Cardiac Arrest – A Parallel Dimensions Of Despair

Sempre coerente con una proposta classica, il gruppo di Adam Scott, unico superstite della formazione originale, è una band che se non regala grosse sorprese, sicuramente non delude le attese degli amanti del death metal vecchia scuola di ispirazione americana, ed il nuovo album in questo senso è una sicurezza.

I Cardiac Arrest, pur rimanendo in secondo piano rispetto alle band storiche del death metal statunitense, possono essere considerati ormai come dei veterani della scena estrema dai rimandi old school, essendo attivi dal lontano 1997 e con una discografia numericamente importante.

A Parallel Dimensions Of Despair infatti è il sesto full length nella lunga storia del gruppo di Chicago, che si somma ad un buon numero di lavori minori, dal 2004 (anno di uscita dell’ep Heart Stopping Death Rot) ai giorni nostri.
Sempre coerente con una proposta classica, il gruppo di Adam Scott, unico superstite della formazione originale, è una band che se non regala grosse sorprese, sicuramente non delude le attese degli amanti del death metal vecchia scuola di ispirazione americana, ed il nuovo album in questo senso è una sicurezza.
Cliché ben in mostra, soluzioni tradizionali e struttura dei brani che appoggia le sue basi su un approccio che più puramente di genere non si può, offrono agli ascoltatori un altro ennesimo e pesantissimo lavoro, tutto cuore e violenza.
La band passa con disinvoltura da mid tempo monumentali a devastanti ripartenze, in un’atmosfera di pesante metallo di morte, classico e pregno di quelle sfumature che celano odori ammuffiti di tombe spalancate e terra smossa.
Tre sono i brani per cui vale la pena procurarsi questo lavoro: When Murder Is Justified, mid tempo potente che avvicina il sound ai suoni doom, raggiunti dalla monumentale This Dark Domain e la conclusiva Voices From The Tomb che con i suoi otto minuti mostra tutti i lati del sound dei Cardiac Arrest, passando da passaggi velocissimi a rallentamenti catacombali.
Un buon lavoro di genere che accontenterà i fans del gruppo, non riuscirà probabilmente a conquistarne di nuovi, ma credo che al gruppo di Chicago importi poco.

Tracklist
1.Immoral And Absurd
2.Become The Pain
3.Unforgiving….Unrelenting
4.When The Teeth Sink In
5.When Murder Is Justified
6.Drudge Demon
7.Rotting Creator
8.It Takes Form
9.This Dark Domain
10.Professional Victim
11.Voices From The Tomb

Line-up
Adam Scott – Vocals, Guitars
Dave Holland – Bass, Vocals
Tom Knizner – Guitars, Vocals
Nick Gallichio – Drums

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