativo non comune e il bravo Larson si ritaglia con merito uno spazio importante al di fuori dell’ombra di quel King Dude, del quale il musicista di Seattle è uno dei più stretti collaboratori.

Tracklist:
01. Dukkha
02. Darker Days
03. Alap
04. Ancient Sunrise
05. The Mouth Of God
06. The Destroyer
07. The Void
08. Awakening
09. Sukha
10. Diana And Ouroboros Dance

Line-up:
Tosten Larson
Shawn Flemming

THE DARK RED SEED – Facebook

KORPIKLAANI

Il lyric video di ‘Kotikonnut’, dall’album “Kulkija” in uscita a settembre (Nuclear Blast).

Il lyric video di ‘Kotikonnut’, dall’album “Kulkija” in uscita a settembre (Nuclear Blast).

Le superstar finlandesi del Folk Metal KORPIKLAANI hanno recentemente annunciato l’uscita del nuovo album intitolato “Kulkija” (“Vagabondo”) per il 7 Settembre 2018 su Nuclear Blast. Per celebrare l’inizio del tour dei festival estivi, la band ha svelato il primo singolo, ‘Kotikonnut’, tratto dal nuovo disco. Guarda il lyric video su YouTube:

Acquista subito la traccia: http://nblast.de/KorpiklaaniKotikonnut
Ascoltala dalla NB Novelties Playlist: https://open.spotify.com/user/nuclearblastrecords/playlist/6aw9wiedFzzhJiI96DhNhw

Il fisarmonicista Sami, che ha anche composto il brano, afferma,”E’ una canzone mid tempo con molta melodia. E’ stato sorprendente come il nostro paroliere sia riuscito a scriverla, ha davvero catturato il feeling e il carattere della canzone. Speriamo vi possa piacere quanto piace a noi!”

Riguardo a ‘Kotikonnut’ (“Homestead”):
Durante il suo viaggio, un vagabondo guarda indietro alla sua casa, alla sua infanzia e alla bellezza di ogni cosa. Ricorda mentre correva con le sue ragazze sul prato, credendo che tutto ciò non sarebbe mai finito. Anche se ora la sua casa è la strada e un carrello spinto dalla gioia, egli ricorderà sempre la felicità della sua casa e della sua giovinezza. A quel tempo la luna era dorata, splendeva ovunque nella notte e illuminanava la campagna e la foresta buia. Il vagabondo accetta che ogni cosa che arriva, diventerà un giorno un lontano ricordo.”

Con 14 tracce e una durata totale di oltre 71 minuti, “Kulkija” è l’album più lungo mai creato dalla band. Avendo lavorato per la prima volta con il produttore Janne Saksa, il disco è stato registrato ai Petrax Studio (Hollola, FIN) e mixato ai Sound Supreme Studios (Hämeenlinna, FIN). Il mastering è stato affidato al famoso Svante Forsbäck (RAMMSTEIN a.o.).
La cover è stata realizzata da Jan Yrlund (BATTLE BEAST, MANOWAR etc.), che aveva già creato diversi altri artwork per i precedenti album e singoli della band.

Il membro fondatore Jonne ha commentato:
“Non siamo mai stati tanto soddisfatti del risultato finale come per “Kulkija”. Abbiamo cercato di mantenerlo il più naturale possibile, ed è ciò che a breve potrete chiaramente sentire. Come per il vagabondo, questo album è un viaggio, uno che ti fa sentire bene.

ll fisarmonicista Sami Perttula aggiunge:
“‘Kulkija’ non è solo una raccolta di canzoni, è un “vero” album con un’atmosfera unica che guida l’ascoltatore attraverso un lungo viaggio. Tutti i brani sono stati già preparati in anticipo e non è stato necessario un arrangiamento in studio. Io e Tuomas [violino] abbiamo avuto molto spazio per sviluppare e suonare gli accordi folk.”

I pre-ordini saranno disponibili a breve!

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KORPIKLAANI live:

09.06. CH Interlaken – Greenfield Festival
06.07. E Barcelona – Rock Fest
12.07. D Neukirchen-Vluyn – Dong Open Air
13.07. NL Amstelveen – P60 (w/ MYRKVAR) *NEW*
15.07. CZ Vizovice – Masters of Rock (Special Show)
03.08. D Wacken – Wacken Open Air
15.08. PL Straszęcin – Czad Festiwal *NEW*
16. – 18.08. D Dinkelsbühl – Summer Breeze

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Maggiori info:
www.korpiklaani.com
www.facebook.com/korpiklaani
www.nuclearblast.de/korpiklaani

A TEAR BEYOND

Il video di “Angels Out of Grace”, dall’album “Humanitales” (House Of Ashes Prod.).

“HUMANITALES” is the third studio album by Italian goth/industrial band A TEAR BEYOND, released on 5 may 2018 by House of Ashes Prod.

“HUMANITALES” tells about Humans in its most profound, uncontrollable plan.It tends to tell stories of comforts and discomforts of individuals who have no power over them. Each story lives of its beginning and its epilogue, both contaminated from within (our nature) and from outside (society). “HUMANITALES” unravels among the labyrinths of the natural human emotionality and its inexorable social mutation.

“Angels Out of Grace” is the first single taken from “HUMANITALES”.
The Videoclip for this song was directed, filmed and edited by Michele Piazza, Andrea Bianchin & Uber Mancin.
The Lead Actress is Anna Dovigo.

“Humanitales” track listing:
1) Humanitales
2) Frolic
3) Sentence (Forgiveness act II)
4) So Deep Out There
5) Angels Out of Grace
6) Inugami
7) Damned Paradise
8) Inadequacy
9) Tale
10) The Frozen Night (rebirth bonus)

A TEAR BEYOND line-up:
CLAUDE ARCANO: Vocals
IAN VESPRO: Guitars
UNDESC GROTESQUE: Guitars
VENDRA: Drums
CANCE: Bass
PHIL: Keyboards & Orchestra

“Humanitales” album credits:
Produced by A Tear Beyond and Hypnoise Recording Studio.
Recorded and Mixed by Phil at Hypnoise Recording Studio.
Mastered by Giovanni Versari at “La Maestà” mastering studio.
Printed and distributed by House of Ashes Prod.
Artworks and Graphics by Nicola “Mel” Coin
Band Picture by Giulio Foladore
All music composed and played by A Tear Beyond
Lyrics, Concepts and Story by Claude Arcano
Special arrangements by Phil
Female vocals by Sara “Yuna” Gramola
“Tale” child vocals by Edoardo “Edo” Gianello
“Damned Paradise” lyrics by Andrea “Jar” Giaretta and Claude A.

OTHER INFORMATIONS ABOUT THE BAND
“HUMANITALES” is Vendra’s last Album as A Tear Beyond drummer. The new drummer is Skano, former drummer of Absenthia (IT).

A TEAR BEYOND was founded in 2008 in Vicenza, Italy. The band comes from the fusion of six elements with more than 15 years of musical experience.In 2012 came out their first studio album “BEYOND” followed by a strong live activity.In 2015 the band presents the second studio album “MAZE OF ANTIPODES” by the label “House of Ashes” (Milan – IT).The album was supported by releasing an official videoclip “Behind the Curtains I’m Dying” and a sequence of live gigs opening for international bands like Moonspell, Fleshgod Apocalypse, Folkstone, Isole, Septicflesh, Dark Lunacy, Jack Frost and Extrema.In the spring of 2018 the band released their third studio album “HUMANITALES” and the official videoclip of the single “Angels out of Grace”.The band repertoire blend industral electro sounds with gothic metal arrangements and melodies.Key point of the band is the live theatricality when the audience can get involved in a true 360° show by means of scene costumes, Venetian masks, performers and intermission shows.

For all detailed informations about band, concepts, past albums, please visit:
OFFICIAL WEBSITE: www.atearbeyond.com
FB PAGE: www.facebook.com/atearbeyond
YOUTUBE CHANNEL: www.youtube.com/user/atearbeyond
TWITTER: www.twitter.com/atearbeyondbandwww.twitter.com/atearbeyondband
SPOTIFY: https://open.spotify.com/artist/6ixlM4oKdoP9bgj2aHsAsW

STARBYNARY

Il video di “Sootsayer CANTO XX”, dalll’album “Divina Commedia: Inferno”.

Il video di “Sootsayer CANTO XX”, dalll’album “Divina Commedia: Inferno”.

Power prog metal band Starbynary have released a new Videoclip for the song “Sootsayer CANTO XX”:

The song is taken from the imposing album “Divina Commedia: Inferno” available on CD/DIGITAL at:
http://player.believe.fr/v2/3614972818944
https://spoti.fi/2zJcROh
https://apple.co/2sGkpiF

https://www.facebook.com/Starbynary/
https://www.facebook.com/revalverecords/
http://www.revalverecords.com/Starbynary.htm

Hornwood Fell – Inferus

I tre brani proposti non offrono alcun barlume di luce e, questa volta, lo stile vocale non deroga mai da uno screaming che resta in sottofondo rispetto ad un sound dissonante e ruvido.

Nuova uscita per gli Hornwood Fell con questo breve ep intitolato Inferus, che segue di circa sei mesi il precedente full length My Body My Time.

La band dei fratelli Basili è appunto fresca reduce da un album che ha lasciato alcune perplessità, derivanti dall’approdo ad sonorità inquiete e cangianti sulla falsariga di quanto era stato esibito ancora prima, ma in maniera più organica, in Yheri.
Inferus rappresenta una sterzata piuttosto brusca, nel senso che interrompe quel percorso evolutivo che, in maniera condivisibile o meno, aveva portato gli Hornwood Fell a svincolarsi dagli stilemi del black metal per spingersi verso soluzioni vicine alla frangia progressiva e avanguardistica del genere: i tre brani proposti non offrono alcun barlume di luce e, questa volta, lo stile vocale non deroga mai da uno screaming che resta in sottofondo rispetto ad un sound dissonante e reso ruvido da una produzione che è, comunque quella di un demo.
Anche se questo quarto d’ora di musica non mi ha fatto sobbalzare sulla sedia, devo ammettere che sotto certi aspetti, andando credo in controtendenza, preferisco questa versione nuda e cruda degli Hornwood Fell piuttosto che quelle più edulcorata anche se, d’altra parte, non si può fare a meno di notare che simili scostamenti stilistici giunti in tempi così ravvicinati sono sintomo della ricerca di una strada più delineata entro la quale incanalare un’idea di black metal sicuramente non banale.
Inferus è un qualcosa che viene sbattuto in faccia agli ascoltatori badando molto più alla sostanza che alla forma e immagino che i Basili stessi abbiano utilizzato questa uscita alla stregua di un test per sondare il terreno, in vista di un nuovo lavoro su lunga distanza;  quello degli Hornwood Fell è un ritorno alle origini solo in apparenza, perché in realtà le sonorità dissonanti esibite equamente in Tetro, Inferno e Morte sono testimonianza di un’inquietudine compositiva che per certi versi non ha consentito loro, fino ad oggi, di esibire in maniera più continua le proprie potenzialità.

Tracklist:
1. Tetro
2. Inferno
3. Morte

Line up:
Marco Basili: Vocals, Guitars and bass
Andrea Basili: Batteria, guitars and Vocals

HORNWOOD FELL – Facebook

DARK MATTER

Il video di Except Love (My Kingdom Music).

Il video di Except Love (My Kingdom Music).

Iranian act DARK MATTER present “Except Love” video
feat. Daniel Cavanagh & Fab Regmann

“Except Love” is the first single recorded and released by Iranian Avantgarde Rock band DARK MATTER and published by My Kingdom Music.
The video will show a wonderful poetic and intimate song with Daniel Cavanagh from ANATHEMA on vocals and Fab Regmann (ANTIMATTER and DISBELIEF) on drums as special guests.
We welcome you into the amazing art of DARK MATTER.

DARK MATTER are:
Parsia Moghaddam: guitar & piano
Mehdi 14ch: guitar
Arash Babakan: bass
Kamand Paymani: female vocals
– special guests:
Daniel Cavanagh (ANATHEMA) on vocals
Fab Regmann (ANTIMATTER and DISBELIEF) on drums

Video editing by Francesco Palumbo @ MKM Graphix

Official sites:
– Listen to and ORDER: http://smarturl.it/DARKM-BC
– MY KINGDOM MUSIC: www.mykingdommusic.net
www.facebook.com/mykingdommusic.label
– DARK MATTER: www.facebook.com/DarkMatterPage

Skyborne Reveries – Winter Lights

Il buon gusto e il delicato incedere dei brani rendono assolutamente gradevole un’opera come Winter Lights, che consente di trascorrere un’ora in compagnia di musica di notevole intensità emotiva e decisamente scorrevole.

Dal sempre ricco e peculiare scrigno della Naturmacht ecco provenire questo secondo full length degli Skyborne Reveries, one man band australiana attiva da qualche anno per volontà del musicista australiano Nathan Churches.
Il sound qui offerto è un post black metal molto atmosferico, ben strutturato e sviluppato con uno spiccato senso melodico.

Il buon gusto e il delicato incedere dei brani rendono assolutamente gradevole un’opera come Winter Lights, che consente di trascorrere un’ora in compagnia di musica di notevole intensità emotiva e decisamente scorrevole. Va detto altresì che, nonostante qualche accelerazione ritmica e lo screaming di prammatica, le pulsioni metalliche rimangono decisamente sullo sfondo, relegatevi anche da una produzione che privilegia anche troppo le tastiere, strumento predominante nell’intero lavoro.
Così, una serie di brani dall’andamento sognante e carezzevole si snoda senza particolari variazioni sul tema, andando a comporre un lavoro sicuramente bello ma che, proprio per i piccoli difetti sopra enunciati, non consente agli Skyborne Reveries di raggiungere o avvicinare l’eccellenza assoluta.
Ciò che resta nelle orecchie è un qualcosa di piacevolmente carezzevole che posso definire, a grandi linee, una versione molto più edulcorata dei Coldworld e, anche per questo, Winter Lights è destinato a trovare estimatori in chi predilige anche la musica ambient più ariosa. Tra i brani direi che la miglior sintesi il buon Nathan la raggiunge in The Forgotten, sia per minutaggio che per struttura, laddove il black assume una parte più preponderante all’interno del sound, sposandosi al meglio ad una sempre ben presente vena atmosferica.
Ecco quindi un’ ideale base dalla quale ripartire per provare a fare un decisivo salto di qualità, oltre ad un fondamentale progresso auspicabile a livello di produzione proprio esaltare al meglio le caratteristiche di un sound che, essendo ben lontano dalle ruvidezze del black più canonico, necessità di una resa senz’altro più limpida.

Tracklist:
1. Winter Lights
2. Ascending Beyond That August Firmament
3. Song of the Rin
4. I Must Return
5. The Forgotten
6. When Stars Sing
7. Of Mountains and Tranquil Skies

Line up:
Nathan Churches – All instruments, Vocals, Programming

SKYBORNE REVERIES – Facebook

OLD NIGHT

Il video di “Architects Of Doom”, dall’album “Pale Cold Irrelevance” (Rain Without End Records/Naturmacht Productions).

Il video di “Architects Of Doom”, dall’album “Pale Cold Irrelevance” (Rain Without End Records/Naturmacht Productions).

Old Night´s official music video for the song “Architects Of Doom” taken from the debut album “Pale Cold Irrelevance”

OLD NIGHT
“Architects Of Doom”
Album: Pale Cold Irrelevance
Label: Rain Without End Records/Naturmacht productions
director and editor: Kristina Barišić
first camera: Sanjin Stanić
second camera: Igor Crnković
actress (lady in black): Ana Aleksandra Buković
costume and props: Ana Aleksandra Buković
assistants: Franka Goić, Lorena Tock and Valentina Barić

FOLLOW OLD NIGHT:
VISIT US: http://oldnight.info
LIKE: https://www.facebook.com/OldNightband/

Totalselfhatred – Solitude

Non è affatto semplice raffigurare la sofferenza ed il disagio interiore attraverso contenuti musicali così nitidi e relativamente accessibili: la grandezza dei Totalselfhatred risiede proprio in questa dote che è solo di pochi.

I finlandesi Totalselfhatred, fin dalla loro apparizione sulla scena con il full length autointitolato giusto dieci anni fa, rappresentano quell’ala del depressive black metal capace di unire la disperazione espressa dalle liriche e dal concept,  insito in lavori riconducibili al sottogenere, ad un senso melodico che diviene l’elemento cardine su cui si fondano i dischi più riusciti.n

Sette anni dopo Apocalypse in Your Heart, quando forse qualcuno li aveva dati per persi, ecco di nuovo tra noi questi quattro finnici abili come pochi nell’evocare le visioni più luttuose, lasciando che l’autoannientamento divenga, grazie alla dolorosa bellezza della loro musica, persino un evento accettabile.
Solitude si snoda lungo cinque brani medi lunghi , un tempo necessario ad ogni episodio per delineare una propria identità melodica e rimica e, all’intero lavoro, per imprimersi efficacemente nella memoria degli ascoltatori: a livello strettamente stilistico, in effetti, l’album non sarebbe così naturalmente catalogabile nel DBSM perché, al di là delle vocals strazianti (ma neppure troppo rispetto ad altre realtà), musicalmente ci troviamo di fronte ad un’opera che sicuramente non evoca allegria ma nella quale la melodia gioca un ruolo fondamentale in gran parte dei brani, fatta eccezione per la sola e più ruvida Hollow, mentre nelle restanti tracce la bilancia pende a favore delle parti più rarefatte e malinconiche .
La quasi title track Solitude MMXIII regala melodie chitarristiche struggenti, mentre lo strazio esistenziale assume toni ancora più intensi in Cold Numbness e Black Infinity, fino allo splendido finale con Nyctophilia, che ben illustra quello che è per assurdo è il momento di sollievo per il depresso, la notte, unica parte nella giornata nella quale ci si può togliere la maschera a smettere di fingere di divertirsi o fare vita sociale, cosa che alla fine è ancora più pesante della solitudine stessa.
Non è affatto semplice raffigurare la sofferenza ed il disagio interiore attraverso contenuti musicali così nitidi e relativamente accessibili: la grandezza dei Totalselfhatred risiede proprio in questa dote che è solo di pochi.

Tracklist:
1. Solitude MMXIII
2. Cold Numbness
3. Hollow
4. Black Infinity
5. Nyctophilia

Line-up:
A. – guitars, keyboards, vocals
C. – guitars, vocals
I. – drums, vocals
J. – guitars, vocals
N. – bass

TOTALSELFHATRED – Facebook

WALKYRYA

Il video di ‘Drive Angry’, dall’album ‘The Invisible Guest’ (Time to Kill Records).

Il video di ‘Drive Angry’, dall’album ‘The Invisible Guest’ (Time to Kill Records).

THRASH ‘TILL DEATH!
I south thrashers WALKYRYA pubblicano il lyric video di ‘Drive Angry’, singolo estratto dall’album ‘The Invisible Guest’ in uscita per Time to Kill Records.

THRASH ‘TILL DEATH!
The south thrashers WALKYRYA has just released the lyric video of ‘Drive Angry’, single taken from the album ‘The Invisible Guest’ out soon via Time to Kill Records.

LABEL: http://www.timetokill-records.com/pgm-portfolio/walkyrya/
FB PAGE: https://www.facebook.com/walkyryaband/

STARSICK SYSTEM

Il video di Half. Awake, dall’ep Half in uscita a giugno.

Il video di Half. Awake, dall’ep Half in uscita a giugno.

Half. Awake è il primo singolo tratto da HALF., nuovo EP in uscita a fine giugno. E’ l’inizio del nuovo corso degli Starsick System, realizzato grazie al supporto dei fan che hanno sostenuto la campagna MusicRaiser dedicata alla nuova release.

Oltre a un’immagine rinnovata e al nuovo logo, la band presenta una forte evoluzione del proprio sound. Dal modern hard rock delle origini si è arrivati a un metal moderno e molto più heavy, sulla scia di band come Nothing More, Of Mice & Men, Escape The Fate, Papa Roach, Bring Me The Horizon e molto altro.

Streaming / Download -> hyperurl.co/StarsickHalfAwake

La band sta attualmente concludendo le registrazioni degli altri brani di HALF. di cui saranno diffusi i dettagli a breve. L’EP segue l’uscita del precedente “Lies, Hopes & Other Stories” del 2017.

Gli Starsick System inoltre continuano la loro attività live. Il prossimo show sarà al MetalTrave di Travesio (PN) il prossimo 1 luglio, prima di un mini tour europeo che verrà annunciato tra pochi giorni.

info@starsicksystem.com
ufficiostampa@baganarock.com

Facebook -> www.facebook.com/starsicksystem
Instagram -> www.instagram.com/starsicksystem
Spotify -> https://spoti.fi/2swMhpq

TOO LEFT 2 BE RIGHT

Il video di ‘Shopping Bag’, dall’album S.O.S. Mall (Sliptrick Records).

Il video di ‘Shopping Bag’, dall’album S.O.S. Mall (Sliptrick Records).

TOO LEFT 2 BE RIGHT Release New Official Video For ‘Shopping Bag’
k Records).Too Left 2 Be Right – Shopping Bag [Official Video]
Taken from the album: S.O.S. Mall | 2016

Italian alternative crossover group Too Left 2 Be Right have released a new official video taken from their 2016 album S.O.S. Mall. The track is called Shopping Bag and here’s how the band describe it; “The video depicts the band playing in a room and the legs of a young woman walking. Due to the meaning of the song, some connections with consumerism and new forms of communications are shown. There’s a lot of mobile phones hanging from the ceiling of the room while the band is playing. Mobile phones also appear in the post production graphics of the video. The girl walking through the streets of a city, on the beach and going into fashion shops, ends up walking into the room where the band is supposed to play. But the band isn’t there anymore and a surprising truth about the girl is finally revealed.”

S.O.S. Mall | Released May 20th, 2016 on Sliptrick Records

Too Left 2 Be Right are:
PieX – Vocals/Sampler | Fabrizio Sclano – Guitar | Marco Termine – Bass | Mauro Borioni – Drums

ΚΕΝΌΣ – Inner Rituals

Inner Rituals sorprende con le sue sonorità disturbanti, lontane da ogni freddo tecnicismo ma capaci, piuttosto, di lasciare chi ascolta in uno stato di perenne sospensione.

Piuttosto particolare questo album d’esordio dei francesi ΚΕΝΌΣ, di fatto progetto solista di K, coadiuvato comunque in alcuni altri aspetti (basso, missaggio e registrazione) da Maelstrom.

Inner Rituals e è un lavoro che, ad un primo ascolto, può lasciare perplessi, perché sembra d’essere al cospetto di un lavoro imperfetto che potrebbe far derubricare il tutto ad un prodotto trascurabile e, quindi, accantonabile senza rimpianti; invece, insistendo, diviene evidente come il tutto sia funzionale alla creazione di un’atmosfera generale capace di restituire quel senso vuoto e straniamento che il musicista transalpino vuole evocare fin dal monicker e dal titolo dell’album.
Le dissonanze portate alle estreme conseguenze divengono allora familiari e Inner Rituals acquista il potere di rendere tutto il mondo circostante molto meno limpido e luminoso, grazie ad un black doom che attinge sia ai suoni tipicamente obliqui provenienti dalla terra di Francia sia, nel contempo, da un’ortodossia strumentale che proviene dai primordi del genere in Scandinavia.
E’ probabile che, per i motivi esposti nelle righe iniziali, a molti questo lavoro possa apparire un qualcosa di non troppo riuscito o addirittura di approssimativo, ma è bene ricordare come le finalità del black metal, in tutte le sue manifestazioni, risiedono nell’evocazione di tutto quanto occupa uno spazio nelle retrovie della psiche e dell’indole umana, e che necessità di una piccola scintilla per sviluppare un’esplicita esibizione di misantropico disagio.
E tutto questo non lo si ottiene sicuramente tramite un freddo tecnicismo ma, semmai, grazie a sonorità disturbanti e capaci di lasciare chi ascolta in uno stato di perenne sospensione.
E’ per questo che Inner Rituals si rivela una piacevole sorpresa, riguardo alla quale, volendo imputare qualcosa al bravo K, si può lamentare solo una durata ridotta ed il fatto che la tracklist offre i suoi momenti migliori all’inizio (Snakes ed Atlantis) scemando leggermente nella sua intensità nella sua fase discendente.
Ripeto, questo lavoro targato ΚΕΝΌΣ va ascoltato con pazienza, nonché con mente ed orecchie ben aperte.

Tracklist:
1- Snakes
2-Atlantis
3-Dust
4-Sinborn
5-Shackles
6-Light

Line up:
K : composition, all instruments except bass, vocals
Maelstrom : Bass, mixing and mastering

ΚΕΝΌΣ – Facebook

NEREIS

Il video di Overdrive, dall’album Turning Point (Eclipse Records).

Il video di Overdrive, dall’album Turning Point (Eclipse Records).

Nhttps://www.youtube.com/watch?v=fxKgPLlWnwI

NEREIS have revealed a new single and video for their song ‘Overdrive’. This is the third video from their upcoming full-length album entitled Turning Point due out on June 8, 2018 via Eclipse Records. The video features carefully choreographed fight scenes directed by Maurizio Del Piccolo. Watch the video at this location, and hear the single via Spotify or Apple Music today!

“Overdrive is a testament to the saying ‘What doesn’t kill you makes you stronger’”, says lead guitarist Sam Fabrello. “The young boxer and his much stronger opponent symbolize the challenges that life puts in front of us. Sometimes they seem impossible to win however we learn how to overcome our limits, opening new possibilities”. Singer Andrea Baschiesi continues, “I was wandering around the set, speaking with the actors: their make up looked so real that I thought they had actually been involved into a fight for real! The make up artist (Giulia Marighetti) did an excellent job!”

Turning Point features twelve hard-rocking songs that take the listener on an all-out aural adventure, ranging from blistering alternative metal to mellow power-rock, and everything in between. The album was produced by Mauro Andreolli at das Ende der Dinge. The band has also released music videos for their previous two singles, ‘Breaking Bad’, and ‘Two Wolves’.

Pre-order the full album on iTunes, Amazon, Google Play, or CD, and stream the singles via Spotify, Apple Music, Deezer, Pandora, iHeart Radio, and more at http://eclp.se/rtrnn
For more information on Nereis, please visit them on Facebook, Twitter, or Eclipse Records.

Nereis Discography
Turning Point (LP) – 2018
From the Ashes (EP) – 2014
Burnin’ Game (demo) – 2012

Nereis Lineup
Andrea Barchiesi (lead vocals), Mattia Pessina (guitar), Samuel Fabrello (guitar), Gianluca Nadalini (bass), Davide Odorizzi (drums)

Heptaedium – The Great Herald Of Misery

The Great Herald Of Misery e un’opera di buona caratura ma se non si ha familiarità con il djent/glitch più estremo si può rivelare di digestione piuttosto complicata.

Quarto lavoro a distanza piuttosto ravvicinata dal precedente per gli Heptaedium, creatura del musicista francese Florent Lambert, il quale si occupa di tutta la parte strumentale lasciando l’onere della parte cantata a Mickaël Ratinaud

La materia sonora di cui si compone The Great Herald Of Misery è un djent che lascia ben pochi spazi a variazioni sul tema, puntando su un impatto rabbioso e privo per lo più di aperture melodiche. Anche nei momenti più rilassati infatti, non vengono mai meno le vocals abrasive di Ratinaud, facendo sì che, alla fine, il disco assuma una sua sembianza monolitica, apprezzabile ma solo se assunta in dosi ragionevoli.
L’idea di metal tecnico propugnata da Lambert si abbatte impietosa sulle nostre orecchie e, inevitabilmente, a lungo andare una certa ripetitività degli schemi può seriamente rischiare di tediare chi il genere non ce la l’ha nelle proprie corde.
Il musicista parigino sa fare molto bene anche altro, come dimostra l’ambient evoluta di Trapped In A Gravitational Abyss e, mai come in questo caso, le pulsioni sperimentali si rivelano fondamentali per offrire un minimo di respiro e di alternativa ad un sound micidiale quanto tetragono.
The Great Herald Of Misery e un’opera di buona caratura ma, come detto, se non si ha familiarità con il djent/glitch più estremo si può rivelare di digestione piuttosto complicata.

Tracklist:
1. Now 2. Watch Me Break The Neck Of The Hypocrites 3. Spill Torrents Of Carcass On The Ground And Piss On Them 4. Till The Seventh Snake Eat Their Empty Shell 5. I’m A Symmetric Mass Of Hate 6. Trapped In A Gravitational Abyss 7. I’m The Great Herald Of Misery

Tracklist:
1.Now
2.Watch Me Break The Neck Of The Hypocrites
3.Spill Torrents Of Carcass On The Ground And Piss On Them
4.Till The Seventh Snake Eat Their Empty Shell
5.I’m A Symmetric Mass Of Hat
6.Trapped In A Gravitational Abyss
7.I’m The Great Herald Of Misery

Line up:
Florent Lambert: All instruments, music
Mickaël Ratinaud: Vocals

HEPTAEDIUM – Facebook

2018