LE INTERVISTE DI OVERTHEWALL: BLOOD THIRSTY DEMONS

Grazie alla reciproca collaborazione con la conduttrice radiofonica Mirella Catena, abbiamo la gradita opportunità di pubblicare la versione scritta delle interviste effettuate nel corso del suo programma Overthewall, in onda ogni domenica alle 21.30 su Witch Web Radio.
Questa volta è il turno della one man band horror metal Blood Thirsty Demons.

MC Nuovo album per la storica band horror metal Blood Thirsty Demons: con noi Cristian! Bentornato su Overthewall.

Ciao e grazie per questo spazio che mi dedichi.

MC Circa vent’anni fa ti affacciavi sulla scena metal italiana, ci racconti i primi passi della band?

Allora, i Blood Thirsty Demons nascono nel 1997, periodo in cui la band non aveva un genere ben definito, ma univamo tutto quello che più ci piaceva, dal thrash,al heavy classico.
Poi ci fu un momentaneo scioglimento e in quel periodo iniziai ad interessarmi allo studio dell’occulto. Da qui la rinascita della band con un genere ben definito, ovvero l’horror metal, ispirato da band come Death SS, Mercyful Fate, King Diamond ecc…; da lì i primi demo, poi ristampati dalla danese Horror Records che fu la prima etichetta a credere in noi e ci aiutò a farci conoscere un po’ in tutta Europa. Da quel momento non mi sono più fermato, neanche dopo l’ennesimo scioglimento che mi ha portato a trasformare il progetto in una One Man Band.

MC Tu sei leader anche di un progetto parallelo, gli Human Degrade. E’ da un po’ che non ne sento parlare.Ti sei dedicato esclusivamente ai Blood Thirsty Demons?

Per non metterci troppo tempo a fare uscire questo disco, ho dovuto mettere un attimo in stand by la lavorazione del nuovo Human Degrade, ma al momento sto andando avanti a lavorarci. E’ un progetto in cui suono thrash e dalle tematiche più di disagio sociale, rispetto a quelle esoteriche che tratto con Blood Thirsty Demons.

MC Circa tre anni fa pubblicavi Voices From The Dark, quest’anno nuova etichetta discografica e nuovo disco,l’ottavo per la precisione. Ci parli della gestazione di In Death We Trust?

Allora, nel penultimo lavoro ero sotto contratto con la Barbarian Wrath, ma per problemi di salute di chi la gestiva l’etichetta ha dovuto chiudere e ho dovuto guardarmi in giro alla ricerca di un’altra label.
A questo punto ho trovato nella The Triad quella giusta per quello che stavo cercando, anche per il fatto di avermi già seguito in passato dimostrandomi sempre di apprezzare la mia musica, cosa che per me è molto importante; quindi abbiamo deciso una co-produzione con la mia C.M. Releases.

MC Le tematiche ricorrenti nei tuoi dischi sono alquanto orrorifiche ed inquietanti. Da dove arriva questa tua passione per l’occulto?

E’ nata da ragazzino, dalla passione per la demonologia. Da lì e anche dall’ascolto di determinate band del genere horror, mi venne questa curiosità, questa voglia di conoscere meglio questi determinati argomenti, cosa che negli anni mi è stata molto d’aiuto anche per trovare un mio personale equilibrio nella vita di tutti i giorni.

MC Otto album sono un bel bagaglio per un artista. Che consiglio daresti a chi si cimenta a fare horror metal?

Innanzi tutto di capire cos’è davvero l’horror metal, di studiarne le origini e di capire che non basta un semplice face painting per farsi definire horror. L’horror classico, che tutto il mondo ci invidia perché solo in Italia sappiamo comporre determinate atmosfere, è legato a una certa cultura musicale che bisogna studiare prima di mettersi a suonarlo. Aggiungere suoni elettronici o sonorità moderne non serve in questo genere e non bisogna avere paura di essere paragonati a band storiche per questo. Modernizzarsi non vuol dire sempre evolvere, anzi, spesso ha rovinato tutto.

MC Quali sono i tuoi progetti futuri? C’è qualcosa che vorresti realizzare con la musica?

Ogni giorno mi alzo e penso a un possibile progetto… amo troppo la musica e farei mille cose, ma il tempo non sempre si trova. Sicuramente andrò avanti con Blood Thirsty Demons e Human Degrade, ma mi piacerebbe in futuro
avere anche un progetto doom, vediamo cosa partorirà la mia mente.

MC Secondo te qual’è il danno maggiore e la miglior qualità della scena metal italiana?

Il danno sicuramente è quello di non unirsi. L’unione fa la forza, ma qui tutti si mettono in competizione. Molti musicisti hanno più interesse a voler essere considerati migliori di altri piuttosto che pensare a far
apprezzare la propria musica ed essere contenti del loro seguito, sempre che riescano ad averlo. La miglior qualità sta forse nelle band storiche che hanno scritto pagine importanti e che potevano competere benissimo con le band inglesi.
Nell’horror, invece, credo che gli italiani facciano da sempre scuola a tutti.

MC Dove i nostri ascoltatori possono seguirti?

Possono seguirmi principalmente sulla pagina Facebook, oltre che su Bandcamp e tra poco troveranno su tutte le piattaforme digitali anche il nuovo album in tutti i formati. Grazie per l’intervista e per lo spazio che mi hai dedicato.