BARAFOETIDA

Il video di “Chemtrails & Haarp”, dall’album “Here Comes The Raven”.

Il video di “Chemtrails & Haarp”, dall’album “Here Comes The Raven”.

Il nuovo video dei BARAFOETIDA si chiama “Chemtrails & HAARP (feat. Diego Banchero – bassista, compositore e arrangiatore de “IL SEGNO DEL COMANDO”). Il brano è tratto dal nuovo ep “HERE COMES THE RAVEN”, uscito ad Ottobre 2018.

L’EP è disponibile su tutti gli stores digitali.

Buy & Listen EP on Bandcamp: https://barafoetida.bandcamp.com/al…/here-comes-the-raven-ep

Order CD: barafoetida@gmail.com

https://www.facebook.com/brokenbonespromotion/

http://brokenbonespromotion.blogspot.com/

Eye of Nix – Black Somnia

Black Somnia è un album che mette in luce una band dall’enorme spessore qualitativo, con tanto di bollino apposto dalla Prophecy Productions.

Secondo album per gli statunitensi Eye Of Nix, band che mette sul piatto, senza porsi troppi problemi, pulsioni provenienti da svariati generi accomunate però da una stessa profondità e segnate da un’impronta oscura.

Se Wound and Scar è una traccia straziante che porta sui territori del più aspro posthardcore, grazie ad un’interpretazione vocale parossistica della bravissima Joy von Spain, Fear’s Ascent esordisce con note che paiono provenire da un disco dei Jpy Division per poi venire trasfigurate da variazioni ritmiche e dall’approdo della vocalist a toni che riportano alla meno patinata Bkork dell’epoca Sugarcubes.
Questi due indizi costituiscono abbondantemente già una prova, visto che Black Somnia porta a spasso l’ascoltatore prendendolo per mano e poi abbandonarlo per diversi minuti in antri ora spaventevoli, ora falsamente rassicuranti, quasi a voler riprodurre l’ambientazione di qualche horror psicologico.
I vocalizzi ancor più inquietanti caratterizzano A Curse, litania in quota “galasiana” che lascia ben pochi sbocchi melodici, mentre l’icipit acustico di Lull segna il primo momento di vera quiete riscontrabile all’interno del lavoro che, in questa fase, vede un rarefazione dei suoni, proseguita anche in Toll On, che non fa comunque scendere la tensione fino al finale con A Hideous Visage, in cui il post metal sludge riprende la scena per non mollarla più, tra dissonanze, rallentamenti asfissianti e la voce di Joy che continua a lacerare l’anima dell’ascoltaore fino al suo annientamento.
Black Somnia è un album che mette in luce una band dall’enorme spessore qualitativo, con tanto di bollino apposto dalla Prophecy Productions.

Tracklist:

1. Wound and Scar
2. Fear’s Ascent
3. A Curse
4. Lull
5. Toll On
6. A Hideous Visage

Line Up
Joy von Spain – Vocals
Nicholas Martinez – Guitars
Masaaki Masao – Samples, Guitars
Gerald Hansen – Bass
Justin Straw – Drums

EYE OF NIX – Facebook

Locus Titanic Funus – Never Pretend

Never Pretend è un disco che trova una sua ragione d’essere nei passaggi più atmosferici, delineati da un buon lavoro chitarristico, ma ciò avviene in maniera troppo sporadica e frammentaria per spingere quest’album dei Locus Titanic Funus oltre una sufficienza di stima.

Secondo full length dei russi Locus Titanic Funus, band guidata da Alexey Mikhaylov, musicista molto attivo in passato all’interno di band minori del panorama metallico moscovita.

Questo nuovo lavoro, che arriva a cinque anni di distanza dall’esordio, di per sé non sarebbe affatto deprecabile, perché il gothic doom offerto presenta momenti dal buon impatto emotivo inseriti, però, all’interno di un contesto eccessivamente corposo e dalle pecche rinvenibili nell’uso della voce e in una produzione non al passo con i tempi.
In sede di presentazione vengono citate diverse band di riferimento, tra le quali i Saturnus, in maniera quanto meno azzardata, e i Desire, storica band portoghese autrice di due magnifiche opere alla fine dello scorso millennio, con i quali invece qualche tratto comune è rintracciabile.
Ma se il growl sgraziato e la produzione un po’ piatta erano accettabili ai tempi, specie se i dischi in questione erano i magnifici Infinity e Locus Horrendus, tali aspetti diventano un boomerang vent’anni dopo se il songwriting non raggiunge o almeno avvicina quei livelli.
A tratti sembra che i Locus Titanic Funus assemblino tutte le loro influenze senza però amalgamarle fino in fondo, per cui si ha l’ impressione di ascoltare band diverse all’opera, talvolta addirittura all’interno del stesso brano. La voce femminile, che di solito non è una soluzione che mi faccia impazzire, qui si sarebbe potuta rivelare invece una buona panacea ma la brava Mila Ionova (anche al violino) viene utilizzata con il contagocce offrendole uno spazio più ampio solo in The Flowertale, traccia di chiusura all’insegna di un folk che con il resto del lavoro c’entra ben poco.
Un’ora e dieci di gothic doom privo di una direzione precisa e, soprattutto, di spunti rimarchevoli è troppo anche per l’appassionato più fedele ed accanito del genere: Never Pretend è un disco che trova una sua ragione d’essere nei passaggi più atmosferici, delineati da un buon lavoro chitarristico, ma ciò avviene in maniera troppo sporadica e frammentaria per spingere quest’album dei Locus Titanic Funus oltre una sufficienza di stima.

Tracklist:
1. Deadly Sun Wretched Skies
2. Sweet Embrace of Cowardice
3. When the Robins Fall
4. Asphalt
5. Piper
6. You Are My Despair
7. Eornion… My Dear Phantasm
8. The Flowertale
9. Forgive Us

Line-up:
Alexey Kuznetsov – bass guitar, vocals
Alexey Mikhailov – drums, vocals
Mila Ionova – vocals, violin
Denis Andrianov – guitars

LOCUS TITANIC FUNUS – Facebook

NEW HORIZONS

Il lyric video di Bordelands pt.2, dall’album Inner Dislocations (Revalve Records).

Il lyric video di Bordelands pt.2, dall’album Inner Dislocations (Revalve Records).

New Horizons just released a brand new Lyric video for their song Bordelands pt.2!

The track is taken off of the band’s last album Inner Dislocations, which is available here: https://www.revalverecords.com/NewHorizons.html

https://www.facebook.com/newhorizonsprogband/

New Horizons born in November 2013, after a period of studies and line-up instability. With the arrival of Federico Viviani (drums, Rusty Nails, Sulfur), then, the musical project turned on by Luca Guidi (keyboards, Fall of Darkness), Giacomo Froli (solo guitar), Nicola Giannini (rythmic guitar) and Claudio Froli, began to take shape and finding the right direction. In April 2014. was released the demo ‘The Trail of Shadows’ at Borderline (Pisa), and at the end of a period of meticulous recruiting, the band completed the line-up with the entrance of Oscar Nini (vocals). The following year, the band worked hard to perfect instrumental sheets and to define lyrics and vocal lines. in October 2015 New Horizons plyaed at the prestigious Blitz (Cascina, PI) in order to present a foretaste of the future album. In March 2016, the recordings of ‘Inner Dislocation’ took place at Magnitudo Studios of Ghezzano (Pisa). In 2017 the mixing was finished at Seven7Studio of Calenzano (Florence), and the work was definitively completed with the mastering at Domination Studio (San Marino) of Simone Mularoni (guitarist of DGM). Among the many concerts in Tuscany, it’s worth mentioning the concert at Cycle Club in Calenzano (FI) on 15 April 2015, opening to DGM (masters of italian prog-power metal).

The Cascades – Phoenix

I The Cascades regalano tredici brani davvero gradevoli e ben costruiti, per un risultato finale che non può esser imprescindibile per la sua marcata derivatività ma che resta decisamente pregevole ed oltremodo ben accetto da parte di noi “diversamente giovani”.

Molti tra quelli un po’ meno giovani che, a cavallo tra gli ani ottanta e novanta, si sono beati delle sonorità gotiche che diedero una meritata fama ai Sisters Of Mercy prima e poi ai The Mission, sono inevitabilmente attratti reunion estemporanee, concerti o nuove uscite dagli esiti contraddittori che vedono ancora all’opera antichi eroi come Andrew Eldritch o Wayne Hussey.

A colmare la voglia di riascoltare qualcosa di simile, ma in una verse più attuale, arrivano i tedeschi The Cacasdes, band tutt’altro che composta da giovanotti imberbi, visto che la sua nascita è avvenuta sempre in quei formidabili anni anche se la trentennale carriera è stata molto meno fortunata rispetto a quella dei mostri sacri citati.
Dopo un lungo silenzio il gruppo guidato da Markus Wild ritorna con un lavoro di inediti che si rivela un vero godimento per chi, ai tempi, consumò le proprie copie viniliche di First And Last And Always e Gods’ Own Medicine; da questi questi indizi si può facilmente dedurre che Phoenix potrà avere tuti i pregi di questo mondo fuorché l’originalità ma, sinceramente, non ce ne può importare di meno.
Brani come Dark Daughter’s Diary e Phase 4 entrano sottopelle a grande velocità e fanno precipitare la memoria in un immaginario fatto di personaggi nero vestiti sempre affascinanti e carismatici, anche se a qualcuno oggi potrebbero apparire irrimediabilmente obsoleti.
Essendo un album uscito nel 2018, Phoenix non si nutre esclusivamente di quelle più antiche pulsioni, ma si aggiorna anche alle derive che il gothic sound ha preso in questi tempi, acquisendo il più lascivo incedere melodico dei The 69 Eyes (The World Is Yours) ma anche le asprezze che coincidono soprattutto con gli episodi in lingua madre (Ihr Werdet Sein), senza dimenticare di omaggiare una band formidabile, pur se avulsa da tale contesto, come gli Hüsker Dü coverizzandone in maniera eccellente il brano Diane.
In definitiva, i The Cascades regalano tredici brani davvero gradevoli e ben costruiti, per un risultato finale che non può esser imprescindibile per la sua marcata derivatività ma che resta decisamente pregevole ed oltremodo ben accetto da parte di noi “diversamente giovani”.

Tracklist:
01. Avalanche
02. Blood Is Thicker Than Blonds
03. Dark Daughter’s Diary
04. Phase 4
05. Station No. E
06. Phoenix
07. Behind The Curtain
08. This World Is Yours
09. Superstar
10. Ihr Werdet Sein
11. Zeros And Ones
12. Diane (Hüsker Dü cover)
13. Für F.

Line-up:
M. W. Wild – Vocals
Morientes daSilva – Guitars
Markus Müller – Keyboards / Programming

THE CASCADES – Facebook

MARTYR LUCIFER

Il lric video di Wolf of the Gods, dall’album “Gazing at the Flocks” (Seahorse Recordings).

Il lric video di Wolf of the Gods, dall’album “Gazing at the Flocks” (Seahorse Recordings).

Martyr Lucifer recently released the lyric video for “Wolf of the Gods”

The video has been accomplished by Ciancio Graphics and is the second excerpt from “Gazing at the Flocks”, album released this year by Seahorse Redordings and featuring Adrian Erlandsson (At the Gates, former Paradise Lost) on drums.

STEVE HACKETT

Il video di “Under The Eye Of The Sun”, dall’album “t The Edge Of Light” in uscita a gennaio (InsideOut).

Il video di “Under The Eye Of The Sun”, dall’album “t The Edge Of Light” in uscita a gennaio (InsideOut).

Il leggendario STEVE HACKETT rende oggi disponibile il primo singolo “Under The Eye Of The Sun” con un video. Il nuovo album sarà pubblicato il 25 gennaio 2019 e sarà pubblicato ancora una volta su InsideOutMusic “At The Edge Of Light”, 10 brani in cui l’ex-Genesis unisce svariati generi musicali, dal rock progressivo ad orchestrazioni epiche, dalla world music alle atmosfere più riflessive il tutto miscelato con lo stile inconfondibile di Steve Hackett.

“At The Edge Of Light” è disponibile per preorder a questo link e sarà pubblicato nei seguenti formati
Mediabook CD con DVD extra con mix surround 5.1 e un documentario sul making of del disco
2LP+CD
Standard Jewelcase CD
digitale

Tacklist:
Fallen Walls and Pedestals
Beasts In Our Time
Under The Eye of the Sun
Underground Railroad
Those Golden Wings
Shadow and Flame
Hungry Years
Descent
Conflict
Peace

“At The Edge Of Light” è stato registrato nello studio personale di Steve e in diverse località di tutto il mondo. Vedrà la partecipazione di numerosi artisti internazionali tra cui Durga e Lorelei McBroom (ex-coriste dei Pink Floyd), i batteristi Nick D’Virgilio (Spock’s Beard) e Simon Philips (Toto), il suonatore di sitar Sheema, il percussionista Gulli Briem, il suonatore di tar Malik Mansurov e il bassista Jonas Reingold (The Flower Kings, The Sea Within). Inoltre come ospiti speciali ci saranno Paul Stillwell al didgeridoo, Rob Townsend al sax, clarinetto e duduk, Amanda Lehmann alle voci, John Hackett al flauto, Gary O’Toole alla batteria, Roger King e Ben Fenner alle tastiere, Dick Driver al contrabbasso, e Christine Townsend a violino e viola, il tutto curato e registrato da Roger King.

Steve says: “In these dangerous times, deep shadows feel even sharper than usual and we find ourselves standing at the edge of light… The contrast between dark and light weaves its way throughout the album in many ways, from the sense of good fighting evil through to the interplay of dark and light opposites magically combining in cultures, including the heartbeat of India and primal tribal rhythms. Ultimately, this album embraces the need for all musical forms and cultures to connect and celebrate the wonder of unity in this divided world.”

Steve Hackett has established himself as one of Rock music’s finest and recognisable guitarists through his time with the legendary Genesis who he joined in 1971 and a solo career following his departure from Genesis in 1977 and is a hugely influential guitarist particularly in the Progressive Rock genre. ‘At The Edge Of Light’ will be Hackett’s 26th studio album in a solo career that began in 1975 with the release of his debut solo album Voyage Of The Acolyte.

The album is released shortly before Steve performs as special guest on the Cruise To The Edge in February 2019 and the On The Blue cruise featuring Justin Hayward, also in February.

Hackett recently played a series of Genesis Revisited shows with Orchestra and will perform two UK dates with acoustic sets in early December before touring Europe in April/May 2019 and has just announced a UK tour in November 2019 with a much anticipated ‘Selling England By The Pound & Spectral Mornings & Album Highlights’ set. You can find a full list of upcoming tour dates here: http://www.hackettsongs.com/tour.html

About Steve Hackett:
Steve Hackett is renowned as an immensely talented and innovative rock musician. He was lead guitarist with Genesis as part of their classic line up with Gabriel, Collins, Banks and Rutherford, who produced several of the band’s most acclaimed albums including Selling England by the Pound (a favourite of John Lennon) and The Lamb Lies Down on Broadway. With Steve’s extraordinary versatility in both his electric guitar playing and his composing, he involves influences from many genres, including Jazz, World Music, Classical music and Blues.

Imber Luminis & Eyelessight – As The Sun In Your Eyes

As The Sun In Your Eyes è una mirabile sintesi tra quanto ha saputo fare Déhà con il suo progetto più vicino al depressive, Imber Luminis, e il più diretto e straziante approccio alla materia di Kjiel, accompagnata anche dal sempre presente HK alla batteria e, per l’occasione, anche alla voce.

L’incontro di anime sensibili e tormentate non può che produrre musica che rispecchia in toto queste caratteristiche.

La collaborazione di Kjiel, colei che non esito a definire l’artista di punta del movimento DSBM italiano, con il genio multiforme di Déhà ha preso forma in occasione dell’album degli Angor Animi, progetto della musicista abruzzese sbocciato lo scorso anno con lo splendido Cyclothymia, e si è rafforzata oggi con questo lungo brano di venticinque minuti, scaturito da un’improvvisazione nata agli Opus Studio di Bruxelles nel corso delle sessioni di registrazione di Athazagorafobia, il nuovo album degli Eyelessight.
As The Sun In Your Eyes, per quanto possa avere, in base a quanto detto, caratteristiche estemporanee, è in realtà una mirabile sintesi tra quanto ha saputo fare Déhà con il suo progetto più vicino al depressive, Imber Luminis, e il più diretto e straziante approccio alla materia di Kjiel, accompagnata anche dal sempre presente HK alla batteria e, per l’occasione, anche alla voce.
Gli ascoltatori più attenti potranno così cogliere con un certo agio le due anime fondersi in un sound unico, capace di conservare gli elementi peculiari di ciascuna di esse senza che l’una vada e prevaricare l’altra; sarebbe stato un vero peccato che quanto scaturito da questo incontro fosse rimasto inascoltato perché As The Sun In Your Eyes è una dimostrazione dell’enorme potenziale a disposizione dei musicisti coinvolti, senza dimenticare che tutto questo rappresenta anche, in fin dei conti, un’ideale viatico all’ascolto del nuovo album degli Eyelessight, appena uscito per Talheim Records.
Non mancano quindi i buoni motivi per ascoltare a far proprio questo doloroso e malinconico frammento musicale visitando il bandcamp degli Imber Luminis (https://imberluminis.bandcamp.com/album/as-the-sun-in-your-eyes).

Tracklist:
1. As The Sun In Your Eyes

Line-up:
Kjiel : Vocals, guitars
HK : Vocals, drums
Déhà : Vocals, guitar, bass, producing

IMBER LUMINIS – Facebook

EYELESSIGHT – Facebook

FROZEN CROWN

Il video di ‘I Am The Tyrant’, dall’album ‘The Fallen King’.

Il video di ‘I Am The Tyrant’, dall’album ‘The Fallen King’.

I Frozen Crown hanno pubblicato il video di ‘I Am The Tyrant’, quarto singolo tratto dal fortunatissimo album di debutto ‘The Fallen King’.

I Frozen Crown sono una Melodic Power Metal band con voci femminile e maschile, le cui influenze vanno ricercate nei primi Sonata Arctica e Nightwish ma anche in alcune nuove realtà europee come gli Orden Ogan. La formula del gruppo prevede l’utilizzo di ritornelli epici e di forte impatto, riff melodici e frequenti duetti vocali, il tutto su una solida base Power Metal. Non mancano nemmeno i richiami all’Heavy Metal più classico (Iced Earth, Iron Maiden), al Folk, al Melodic Death (primi Children Of Bodom, Dark Tranquillity), con l’utilizzo frequente di screaming vocals. L’utilizzo delle tastiere arricchisce le canzoni di tonalità contrastanti ed atmosfere epiche, senza tuttavia risultare troppo invasive per il sound della band, che rimane fortemente guitar-oriented. I Frozen Crown nascono da un’idea del cantante, chistarrista, tastierista nonchè principale compositore Federico Mondelli (Be The Wolf), coadiuvato dalla cantante Giada Etro (Ashes You Leave, Tystnaden), dalla diciassettenne chitarrista Talia Bellazecca, dal bassista Filippo Zavattari e dal batterista Alberto Mezzanotte.

LE INTERVISTE DI OVERTHEWALL – LAST RITES

Grazie alla reciproca collaborazione con la conduttrice radiofonica Mirella Catena, abbiamo la gradita opportunità di pubblicare la versione scritta delle interviste effettuate nel corso del suo programma Overthewall, in onda ogni domenica alle 21.30 su Witch Web Radio.
Questa volta tocca i savonesi Last Rites.

MC Su Overthewall ospiti i Last Rites: con noi Dave, leader e portavoce della band. Partiamo dall’inizio, quando i Last Rites si formano a Savona già nel 1997. Com’è nata l’idea della band? Avevate già avuto esperienze precedenti nell’underground?

La band è stata formata da me e Jan, il primo chitarrista; si suonicchiava in qualche piccola band improvvisata, ma nulla di serio: i Last Rites sono nati sulla scia di album quali “Somewhere out in space”, “Glory to the brave”… suonavamo Power Metal agli esordi poi, dopo l’abbandono del cantante, io passai anche al microfono ed il suono si spostò verso il Thrash, la nostra passione principale.

MC Nel corso degli anni sono arrivate parecchie soddisfazioni ( nel 2001 vincete un concorso per band emergenti e nel 2004 siete stati selezionati tra le 10 Thrash Metal band più promettenti del panorama italiano) e queste sono senza dubbio degli input che vi hanno permesso di credere sempre di più in ciò che stavate facendo. Qual’è stata la più grande gratificazione che avete ricevuto in questi anni?

Non saprei, ma sicuramente l’articolo su Metal Hammer è stata una piacevole sorpresa; comunque la soddisfazione più grande penso sia ricevere dei bei complimenti per il proprio lavoro.

MC Nemesis è il vostro terzo full-length e celebra i vent’anni di attività della band. Mi parli di questo nuovo lavoro discografico?

Nemesis segna un traguardo importante per la band! E’ stato voluto fortemente da me principalmente per festeggiare in maniera degna i nostri vent’anni di attività.
Contiene cinque pezzi inediti e tre canzoni nuovamente registrate per l’occasione. Tra gli inediti, Fallen Brother è un brano particolare perché è stato scritto in origine da me e Vic Mazzoni, amico e talentuoso chitarrista che non c’è più…

MC Nemesis parla di angoscia e oppressione ma racconta anche del ruolo che ricopre l’uomo all’interno dell’universo, della lotta tra il bene ed il male. Chi ha scritto i testi e da che cosa avete tratto ispirazione per le tematiche?

I testi sono stati scritti da me, Fens ed il Bomber: principalmente parlano del male di vivere, della lotta tra il bene e il male ma anche di morte, depressione, del mondo che ci circonda; il testo che ha ispirato la copertina (Ancient Spirit) parla della ricerca di uno stadio superiore dell’uomo, attraverso un percorso spirituale, fisico e mentale.

MC Ci saranno live a promuovere Nemesis?

Stiamo già promuovendo l’album da un annetto ormai, ma sicuramente ci saranno altre date.
Abbiamo suonato il 23 novembre all’Exenzia club di Prato, il 15 dicembre saremo a Savona al Raindogs Club, in compagnia degli amici Sex’n’Violence e Perceverance, ed il 2 febbraio saremo nuovamente in Toscana al Circus di Scandicci per il primo MASD Records Festival.

MC Che rapporto avete con il pubblico che vi segue? Vedete dei riscontri tra il numero dei followers sui social e il pubblico presente ai vostri live? Sono realmente attivi a sostenere la band anche dal vivo?

I social sono un po’ “aria fritta”, perché non rispecchiano assolutamente la realtà delle cose, anche se sono sicuramente potenti mezzi di comunicazione. In generale la situazione non è delle più rosee, i live sono spesso semi deserti ma noi stringiamo i denti!

MC Dove i nostri ascoltatori possono seguirvi?

Principalmente su facebook (http://www.facebook.com/lastrites0), sul notro canale youtube (http://www.youtube.com/user/lastrites0) e su bandcamp (http://lastrites0.bandcamp.com), dove si può trovare anche molta musica scaricabile gratuitamente!
Iscrivetevi ai nostri canali per ricevere tutte le news!

MC Grazie di essere stato con noi. A te l’ultima parola per chi ci ascolta.

Grazie per l’opportunità ed il supporto, invito tutti a dare un ascolto alla nostra musica, non ne rimarrete delusi!
Belin Metal Rules!

SAHON

Il video di Faith of savagery, dall’album Chanting for the fallen (Transcending Obscurity).

Il video di Faith of savagery, dall’album Chanting for the fallen (Transcending Obscurity).

SJUKDOM – Stridshymner Og Dodssalmer

Decisamente senza infamia e con qualche lode, Stridshymner Og Dodssalmer è destinato suo malgrado ad un tiepido apprezzamento destinato, poi, a trasformarsi un inevitabile oblio: un peccato, perché i Sjukdom parrebbero avere nelle corde qualcosa di più ficcante e personale anche se è molto probabile che, alla fin fine, la cosa non interessi loro neppure troppo.

I Sjukdom sono una band norvegese che suona un black metal devoto alla vecchia scuola nata nella loro nazione circa trent’anni fa.

Messa già così resterebbe ben poco da dire ed in effetti, nel bene e nel male, cosa si può raccontare di un album decisamente gradevole, ben suonato e ben prodotto, tagliente ed abrasivo come da copione ma irrimediabilmente privo di elementi che possano renderlo un ascolto imprescindibile?
Ciò che resta, e non è poco, è sicuramente l’impegno profuso da musicisti competenti nell’offrire un genere che è saldamente intrecciato nel loro dna; pensando poi che Stridshymner Og Dodssalmer si apre con un bellissimo brano come Dødssalmer viene da pensare che in fondo l’essere perfettamente aderenti a certi schemi compositivi non sia certo un male per i Sjukdolm, e lo stesso si può dire riguardo anche alla più furiosa traccia conclusiva Skudd for skudd; tutto quanto sta in mezzo lo si ascolta con piacere, ma il rischio concreto è che, riposto nel suo virtuale spazio sullo scaffale, difficilmente un lavoro di questo tipo verrà ripescato per essere oggetto di nuovi ascolti.
Decisamente senza infamia e con qualche lode, Stridshymner Og Dodssalmer è destinato suo malgrado ad un tiepido apprezzamento destinato, poi, a trasformarsi un inevitabile oblio: un peccato, perché i Sjukdom parrebbero avere nelle corde qualcosa di più ficcante e personale anche se è molto probabile che, alla fin fine, la cosa non interessi loro neppure troppo.

Tracklist:
1. Dødssalmer
2. Nærvær
3. Lykantropi
4. Med en fot i graven
5. Terra Nihil
6. I en storm av stål
7. Skudd for skudd

Line-up:
Hul – guitars
Avsky – vocals
Natt – drums
Nekrosis – bass

BLEED SOMEONE DRY

Il video di “Unorthodox”, dall’album omonimo di prossima uscita (Wormholedeath).

Il video di “Unorthodox”, dall’album omonimo di prossima uscita (Wormholedeath).

Italian progressive deathcore metal combo Bleed Someone Dry are proud to unleash their new single and offical video “Unorthodox”.
The single is the first track taken from the upcoming new album “Unorthodox” recorded at The Grid Studio Europe and mixed/mastered by Chris Donaldson.
“Unorthodox” Official Video

Director: Ruben Spizzichino

The band stated:
“We are proud to be now part of the WHD family. After three albums we could not but wish to have landed a deal with WHD, bound by the reciprocal respect and friendship that we have with Carlo and his label. We are confident that by investing all our combined energies, our dreams and our ever-growing love for what we do, it will be possible for us to see our fourth album reach great heights! It is also very motivating knowing that the staff over at WHD has our backs at all times! We are very excited to finally release to the public our latest effort “Unorthodox” that has been brewing for the past two years in our inner circle of friends and family and, seeing it branded WHD is absolutely phenomenal!!

Photography: Federico Giammattei
Editor: Ruben Spizzichino
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Bleed Someone Dry began their legacy in 2007 releasing the debut album “The World is Falling in Tragedy” through UK’s indie label UK Division. In May 2012 BSD found their dimension with the current line-up, delivering a new style of core, through a heavy and distorted sound, matched with distressful and harsh vocals, influenced by contemporary Mathcore and Deathcore sounds. During September 2012 BSD signed a deal with Kreative Klan to release the album “Subjects”. In Early 2014 BSD started a strong and productive collaboration with producer Christian Donaldson, also known for being Cryptopsy’s guitarist and producer of many killer bands such as The Agonist, Despised Icon and Beyond Creation. Thanks to the new single “It’s a Secret”, the album “Subjects” was reissued by WormHoleDeath, enabling BSD to be booked for a Russian tour in May 2014 supporting the U.S. band I Declare War. BSD then started a collaboration with KCKS Management & Promotion to boost live activities; surely to remember are supporting shows for The Algorithm, Upon a Burning Body, Xibalba, Uneven Structure, The Secret and participation in festivals such Exit Festival and Dissonance Festival. In 2015 BSD released their third album “Post Mortem | Veritas” through Fire Was Born Records and promoted by PR Lodge. The album enriches the already strong collaboration between the band, Donaldson and The Grid Europe (formerly known as MathLab Recording Studio). The album also includes two international guest such as Cj McMahon of Thy Art is Murder & Luca T. Mai of Zu and Mombu. Most recently the band has taken part in many European festivals like Revolution Festival and shows alongside major acts like Gojira, Cryptopsy, Infected Rain, Aversions Crown and Fit For An Autopsy. The band is currently finalizing the recordings of their fourth album called “Unorthodox”, a more modern and progressive approach to songwriting, with influences ranging from Djent to Progressive-Deathcore – mixed and mastered yet again by Chris Donaldson.

Escono oggi il nuovo singolo e video ufficiale “Unorthodox” dei Bleed Someone Dry!

I Bleed Someone Dry (progressive deathcore) ono orgogliosi di presentare il singolo e video ufficiale per il brano “Unorthodox”.
Il singolo é il primo brano estratto dall’album in uscita “Unorthodox”, registrato al The Grid Europe e mixato/masterizzato da Chris Donaldson.
“Unorthodox” Official Video

Director: Ruben Spizzichino

Editor: Ruben Spizzichino
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BAD AS

Il music video di “Midnight Curse”, dall’album omonimo (Rockshots Records).

Il music video di “Midnight Curse”, dall’album omonimo (Rockshots Records).

Italian versatile prog metallers BAD AS – who just concluded their successful tour in Europe, supporting the legendary guitarist VINNIE MOORE – will release their new album “Midnight Curse” on November 30th in Europe and December 7 in North America, via Rockshots Records.

PRE ORDER “Midnight Curse” album NOW ? http://smarturl.it/MidnightCurse

“MIDNIGHT CURSE” tracklisting:
1. Black Star
2. Midnight Curse
3. Coming Far Away
4. Shadows of the Night
5. Cause of my Poetry
6. Dream Fighter
7. Open Your Mind
8. At a Sunset
9. This Time
10. Dark Element

Founded in 2016 by the worldwide known bassist ALBERTO RIGONI (solo, Vivaldi Metal Project, former – Twinspirits) under the monicker BADASS, in 2018 the Italian metal band turned into BAD AS, featuring a brand new line-up and a huge step forward their unique and personal music style. While ‘Hard Rock’ is the starting point of BAD AS , the new album is a melting of genres including metal and progressive as well as a mixing of influences in the style of legendary bands such as Metallica, Megadeth, Whitesnake, DIO, Symphony X, Alter Bridge and many others. The new album “Midnight Curse” features unforgettable vocals and lyrics, killer guitars and a background wall of bass and drums.

More information at:
BAND: https://www.badas.rocks | http://www.albertorigoni.net
BANDCAMP: http://badasrocks.bandcamp.com

VOICES FROM BEYOND

Il video di I Am The Presence, dall’album Black Cathedral (Volcano Records).

Il video di I Am The Presence, dall’album Black Cathedral (Volcano Records).

Voices from Beyond were born in 2006. They play an heavy metal characterized by a remarkable sound aggressiveness that dates back to 80s thrash and 90s death metal. VFB take inspiration from horror movies and Lovecraft’s tales, and are moved by passion and the research of a personal sound. They always try to overcome their music limits. In 2008 VFB released their first EP and in 2009 they recorded their first LP at Fear Studio.Today, after a change in the lineup, VFB have just finished recording their second LP, called “The Black Cathedral”

“Black Cathedral” tracklist:
1. Dark Age
2. The Hideout of evil
3. Guardian of the Laws
4. I am The Presence
5. La Valle della Coscienza
6. The Edge of Time
7. The Black Cathedral
8. Descending into The Abyss
9. Across The Mountains
10. The Family
Running Time: 47’20”

VOICES FROM BEYOND line-up:
Roberto Ferri – Vocals
Claudio Tirincanti – Drums
Michele Vasi – Guitar
Andrea Ingenito – Guitar
Enrico Ricci – Bass

More information at:
BAND: https://www.facebook.com/voicesfrombeyond
LABEL: http://www.volcanopromotion.com

Damnatus – Un Niente

Quello di Damnatus è un depressive black cadenzato e melodico, basato soprattutto su un lavoro chitarristico lineare ma efficace nel generare melodie dolenti sulle quali, poi, si poggia lo screaming disperato che declama testi in italiano molto diretti ma non banali.

Un Niente è il primo full length per il progetto solista Damnatus, il cui artefice è il giovane Oikos, musicista dotato di una grande sensibilità che trova sfogo in un depressive black molto esplicito a livello lirico.

L’ep Io odio la vita era già stato piuttosto indicativo del modus operandi di Oikos, il quale opta a livello stilistico per un depressive black cadenzato e melodico, basato soprattutto su un lavoro chitarristico lineare ma efficace nel generare melodie dolenti sulle quali, poi, si poggia lo screaming disperato che declama testi in italiano molto diretti ma non banali.
Il male di vivere nell’ottica Damnatus non ha filtri né edulcorazioni di sorta e l’obiettivo di restituire senza mediazioni il carico di disagio, la frustrazione ed il senso di resa di fronte al peso dell’esistenza riesce piuttosto bene, anche se il tutto potrebbe non soddisfare chi ricerca strutture leggermente più elaborate ed al contempo atmosferiche rinvenibili in altre forme di depressive.
Quella proposta da Oikos è musica sincera, che va apprezzata per quel che è senza stare troppo a vivisezionarne l’operato dal punto di vista sonoro piuttosto che lirico: quello che conta, qui, è il messaggio, che arriva forte, chiaro e brutalmente diretto, offrendo i suoi momenti migliori allorché la forma musicale si avvicina a quella utilizzata dai Katatonia ai tempi dell’accoppiata Discouraged Ones/Tonight’s Decision (Lacrima è il brano in cui ciò avviene in maniera più evidente, risultando senza dubbio il momento migliore dell’album) dove però il tutto veniva levigato, oltre che dalla classe superiore della band svedese, anche da un approccio dai forti richiami alla darkwave, al contrario di quanto avviene in Un Niente in cui viene maggiormente esasperata, anche vocalmente, l’asprezza della componente black.
Oikos trascrive e mette in musica quelle sensazioni sgradevoli che almeno una volta nella vita balenano nella mente di ogni essere senziente: si tratta poi di scegliere se esplicitare tutto questo cercando di trovare una qualsiasi via di uscita, anche estrema, oppure, citando il grande Gaber, “far finta di essere sani”, anche se alla fine ciò che resterà sarà solo e sempre la sofferenza, che la si voglia celare o meno alla vista degli altri.

Tracklist:
1. Alba di un nuovo dolore
2. Un altro giorno
3. Letargia
4. Lo specchio del vuoto
5. Lacrima
6. Tempi Andati
7. Un niente

Line-up:
Oikos – All instruments, Vocals

Oberon – Aeon Chaser

La grandezza di Oberon risiede nel suo trattare argomenti di grande profondità, rivestendoli di una struttura musicale sicuramente ricercata ma nel contempo alla portata di un pubblico più ampio, proprio in virtù idi un afflato melodico che costituisce l’asse portante di un sound sempre ricco ed originale.

Dopo qualche anno è un vero piacere ritrovare Oberon, il quale mi incantò nel 2014 con il suo Dream Awakening, album che ne segnava il ritorno sulle scene dopo un lunghissimo silenzio.

Il musicista norvegese oggi si ripresenta dopo aver reso il suo antico progetto solista una band vera e propria, ed il risultato che ne scaturisce è un lavoro che se, da un lato, smarrisce in parte quella magia che ne ammantava il predecessore, d’altro canto acquista uno spessore più rock, con diverse divagazioni nel gothic di matrice novantiana, ovviamente in una versione riveduta, corretta ed arricchita dal talento di Bard Titlestad.
Quella che ne consegue è sempre e comunque una prova di livello sublime, grazie ad un lotto di brani affascinanti, vari e ricchi di intuizioni melodiche nei momenti più soffusi, coinvolgenti allorché il passo assume ritmi più spediti.
Inutile dire che almeno per gusto personale la preferenza va a canzoni di cristallina bellezza come To Live To Die, Worlds Apart, Lost Souls, in cui elementi neo folk si mescolano sapientemente a pulsioni cantautorali dalle reminiscenze buckleyane, andando a comporre un magnifico quadro.
Che dire poi della splendida Laniakea, in odore di progressive con il suo fluido lavoro chitarristico, della travolgente Walk In Twilight, della gotica perfezione di The Secret Fire, altri punti di forza di un album ricco dal punto di vista musicale e come sempre profondo anche a livello lirico, visto che per Bard la musica è sempre stata anche (se non soprattutto) il veicolo per esprimere le proprie elaborate convinzioni filosofiche.
Nelle note di accompagnamento si afferma che Oberon vede l’arte come un progetto sciamanico, ma la cosa che più sorprende è che tale obiettivo venga perseguito tramite una forma musicale tutt’altro che ostica o fatta da interminabili composizioni ritualistiche; la grandezza di Bard risiede nel suo trattare argomenti di grande profondità, rivestendoli di una struttura musicale sicuramente ricercata ma nel contempo alla portata di un pubblico più ampio, proprio in virtù idi un afflato melodico che costituisce l’asse portante di un sound sempre ricco ed originale.

Tracklist:
1.Omega
2.Walk In Twilight
3.To Live To Die
4.Black Aura
5.The Secret Fire
6.Worlds Apart
7.Laniakea
8.Surrender
9.Lost Souls
10.Brother Of The Order
11.Magus Of The Dunes

Line-up:
Bard Oberon: vocals, guitars, bass, keyboards, percussion
James F.: guitars
Jan Petter Sketting: guitars, percussion
Tory J. Raugstad: drums

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